25/06/2011
L'attore Peter Falk, morto a 83 anni.
Peter Falk, ovvero un brevissimo incontro causa sciopero controllori di volo. E’ il 1982 e a Naxos, in Sicilia, c’è il consueto appuntamento con il Telegatto, l’Oscar della Tv. Quell’anno tra i premiati ci sono Enzo Tortora, Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Eduardo de Filippo per “Il berretto a sonagli” e Vittorio De Sisti per “Casa Cecilia”, una fiction con Delia Scala. E, come di consueto, arriva dagli Stati Uniti un personaggio popolarissimo, Peter Falk, il celebre Tenente Colombo. Parte da Los Angeles con un aereo privato che al primo scalo in Italia si trova bloccato da uno sciopero dei controllori di volo.
Peter Falk nei panni del leggendario Tenente Colombo.
Lo aspettiamo, senza speranza per la premiazione, ma lui arriva proprio in extremis.
Non indossa il solito impermeabile sdrucito, ma un abito elegante anche se stazzonato per il lungo viaggio (del resto non ha nemmeno avuto il tempo di cambiarsi) ma ha in bocca l’immancabile sigaro puzzolente. Percorre la sala della premiazione camminando lentamente e se ne va dopo un breve scambio di battute col presentatore Daniele Piombi. Non si tratta di maleducazione: a mezzanotte l’aereoporto di Catania chiude e non si può più ripartire. Probabilmente in aereo, fuso da due jet lag, si chiederà se si è trattato di un’incubo o di un’impossibile realtà: resto con lui sino alla partenza e ne approfitto per chiedergli qualcosa.
L'attore americano riceve uno dei tanti premi. Ha vinto 4 Emmy per il ruolo da protagonista nel telefilm cult degli Anni '80 "Il Tenente Colombo", e altri riconoscimenti per le interpretazioni in film come "Angeli con la pistola" di Frank Capra, o "La grande corsa" di Blake Edwards.
Chi ha visto almeno una puntata del telefilm di Colombo, detective della Polizia di Los Angeles, sa che le storie stravolgono il solito schema del giallo. Gli spettatori, infatti, sanno subito chi è il colpevole, ma si divertono a seguire la tecnica del Tenente che, sornione, regolarmente scopre l’assassino; nessuno ha mai sentito pronunciare il suo nome di battesimo. Glielo chiedo e lui mi risponde che non lo sa neanche lui, però mi rivela che il cognome originale del protagonista, prima che il ruolo gli venisse affidato era Fisher. Ma siccome Colombo ricordava lo scopritore dell’America, la produzione decise di lasciare il nome di battesimo alla fantasia degli spettatori.
Una recente e triste immagine di Peter Falk, fermato a Beverly Hills in stato di evidente confusione. L'attore soffriva da tempo di demenza senile e del morbo di Alzheimer.
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Del resto - mi racconta - il ruolo del Tenente della Polizia di L.A. era stato offerto a Bing Crosby, che l’aveva rifiutato». Gli chiedo la marca della sua scassatissima auto e lui si ricorda persino la targa: «E’ una Peugeot del ‘58” ed è targata O44 APD». Approfittando del suo stato di torpore, insisto e gli chiedo quanto guadagna per puntata . In un’altra occasione probabilmente non mi avrebbe mai risposto, ma stavolta fa uno strappo: «125 mila dollari a puntata». Una bella cifra visto che il telefilm va in onda sino dal 1968. A
ltre domande per l’intervista più anomala della mia vita: da quando indossa quell’impermeabile tanto sgualcito? E lui, serafico: «lo porto dal febbraio 1968, ma anche la stessa camicia, la stessa cravatta, le stesse scarpe». L’ha cambiato nel 1975. E lo farà ancora nel 1992 per interpretare
Un giallo da manuale, episodio che Steven Spielberg si offrì di dirigere.
Peter Falk nel celebre impermeabile che ha trasformato il "Tenente Colombo" in una serie Tv record di ascolti in tutto il mondo.
E quella moglie spesso evocata come si chiama? Si vedrà mai in un telefilm? «Mia moglie c’è ma non si vede, comunque in Italia sono scapolo…». Non insisto più, penso che ha viaggiato per oltre trenta ore per fermarsi poco più di tre in Sicilia. Non so quale altro attore di casa nostra l’avrebbe fatto.
Ecco, Peter Falk me lo ricordo così, mentre sale la scaletta dell’aereo che lo riporterà a Hollywood. In Italia il telefilm è andato in onda su Raidue dal 16 febbraio 1979 mentre l’ultima volta del Tenente Colombo è stata il 22 marzo 2002 su Retequattro. A 83 anni se ne è andato. Era molto malato, l’alzheimer l’aveva colpito brutalmente e aveva anche grossi problemi con la moglie e la figlia che litigavano per il patrimonio. È uscito di scena in silenzio per entrare a pieno diritto nel luogo dove abitano i grandi dello spettacolo.
Gigi Vesigna