10/05/2012
Una cerimonia dei cristiani in Nigeria (foto Reuters).
Riccardo
Pacifici, presidente della Comunità ebraica di Roma è accanto ad Andrea
Riccardi, ministro della Cooperazione e dell’Integrazione e fondatore di
Sant’Egidio. Insieme aprono la fiaccolata attorno al Colosseo in ricordo e in preghiera dei cristiani
uccisi in Nigeria, in Kenya e in ogni parte del giorno.
“Partiamo da qui”, ha
spiegato Riccardi, “perché è dal Colosseo che nel 2000 Giovanni Paolo II disse
che il nuovo secolo sarebbe stato il secolo del martirio, ed è quello che
stiamo sperimentando”. L’iniziativa è nata dopo l’ennesima strage in Nigeria. La
comunità ebraica si è subito mossa concordando con Sant’Egidio una iniziativa
che raccogliesse attenzione su quanto sta succedendo ai cristiani in varie
parti del mondo.
Alle
20.30 le luci del Colosseo si sono spente per richiamare l’attenzione dell’opinione
pubblica sulle discriminazioni contro i cristiani. “Ogni giorno”, sottolineano
i promotori della fiaccolata di solidarietà, “assistiamo a nuovi atti di
terrorismo e di inaudita violenza contro le comunità cristiane nel mondo.
Particolarmente grave è la situazione in Nigeria dove la violenza non ha
risparmiato i luoghi sacri, uccidendo decine di fedeli inermi, tra cui donne,
anziani e bambini”.
La data del 9 maggio non è stata scelta a caso: “Abbiamo
voluto sottolineare, nella giornata dedicata alle vittime del terrorismo e
delle stragi, quanto il terrorismo stia ancora colpendo in varie parti del
mondo”. All’iniziativa hanno aderito numerosi politici tra i quali anche il
sindaco della città di Roma, Gianni Alemanno, il presidente della Provincia di
Roma Nicola
Zingaretti
e la presidente della Regione Lazio Renata Polverini.
Annachiara Valle