15/02/2013
Foto Reuters.
“È un assordante e
colpevole silenzio quello che si registra attorno ai danni provocati dal gioco
d’azzardo”. La denuncia arriva dalla Consulta nazionale antiusura, in una
lettera aperta ai candidati alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio
prossimi firmata da monsignor Alberto D’Urso, vicepresidente della Consulta, e
da Attilio Simeone, coordinatore nazionale del cartello “Insieme contro
l’azzardo. “La situazione è disastrosa – si legge nel documento - rispetto alla
quale non vi è alcuna traccia d’intervento nei programmi dei partiti che si
presentano alle prossime elezioni”.
La Consulta nazionale antiusura e le
Fondazioni antiusura quotidianamente intervengono a sostegno di sempre più
numerose famiglie indebolite e prossime al fallimento dei loro bilanci e delle
relazioni intradomestiche. Un preoccupante stato sociale dovuto alla
dissipazione del modesto reddito, talvolta di sussistenza, nel gioco pubblico e
clandestino dell’azzardo. “Una pratica - ricorda la Consulta - che viene
alimentata anche dalla svendita dei ricordi e di altri oggetti familiari
agli sportelli dei "Compro oro" e, nelle situazioni più preoccupanti, con il
ricorso agli usurai dopo aver ipotecato anche le proprie abitazioni”.
In un momento di crisi conclamata del nostro Paese i bilanci familiari sono
destinati a peggiorare anche per effetto delle nuove offerte di gioco d’azzardo
approvate negli ultimi giorni della sedicesima Legislatura: “Si tratta – fanno
notare D’Urso e Simeone - di duemila sale per giochi con danaro, casinò e
slot-machine online, gratta e vinci e scommesse disponibili anche nelle sale
d’aspetto e nelle farmacie. Queste situazioni, al pari dei titoli tossici che
hanno provocato il disastro economico nel quale ci dibattiamo e del quale le cronache
ampiamente a posteriori se ne sono occupate, vengono portate alla cronaca e si
cerca di arginarle quando ormai il disastro è stato compiuto”.
La Consulta
nazionale antiusura, che ormai da oltre un decennio ha portato all’attenzione
della collettività il problema del sovraindebitamento delle famiglie e del
gioco d’azzardo, chiede precisi impegni alle varie formazioni politiche - di
ogni orientamento - che si candidano a governare il Paese. Innanzi tutto una
moratoria dei nuovi giochi d’azzardo e il rinvio “sine die” delle procedure
concessorie. Poi l’invito a prendere coscienza del maggior danno e del costo
che il gioco pubblico d’azzardo ha riversato sui conti dello Stato, in luogo di
essere un reale cespite per l’Erario. “Inoltre chiediamo - è l’appello della
Consulta - un graduale ritiro dello Stato con conseguente abolizione del gioco
d’azzardo e il reperimento di adeguate risorse per la cura, la riabilitazione e
la prevenzione del gioco d’azzardo patologico. Servono altresì misure urgenti a
sostegno del sovra indebitamento familiare, causato anche (4 casi su 10) dal
gioco d’azzardo”. Infine, la Consulta propone di estendere alle famiglie le
possibilità di accesso al fondo di solidarietà per le vittime dell’usura.
“La
Consulta, – conclude la lettera - in coerenza con gli orientamenti espressi
dalla Conferenza episcopale italiana, ha deciso di astenersi da
qualsiasi interferenza o indicazione per le prossime elezioni politiche pur
valutando con severa attenzione tutte le posizioni omissive, responsabili, o
conniventi, che si manifesteranno, nei fatti e con gli atti, in favore del
gioco d’azzardo dilagante che sta arrecando gravissimi danni alla persona
umana, alla famiglia, alla economia, alla società e allo Stato, impedendo il
perseguimento del bene comune, primario obiettivo che i governanti dovrebbero
imporsi”.
Nicola Lavacca