Cancellieri e Fornero, le zie d'Italia

A proposito delle esternazioni ideologiche su lavoro e famiglia delle ministre del Lavoro Fornero e degli Interni Cancellieri, da liberismo anni '80. Sindrome Thatcher?

06/02/2012
Le ministre Cancellieri (Interni) e Fornero (Lavoro). Foto Ansa.
Le ministre Cancellieri (Interni) e Fornero (Lavoro). Foto Ansa.

Anna Maria Cancellieri ed Elsa Fornero sono due donne che stimiamo molto per piglio, curriculum, personalità e competenza. Ma a volte paiono un po’ troppo sbrigative nell’esternare su questioni legate al lavoro e alla famiglia. Un po’ come certe zie che liquidano le questioni di padri e figli altrui con battute acide, senza troppo badare alle sottigliezze. Cominciamo dal ministro del Lavoro Fornero. Sono settimane che gira intorno all’articolo 18 minacciando interventi pesanti dall’alto, nel caso i sindacati non giungano a più miti consigli. “E’ un’illusione”, afferma “pensare di poter mantenere lo stesso posto per tutta la vita” (un’illusione, immaginiamo, per chi non è docente universitario di ruolo come lei e i suoi numerosi colleghi ministri-professori).

      Si continua a ritenere il (falso) problema dell’articolo 18 come il simbolo della mancata crescita in Italia, cosa che non è assolutamente dimostrata da nessuna parte. Si tratta dunque di affermazioni, più che politiche, addirittura ideologiche, non certo consone a un Governo di tecnici. Non esiste infatti in alcun manuale di economia politica, forse nemmeno in quelli degli anni Ottanta, (quando la globalizzazione non esisteva), il teorema che imporre in tempi di crisi una deregulation selvaggia in tema di diritto del lavoro, trasformando l’Italia nei cinesi d’Europa, attiri capitali e investimenti come mosche al miele.

     E’ forse una questione di equità generazionale? Ma dove sta scritto che licenziare il padre per assumere il figlio pagandolo la metà risolva il problema delle famiglie italiane in crisi e non piuttosto quello delle imprese che vogliono approfittarne per “ripulire” i bilanci sulla pelle dei dipendenti, magari per scelte sbagliate di un management foraggiato dalle stock option?

      Va poi segnalata la facile ironia dell’altra zia d’Italia, il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri sulla predisposizione degli italiani a trovarsi un lavoro “vicino a mamma”. Anche in questo caso, se si considerassero le famiglie come un insieme di uomini, donne, bambini, anziani, madri e figli, nonni e nipoti, e non come ingranaggi del mercato, se si studiasse la fitta e forte trama di legami anche economici che sta insieme a quella affettiva di milioni di famiglie, si capirebbero molte più cose.

     E’ vero: il 70% degli italiani con la madre ancora in vita abita a meno di 10 chilometri dal luogo dove questa risiede. Ma ciò dipende, più che da una predisposizione al "mammismo", dal fatto che il nostro Paese ha sviluppato negli anni un particolare modello, una via italiana per sopperire alle (troppe) lacune dello Stato sociale.

      La famiglia italiana è infatti un ammortizzatore sociale che permette ai figli di essere accuditi dai nonni mentre i genitori, sempre più “working poors”, stanno via di casa per guadagnarsi lo stipendio. E di assistere oltre un milione di anziani non autosufficienti. Costringere un figlio a emigrare all’estero suo malgrado, far perdere il lavoro a un capofamiglia o trasferirlo a seicento chilometri di distanza per accontentare un ordine partito dalla sede di una multinazionale per ottimizzare le risorse, non ci pare la soluzione.

     Su questi argomenti le due ministre farebbero bene a consultare qualche dato sulla società italiana, invece di cercare di emulare la Thatcher 30 anni dopo. Così, tanto per abbandonare per una volta le ideologie e mostrare un sussulto di tecnicismo.

Francesco Anfossi
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Postato da flegreolive il 11/02/2012 12:16

è vero che la crisi è reale, come è vero che l'Italia si è mossa tardi, come è giusto che tutti paghino in base alla possibilità, ma? Come sempre c'è sempre la fregatura... dove sta? Semplice, approfittando del momento i BANCHIERI, la CONFINDUSTRIA, la FEDERMECCANICA, e i signori della borghesia del calibro di: Marcegaglia, Marchionne... avendo il pieno potere dei mass media, hanno scatenato il "maggio 68", la controrivoluzione capitalista contro la classe dei pensionati e degli operai... martellando giorno e notte le informazioni per creare spavento, paure, ansie. l'Italia fallirà nientemeno per colpa o causa dell'art.18. Una vera buffonata, serve a loro per tenere in pugno non tanto gli operai ma, i giornalisti... vediamo se nel prossimo futuro quale giornalista oserà scrivere contro il proprietario o al Rais politico del momento, sapendo che potrà essere silurato... se questa è democrazia? L’unico scopo è fermare e portare indietro di 60anni la classe che lavora. Di anni ne ho abbastanza per non ricordare gli anni della mia gioventù e quelli che stanno avanzando oggi.

Postato da martinporres il 09/02/2012 16:29

Per Franco Salis, grazie per il suggerimento, ma non mi preoccupo perché è "uno sforzo" che non avrei, comunque, compiuto.

