Germania: con lo Stato non si scherza

Dopo il ministro della Difesa Guttenberg, si dimette anche il presidente della Repubblica Wulff. Lo ha distrutto una storia di crediti agevolati e di minacce alla stampa.

17/02/2012
L'ex presidente Wulff in un momento di gloria: con i calciatori Lamb e Schweinsteiger nel ritiro della Nazionale tedesca in Sudafrica (foto Reuters). In copertina: Wulff con la moglie Bettina all'annuncio delle dimissioni (foto Ansa).
L'ex presidente Wulff in un momento di gloria: con i calciatori Lamb e Schweinsteiger nel ritiro della Nazionale tedesca in Sudafrica (foto Reuters). In copertina: Wulff con la moglie Bettina all'annuncio delle dimissioni (foto Ansa).

E' destino, le sorti dell'Europa oggi dipendono dalla Germania. Così il vertice con Mario Monti, atteso dai molti che trepidano per le sorti dell'euro e dell'economia continentale, è saltato a causa delle dimissioni del presidente tedesco Christian Wulff, arrivate in fondo a una lunga polemica su certi crediti a condizioni di ultra-favore ottenuti, in barba alle regole bancarie, quand'era governatore della Bassa Sassonia.

  Male. Peccato per il vertice con Monti. E per l'immagine dei tedeschi, che agli occhi degli europei sono ormai quelli che lucrano sull'euro ma, poi, fanno gli avari, si godono il benessere, non vogliono far davvero decollare il Fondo Salva-Stati per i Paesi in difficoltà, impongono alla Grecia condizioni capestro, trattano i Paesi del Mediterraneo da spendaccioni inaffidabili.

Tutto vero, critiche legittime. Ma se imparassimo anche qualcosa, da questi tetragoni coinquilini dell'Unione Europea? Nel solo 2011, il loro sistema politico ha spedito a casa il ministro della Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg, 39 anni, stella nascente della Cdu (il partito della Merkel), politico e ministro molto stimato, accusato (a ragione, per sua stessa ammissione) di aver copiato parte della tesi di dottorato in Giurisprudenza. E adesso, ma per uno scandalo partito l'anno scorso, il presidente della Repubblica.

Non è poca roba, viste le cariche dei due. A questo bisogna aggiungere un'altra considerazione: sia nel caso Guttenberg sia nel caso Wulff le dimissioni sono arrivate dopo una serie di manifestazioni di vero sdegno collettivo. Per Guttenberg, tra le altre cose, era partita una raccolta di firme tra accademici, studenti universitari e genitori di studenti, arrabbiati per la perdita di credibilità degli studi universitari. E per Wulff la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la telefonata intimidatoria al direttore di un giornale che insisteva sullo scandalo. Vero Celentano? 

Ci si domanda, insomma, se i brillanti risultati che i tedeschi ottengono nella gestione dell'amministrazione e dei bilanci dello Stato abbia qualcosa a che vedere con l'intransigente senso della dignità della funzione pubblica di cui Guttenberg e Wulff hanno avuto esperienza.

  Oggi, su tutti i siti d'informazione, la notizia delle dimissioni di Wulff appare accanto ai resoconti della relazione svolta dal presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, che ci ricordano aspetti drammatici della nostra vita sociale: la corruzione costa all'Italia circa 60 miliardi di euro l'anno; il tax gap (cioè la differenza tra le tasse dovute e quelle effettivamente pagate) da noi è del 36% ed è il secondo in Europa, superato solo da quello della Spagna (39%). E in ogni caso, dice la Corte dei Conti, "il nostro Paese nella classifica degli Stati percepiti più corrotti nel mondo stilata da Transparency International per il 2011 assume il non commendevole posto di 69 su 182 Paesi presi in esame e nella Ue è posizionata avanti alla Grecia, Romania e Bulgaria". Anche in questo caso: che ci sia un nesso con i problemi che stiamo vivendo?




