12/02/2012
I pompieri al lavoro (tutte le foto sono del distaccamento dei vigili del fuoco di Fabriano).
La neve non concede tregua al Centro-Sud; non conosce sosta nelle Marche, regione sommersa ormai da una settimana, e dove la situazione è particolarmente critica nella provincia di Pesaro e Urbino. A Fabriano (provincia di Ancona), cittadina fra le montagne dell'entroterra marchigiano, dopo una pausa nella giornata di sabato, che aveva fatto intravedere uno spiraglio di luce, nella serata di ieri ha ricominciato a nevicare. L'emergenza non è affatto finita e durerà ancora per giorni, spiegano dal distaccamento dei vigili del fuoco di Fabriano. «Ora, poi, dobbiamo lottare anche contro il vento», dice il capo del distaccamento Massimo Spreca, «che annulla il nostro lavoro perché riporta sulle strade tutta la neve spalata, che ha raggiunto anche tre metri. Nel vicino Comune di Sassoferrato ieri sera la visibilità era ridotta a zero a causa delle raffiche che alzavano la neve e abbiamo dovuto smettere di lavorare». Il vento. Il famigerato blizzard di cui si parla da giorni, quel particolare fenomeno atmosferico, molto più frequente in Nord America che da noi, che provoca tempeste di neve, di varia intensità, a bassissime temperature.
Il soccorso in una frazione.
Ormai da una settimana i vigili del fuoco lavorano senza sosta, sempre in prima linea,
per portare avanti al meglio il loro compito: il soccorso tecnico a
persone, animali e cose, con priorità ovviamente per le persone.
«Normalmente qui al distaccamento siamo sette, operativi in cinque. In
questi giorni siamo in media una ventina: sono arrivati rinforzi dalle
zone costiere delle Marche e anche da Bari, da dove è arrivata
un'autoscala. Inoltre, lavoriamo con una turbina mandata da Bolzano»,
dice ancora Spreca. Un'idea del lavoro che stanno compiendo ce la danno i
numeri: 400 interventi eseguiti in otto giorni - a fronte di una media
annuale di 1.200 interventi -, lavorando a turni 24 ore su 24, dalle 8
del mattino alle 8 del giorno dopo.
«Noi del distaccamento fabrianese abbiamo la competenza su quattro
Comuni: Fabriano, Cerreto d'Esi, Genga e Sassoferrato con tutte le
relative frazioni. Se pensiamo che Fabriano è il Comune più vasto
delle Marche e uno dei più grandi d'Italia, si può immaginare quanto
lavoro abbiamo: solo questo Comune comprende una rete di 500
chilometri di strade», chiarisce Spreca. «In questi giorni, oltre a
verificare nelle abitazioni i rischi di cedimento e sfondamento dei
tetti e le tubature, abbiamo dovuto raggiungere varie case e famiglie
che erano rimaste isolate nelle frazioni montane», racconta il capo del
distaccamento.
Un intervento nella piazza del Comune di Fabriano.
E se i mezzi di trasporto non bastano o si rivelano insufficienti, ci si muove anche a piedi, con le ciaspole ai piedi, armati di pazienza,
pur di arrivare dalle famiglie in difficoltà. E' avvenuto così per
arrivare in una piccola frazione, Colleridente di Nebbiano: «Siamo
andati a fare la spesa per una famiglia rimasta isolata e bisognosa di
generi alimentari e gliel'abbiamo portata facendo un lungo tratto a
piedi». Non solo la spesa, ma anche le medicine: «Con la ricetta del
medico siamo andati a comprare i medicinali e li abbiamo portati alle
persone anziane, anche in città, che non possono uscire di casa».
L'aiuto, poi, ai Tir bloccati per le strade; e il soccorso a una signora
incinta, rimasta bloccata con suo marito nell'auto seppellita dalla
neve appena fuori Fabriano.
Anche nel 2005, ricorda Spreca, ci fu una nevicata particolarmente intensa,
ma allora la gestione dell'emergenza fu molto più facile. Nulla di
paragonabile alla situazione di questi giorni. E, anche quando smetterà
di nevicare, non si potrà tirare un sospiro di sollievo. Ci sarà ancora
tanto lavoro da fare: «Non appena le temperature saliranno di nuovo, ci
troveremo ad affrontare un altro grosso problema: gli allagamenti delle
abitazioni».
Giulia Cerqueti