Famiglie sempre più povere

Lo confermano gli utlimi dati dell'Istat: i redditi sono diminuiti in media del 2,7 per cento. In molti pagano i crack finanziari degli ultimi anni.

02/02/2011

La crisi continua a impoverire le famiglie. Nel 2009, secondo il rapporto dell’Istat sul “Reddito disponibile delle famiglie nelle Regionì”, si è verificato un calo del 2,7 per cento del reddito disponibile. E’ la prima flessione dal 1995. La recessione ha portato a “un progressivo ridursi del tasso di crescita del reddito disponibile nazionalè che nel 2006, cioè prima dell’esplosione della crisi finanziaria, aveva mostrato una crescita del 3,5 per cento.

L’impatto è stato più forte nel Settentrione ( meno 4,1 per cento nel Nord-ovest e  meno 3,4% nel Nord-est) e più contenuto al Centro (meno 1,8) e nel Mezzogiorno ( meno 1,2%). In generale, tale diminuzione è essenzialmente da attribuire alla contrazione dei redditi da capitale, anche se, in alcune regioni (in particolare Piemonte e Abruzzo), un importante contributo negativo è venuto dal rallentamento dei redditi da lavoro dipendente. «Il rallentamento della crescita, come più volte denunciato, dipende non solo dalla diminuzione del reddito da lavoro, ma anche dai mancati guadagni dovuti agli investimenti delle famiglie che hanno visto, prima per i crack finanziari poi per la crisi economica, completamente annullati quei piccoli redditi che consentivano loro di far quadrare il bilancio familiare», ha dichiarato Pietro Giordano dell’Adiconsum.

Come detto l'impatto della crisi economica ha colpito duro soprattutto al Nord, mentre per le famiglie meridionali sembrano aver subito in misura minore gli effetti della recessione. Nel periodo 2006-2009 il reddito disponibile delle famiglie italiane si è concentrato, in media, per circa il 53 per cento nelle regioni del Settentrione, per il 26 per cento circa nel Mezzogiorno e per il restante 21 per cento nel Centro. Nel periodo considerato tale distribuzione ha mostrato alcune variazioni che hanno interessato principalmente il Nord-ovest, il quale ha visto diminuire la sua quota di 0,6 punti percentuali (dal 31,1 del 2006 al 30,5 per cento nel 2009) a favore di Centro e Mezzogiorno (+0,4 e +0,2 punti percentuali

rispettivamente). E' il Piemonte con la sua Torino, la Mirafiori e il suo indotto, a simboleggiare la crisi delle famiglie. La quota di reddito disponibile dei nuclei del Nord-Est è rimasta invariata al 22 per cento.

Francesco Anfossi
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Postato da Libero Leo il 06/02/2011 16:53

Snocciolando numeri Francesco Anfossi dipinge un quadro completamente negativo dell’Italia. Non accenna alle cause di questa situazione, né fa confronti con gli altri paesi. Perciò chi legge è portato ad attribuire la colpa della situazione al governo in carica. Per poter fare una valutazione più completa ed equilibrata è bene confrontare la situazione italiana con quella della Spagna, che è un paese assai simile all’Italia. La Spagna è governata da un governo di sinistra tanto ammirato e preso ad esempio dal centrosinistra. Perciò è verosimile che, se il centrosinistra avesse governato l’Italia in questi ultimi anni, avrebbe governato in modo simile al governo spagnolo e, quindi, ora l’Italia potrebbe essere in condizioni simili a quelle della Spagna. In quali condizioni è la Spagna? Sono assai peggiori di quelle dell’Italia. Basti rilevare che la disoccupazione supera il 15%. Il governo italiano avrà anche governato male. Ma con tutta probabilità, se il governo italiano fosse stato quello di centro sinistra, quasi certamente ci troveremmo, come la Spagna, in condizioni assai peggiori, per non dire disastrose.

Postato da giggio il 04/02/2011 17:39

Questo è quello che pensa Famiglia cristiana e il popolo di sinistra. Questo sarebbe il commento della maggioranza. Purtroppo tanta gente che fatica ad arrivare a fine mese vota questa gente che ci dovrebbe governare e invece perde tempo per salvare il sultano di Arcore dai suoi disgustosi intrallazzi. Se a loro va bene così almeno non si lamentino e quando a fine mese non hanno da mangiare guardino le televisioni di regime e si bevano quello che i scendiletto gli propinano

Postato da giorgio traverso il 03/02/2011 18:54

Mi chiedo cosa deve ancora succedere, in Italia,perchè certe categorie di persone aprano gli occhi. Dico questo perchè una gran parte di voti Berlusconi riesce a estorcerli a operai e pensionati, con l'inganno di promesse non mantenute.
giorgio traverso

Postato da GiulioS. il 03/02/2011 14:44

Sono d'accordo con Chiara e Michele, quanta pazienza ancora bisogna portare? Nessun provvedimento a favore della famiglia è stato portato avanti da questo governo, nessuno. Anzi la strumentalizzazione della famiglia fatta dal capo del governo e similari non ha precedenti. Ogniqualvolta si trovano in crisi per condotte, che si ha pudore solo a parlarne, tirano fuori dal cappello a cilindro il "quoziente familiare", per poi dimenticarsene appena passato qualche giorno. Sono avvinghiati alla poltrona e non la mollano neanche per tener fede a una parola data poche ore fa. Basta sentire Bossi, ieri sera aveva dichiarato che se la Bicamerale non avesse fatto passare il federalismo avrebbe fatto cadere il governo. Adesso che la Bicamerale ha respinto il federalismo che cosa fa? Ma naturale, fa un passo indietro! Roma ladrona?? Mah?! A me sembra che anche i politici tanto ligi della lega la poltrona se la tengono stretta, stretta...

Postato da micheleverona il 03/02/2011 13:18

In Italia, il 50% della ricchezza è detenuta dal 10% delle famiglie. L'evasione fiscale, solo nel 2010, ha raggiunto i 50 mld di euro (due leggi finanziarie). Chi evade ? Forse i lavoratori dipendenti e i pensionati ? Non può esistere federalismo se non v'è giustizia fiscale e redistribuzione, equa, della ricchezza: id est, che tutti paghino le tasse !

Postato da Chiara Borsato il 02/02/2011 23:23

Questi sono i problemi veri,in ogni famiglia c'è un disoccupato o in cassa integrazioni e dal governo sentiamo parlare di processo breve, di intercettazioni,quanta pazienza dobbiamo ancora portare?

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