Fulvio Scaglione
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Postato da Franco Salis il 23/02/2012 23:03

martinporres il 21/02/2012 03.33, folgore il 20/02/2012 12.12 No carissimi sono spiacente ma non vi posso accontentare. NON DESISTERO’ fin quando la crescita culturale dell’Italia non avrà ripreso i livelli almeno pre fuggitivo.E’ un mio dovere civico al quale non verrò meno. Martinporres prima di fare citazioni,cerca di leggerti la favola di Fedro. Il danno che il fuggitivo ha prodotto con la faccenda Ruby è di una tale gravità che estende vergogna non per chi lo denigra,ma per chi ancora difende. Ripeto ancora sino alla nausa :è ladro colui che ruba e colui che regge il sacco.Il fuggitivo non è più presidente del Consiglio,ma i danni materiali e di etica rimangono. Di qui il dovere di battere e ribattere,in conpenso ancora non mi hai risposte se tu invieresti alla corte dell’orco tua figlia o nipote minorenne. Comunque visto che non ci arrivi,la corte dei conti era riferito CHIARAMENTE per chi non ha perduto "il ben dell’intelletto" alla corruzione ancora dilagante in ItaliaCiao

Postato da martinporres il 21/02/2012 03:33

Vedi folgore, Franco Salis parla spesso di Ruby la nipote di Mubarak, mi ricorda la storia della volpe e l'uva. Ehi! Franco! ci siamo capiti?

Postato da folgore il 20/02/2012 12:12

@Franco Salis. Non sapevo che la Corte dei Conti si occupasse anche del debito pubblico tedesco. Tra l'altro mi sembra che non sia la Germania a dovere dare lezioni di stile. Vogliamo parlare delle passività quelle generate dalla Kreditanstalt für Wiederaufbau(KfW)? P.S. E basta co sta Ruby....guarda che oramai non c'é più il Governo Berlusconi....aggiorna la situazione....

Postato da martinporres il 20/02/2012 06:57

La giustizia tedesca funziona, sicuramente, meglio di quella italiana, forse questo è il motivo di dimissioni tempestive.

Postato da Rodolfo Vialba il 19/02/2012 16:28

C’è chi dice, e io concordo, che il vero spread che si deve guardare e valutare tra l’Italia e la Germania non è tanto quello del tasso di rendimento dei titoli pubblici italiani rispetto a quelli tedeschi, ma quello dei comportamenti dei politici italiani e tedeschi Per questioni molto più marginali di quelle che coinvolgono molti politici italiani, il sistema tedesco, o se si vuole la moralità dei tedeschi, impone che chi è coinvolto rassegni le dimissioni non essendo più degno, come ha detto la Merkel a proposito di Cristian Wulff, di rappresentare il popolo tedesco. Se poi si considera che pochi mesi fa è stato costretto alle dimissioni anche il Ministro della Difesa colpevole di aver copiato la tesi di laurea, allora vuol dire che il sistema politico tedesco dispone di anticorpi che altri sistemi, quello italiano in particolare, non hanno. Francamente non vedo in questi fatti l’esistenza di trame e guerre politiche tra gruppi o schieramenti. Ciò che mi interessa è che in Germania succedono cose che in Italia non succedono, e questo, avendo a cuore il bene del mio Paese, mi fa invidia. Poi si potrebbero anche considerare legittime le riserve che molti manifestano sulla Germania, ma queste non servono a nulla perché i fatti contano e restano.

Postato da Franco Salis il 19/02/2012 15:06

Ma insomma folgore e martinporres, non vi basta la relazione della Corte dei conti? O sono anche loro comunisti? Che stanno dando l’ultimo colpo di coda al fuggitivo, che, prima inveiva contro il Presidente della Repubblica, e ora implora il suo intervento per evitargli la giusta condanna? (si dico giusta, perché quando la colpa è certa, è vigliaccheria attendere i tempi burocratici) Non vi basta la composizione del nostro Parlamento? e dimenticate che all’estero ci si dimette per poco ma molto poco. Ad uno che avesse affermato che Ruby è nipote di Mubarak lo avrebbero cacciato a calci nel fondo schiena ,altro che attendere vigliaccamente del terzo grado di “giustizia”Buona domenica a tutti

Postato da martinporres il 19/02/2012 14:23

La spesa militare della Grecia nel 2012 si è attestata, sull'orlo del default, intorno al tre per cento, quella dell'Italia è meno dell'uno per cento. Tutto questo per gli armamenti che (Grecia) è stata obbligata ad acquistare da Francia e Germania. Personalmente queste politiche mi ricordano comportamenti neo-coloniali, con buona pace dell'integrazione europea. Per giogo: ci giro intorno e cerco di fare un giro di 360° gradi.

