22/06/2010
Mari Kiviniemi, 41 anni, primo ministro della Finlandia.
Un tandem al femminile al comando: dopo Tarja Halonen, 66 anni, da dieci anni alla presidenza, adesso è la volta della 41enne Mari Kiviniemi, che diventa primo ministro. Una situazione politica senza precedenti per la Finlandia, che in questi giorni celebra la famosa festa di mezza estate (una sorta di Ferragosto nordico, che cade il 24 giugno); ma anche per il resto d'Europa è un evento inedito e sorprendente. Giovane, bella, sposata con due figli, figlia di una famiglia di contadini e bravissima pattinatrice, la Kiviniemi era appena stata eletta leader del Suomen Keskusta, il Partito di centro, e prende il posto del dimissionario Matti Vanhanen, che la scorsa settimana ha lasciato il suo incarico per motivi di salute.
La Finlandia si conferma così, senza dubbio, il Paese dove le pari opportunità non rimangono semplicemente sulla carta e dove le donne sono messe nelle condizioni di conquistare ruoli chiave e incarichi di potere: qui, del resto, il voto femminile è stato concesso più di un secolo fa, nel 1906, e attualmente 11 dei 20 ministri sono donne; nel Parlamento, inoltre, le donne sono sempre ampiamente rappresentate.
Quanto all'altra donna del tandem politico, Tarja Halonen, la presidente socialdemocratica è al suo secondo mandato (è stata rieletta nel 2006) e gode di grande popolarità: in un sondaggio è risultata al quinto posto fra i cento personaggi finlandesi più significativi della storia; donna schietta, semplice, sportiva, amante dei bagni nelle acque gelide del Mar Baltico, Tarja "la rossa" (per il colore dei suoi capelli) parla correttamente cinque lingue e ha una figlia, Anna.
L'attuale situazione politica finlandese, d'altra parte, non stupisce più di tanto, se si tiene conto, ad esempio, che nell'ultimo rapporto di Save the children sullo stato delle madri nel mondo, condotto in 160 Paesi, la Finlandia compare - insieme alle altre nazioni scandinave - tra i primi dieci Stati più virtuosi, nei quali madri e figli vivono nelle migliori condizioni di salute (tanto per fare un confronto, l'Italia è al 17° posto). La crisi ha colpito duramente l'economia del Paese nordico - che conta una popolazione di meno di 6 milioni di abitanti, dei quali mezzo milione solo nella capitale - tanto che nel 2009 registrava una delle peggiori recessioni della zona euro. Eppure, la Finlandia continua a essere un Paese competitivo e molto meritocratico, che investe nelle ricerca, conta su un sistema sanitario efficientissimo e vanta un sistema di istruzione tra i migliori al mondo: la scuola dell'obbligo è interamente gratuita e la professione di insegnante da queste parti è prestigiosa, valorizzata e molto ambita.
Giulia Cerqueti