20/06/2013
100 milioni di profughi nel mondo: dispersi, esiliati, invisibili (foto Reuters)
Le stime dicono che “ogni anno almeno 100 milioni di persone abbiano lasciato a malincuore le loro case o siano costrette a rimanere in esilio”. Di questi almeno 16 milioni sono rifugiati. I dati li aveva già snocciolati, in vista della Giornata mondiale per i rifugiati, il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti. Occasione la presentazione del documento vaticano “Accogliere Cristo nei rifugiati e nelle persone forzatamente sradicate. Orientamenti pastorali”.
Nel giorno in cui si celebra la Giornata, alla quale anche ieri papa
Francesco ha fatto riferimento al termine della consueta udienza del
mercoledì, val la pena ricordare che – sempre secondo le stime riportate
dal documento dei dicasteri vaticani Cor Unum e Migranti - oltre ai 16
milioni di rifugiati in senso stretto ci sono almeno 28,8 milioni di
sfollati interni a causa di conflitto; 15 milioni di profughi a motivo
di pericoli e disastri ambientali, 15 milioni di profughi a causa di
progetti di sviluppo e circa 12 milioni di apolidi, che non possiedono
alcuna cittadinanza e non sono ammessi ai diritti che spettano ai
cittadini.
“Sono persone”, ha spiegato il cardinale Vegliò, “quasi
invisibili, che non hanno documenti d'identità e con limitate
opportunità di ottenere un posto di lavoro, di studiare e di lasciare le
loro dimore”. Il documento vaticano richiama fortemente alla
responsabilità delle istituzioni e dei governi e invita i cattolici ad
adoperarsi per l’accoglienza e il rispetto dei diritti umani e
sottolinea che tutti coloro “che si adoperano per i rifugiati sono, a
tutti gli effetti, operatori di pace”.
Annachiara Valle