Postato da giogo il 19/02/2012 11:41

Amico Traverso direi che la Chiesa per il trascorso regime...gli occhi li aveva chiusi tutte DUE. Caro Martinporres la germania oltre al passato nazista (cosa orribile) ha una cultura dello stato che da noi ci sognamo...meno corruzione+meritocrazia niente varie mafie Italiche, pochissima evasione fiscale, inutile che ci giri intorno...sono più seri di NOI !!! Saluti

Postato da folgore il 19/02/2012 10:19

Perché nessuno parla del debito pubblico tedesco? Mentre da noi il rapporto debito pubblico/Pil in Italia è sceso al 119% nel 2010, ed in Francia è aumentato fino all’81,7% nel 2010 nella Germania di Merkel è salito all’83,2% nel 2010. Quello di Germania e Francia è quasi un cammino in fotocopia, e non si può certo dire che anche se non hanno certo imboccato la strada giusta invece cercano di insegnarla bene agli altri....La Grecia ha, ora, chiesto il termine dei pagamenti dei debiti della....seconda guerra mondiale alla Germania. Ma col clima odierno si rischia la....terza.

Postato da giorgio traverso il 18/02/2012 18:02

Vero,è che la Germania,ha partorito il nazismo,L'Italia però,ha partorito il fascismo,ma non abbiamo imparato niente.Siamo sempre stati governati da politici corrotti,senza dignità morale,che continuano a pontificare,senza nessuna vergogna.Pensiamo solo,che ci volevano far credere,che Ruby,era la nipote di Mubarak.Una parte di colpe sono da attribbuire,anche alla Chiesa Cattolica,che più di una volta ha chiusa un occhio. giorgio traverso

Postato da ManueleComneno il 18/02/2012 11:40

non capisco cosa c'entra mettere in mezzo il nazismo in questo contesto. Quando si parla di Germania ci si sente sempre quasi in obbligo di parlarne. A me da fastidio questo atteggiamento. C'è un sottile razzismo nel continuare a rinfacciare ai tedeschi questa cosa anche quando non c'entra niente col discorso.

Postato da martinporres il 18/02/2012 11:18

La Germania insieme alla Francia ha preteso che la Grecia acquistasse armamenti prodotti dalle loro imprese, come condizioone per gli aiuti economici di cui ha bisogno. Poi e anche vero come Lei dice:"Ma se imparassimo anche qualcosa, da questi tetragoni coinquilini dell'Unione Europea?....." Comunque ci insegnano oltre alla buona amministrazione anche molto realismo politico. Saluti

Postato da martinporres il 17/02/2012 21:57

Penso ad un qualche interesse ad inserire Schaeuble nel ruolo di presidente. Poi, ma è una mia "fissa", quando sento parlare di severità e buon funzionamento dello stato tedesco, mi viene in mente che è anche la nazione che ha partorito il nazismo. C'è un nesso tra questa severità e il buon funzionamento, anche economico, dello Stato tedesco e la situazione della Grecia?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Mah, se c'è non lo vedo. Così come non vedo nessi tra la Grecia di Demostene e quella che ha presentato alla Ue bilanci truccati.

Saluti

Postato da martinporres il 17/02/2012 17:57

Dott. Scaglione, mi sembra che lei esalti troppo la Germania, dietro lo scandalo che ha costretto alle dimissioni il presidente Christian Wulff non potrebbero esserci manovre politiche?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Martinporres,

non mi pare proprio che il mio pezzo esaltasse la Germania. Certo, si sa che Wulff era stato messo in quel posto dalla Merkel anche per toglierlo di mezzo, nonostante che un altro candidato della Cdu, il pastore protestante Joachim Gauck, eroe del dissenso all'epoca della Ddr, fosse assai più degno.
Nel caso attuale non so a quale manovre Lei si riferisca. Però a cercare troppo quel che c'è dietro si finisce per non vedere più quel che c'è davanti. E davanti c'è una Germania che, con grande semplicità, caccia dai ruoli pubblici chi sbaglia. Non dimentichi che questo è già il secondo presidente che se ne deve andare. La mia domanda era ed è: c'è un nesso tra questa severità e il buon funzionamento, anche economico, dello Stato tedesco?
Saluti

Postato da DOR1955 il 17/02/2012 15:56

Uno stato si giudica, politicamente, socialmente, eticamente, economicamente, anche dal comportamento di chi lo governa. E se questi sono parametri importanti, anzi fondamentali, per la credibilità di un paese, penso che noi italiani negli ultimi 30-35 anni, siamo stati governati quasi sempre da personaggi che definire "ipocriti" è quantomeno generoso. E le conseguenze le stiamo pagando e le pagheremo per i prossimi 20 anni (come ha detto Monti un paio di giorni fa). Andrò a vivere in Germania!

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