03/05/2010
Il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, incontra al Quirinale il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
L’intensa visita di Stato negli Usa, gli incontri con Barack Obama e la comunità di origine italiana, e il lungo volo di rientro, non hanno impedito al presidente Giorgio Napolitano di ricevere una rappresentanza della Società San Paolo, del Gruppo Periodici e di Famiglia Cristiana. All’incontro al Quirinale hanno partecipato don Ampelio Crema (superiore provinciale della San Paolo), don Vito Fracchiolla (amministratore unico delle società del Gruppo), fratel Antonio Micocci (direttore generale), don Antonio Sciortino (direttore di Famiglia Cristiana), Renata Maderna e Fulvio Scaglione.
Al Presidente è stata donata una copia della Bibbia d’Europa, edita dalla San Paolo, con preziose miniature del Quattrocento. Ma l’incontro è stata soprattutto l’occasione per presentargli il rinnovamento nella grafica e nei contenuti che Famiglia Cristiana, proprio alla vigilia dei suoi 80 anni (il primi numero uscì per il Natale del 1931), ha varato all’insegna della famiglia, del suo essere struttura portante della società e, nello stesso tempo, entità negletta dalla politica e attaccata nel costume.
Nel suo intervento (qui allegato in forma completa), don Sciortino ha ricordato che alle politiche familiari in Italia è dedicato solo poco più dell’1% del Prodotto interno lordo, contro il 2,3% in Francia e il 3,5% in Germania. «La famiglia», ha detto il direttore di Famiglia Cristiana, «fa sempre più fatica, come testimoniano le migliaia di lettere che in questo senso ci arrivano dai lettori».
Il presidente Napolitano ha confermato tale sensazione, con un rilievo importante: «Si nota anche una crescente fragilità dei legami familiari, che da un lato disincentivano la formazione delle nuove famiglie e dall’altro rendono molto più complicati i compiti educativi dei genitori». A questo proposito il Presidente ha voluto aggiungere una nota personale sull’importanza di famiglie stabili e coese: «Ho potuto festeggiare i 50 anni di matrimonio, nonostante mi sia sposato a 34 anni, cioè non più giovanissimo. Oggi, a parlare di certi traguardi con i giovani, si rischia di essere guardati come dei fenomeni».
Fulvio Scaglione