Postato da Franco Salis il 09/02/2012 14:50

NO,martinporres il 09/02/2012 12.31,non lo penso,non preoccuparti,anzi vedi ti vengo incontro:non leggere i miei commenti.Guai eh,ciao

Postato da martinporres il 09/02/2012 12:31

Perché Franco Salis pensa che ci sia qualcuno che abbia del tempo da spendere per leggere l'ultimo dei suoi "capolavori"?

Postato da folgore il 09/02/2012 11:06

Se io andassi in strada un giorno a dire che i giovani devono essere accuditi, ripeto accuditi, dai genitori fino a che non ce la fanno da soli e il giorno dopo a dire che gli stessi devono essere lasciati da soli che si "facciano le ossa" beh come minimo mi direbbero che devo mettermi d'accordo con....me stesso. Ora lo Stato italiano deve farlo. Da una parte si dice che i giovani sono "mammoni" perché le famiglie li accudiscono e non li fanno uscire di casa. Dall'altra la Giustizia dice che in ogni caso il genitore ha il DOVERE, ripeto IL DOVERE, di mantenere il figlio e non fino a che trova un lavoro, ma un lavoro specifico che gli sia utile al suo completamento etc. Insomma fino a che trova da fare quello che gli piace. E se non lo trovasse mai? E se non volesse manco cercarlo? Beh ci sono i genitori che devono anche mantenergli gli eventuali figli se lui non ce la dovesse fare. Se non adempie il padre passa dei guai. Allora, carissimi, dite cosa deve fare un genitore? Come si muove sbaglia. Se non controlla i figli arriva quel politico a dirgli che se il figlio si droga (è avvenuto anni or sono) la colpa è anche sua per la mancata vigilanza. Se lo controlla arriva quello psicologo che gli contesta l'oppressione al figlio.

Postato da Franco Salis il 09/02/2012 09:22

@antonel il 08/02/2012 15.49 Ho due figlie e una nipote nel Regno Unito. Ma la più grande gira tutta l’Europa e non solo, la più piccola, non contenta dell’U.K., c’è uscita in Cina in cui ha resistito per apprendere il mandarino parlato un po’ meno scritto. La resistenza è dovuta per la grave carenza di democrazia in Cina. Pensa che se il fuggitivo venisse a sapere quanto avviene in Cina, morirebbe di rossore. Difficoltà per il visto. Difficoltà di informazione: una ragazza è stata violentata e uccisa, cosa che si è saputo solo col tam tam. Mia nipote ha fatto la terza liceo in Colorado: buon sangue non mente. Ora studia scienze neurologiche al Kings College. Qualche difficoltà ad entrare al King perché proveniente dall’Italia, ma ha superato le prove. Del diritto allo studio se ne sbattono. Però le banche pagano i costi degli studi che dovrai restituire dopo la laurea. La figlia più piccola laureata in pianoforte, dovrebbe rientrare in patria per tre mesi per poi ripartire a settembre dovrebbe conseguire il master in musica e development & integration peoples .Sono sufficienti queste notizie per dire che i miei figli non sono né bamboccioni, né sfigati, né aspirano al posto fisso né desiderosi di stare con mamma e papà? La figlia grande è stata assunta a tempo indeterminato, in virtù del suo curriculum e soprattutto perché la azienda aveva bisogno del suo profilo professionale riconosciuto dalla agenzie di lavoro che preseleziona il personale con interviste che durano circa tre mesi. In teoria oggi puoi essere assunto con un buon stipendio e domani licenziato. Domandina: hai capito lo spirito di questa forma di reclutamento? IN U.K. non esiste LA RACCOMANDAZIONE,L’ASSUNZIONE E’ ESCLUSIVAMENTE PER MERITO.Il licenziamento per obiettive esigenze aziendali. In Italia per arroganza dell'imprenditore In Italia quanto ci costa un dirigente che inventa il tunnel dei “neutrini” della Gelmini e rimane dirigente ? Ecco perché il costo del lavoro in Italia è più elevato. Gli studi medi superiori si fermano al quarto anno e se non hai adeguata preparazione all’università prestigiosa non accedi, ma hai (avevi) la possibilità del lavoro remunerativo. Ora la tipologia dell’insegnamento è orientata a offrire agli studenti nozioni strettamente indispensabili, ma più profondi, per la professione che dovranno fare. In Italia hanno una (chi ce l’ha) formazione molto più ampia anche umanistica che conferisce(potrebbe conferire) quella apertura mentale per cui hanno maggiori capacità di riciclarsi in caso di perdita di lavoro. L’articolo 18 è costato anni di lotte dei lavoratori. Lotte perché il “padrone italiano” licenziava con troppa facilità per rendere schiavi i lavoratori. In Italia non trovi posto se non sei raccomandato (ora anche per un posto di commesso al supermercato) e questa prassi della raccomandazione ti butta nella condizione di schiavitù o del padrone o di chi ti ha raccomandato o di tutte e due. Questa condizione ti fa perdere, se mai avuta, qualsiasi orientamento valoriale sia del lavoro che della vita. Queste cose le sto dicendo a te, ma in verità sono rivolta ad altri, perché suppongo che tu sia o una manager o moglie di manager, e quindi queste cose le sai bene. Ma ti pare che in R.U. si sarebbe mai verificato che una Nicole Minetti sarebbe stata candidata e quindi nominata per effetto della legge porcata? Ma al contrario in U.k. Il ministro dell'Energia britannico Chris Huhne annuncia le proprie dimissioni dopo l'incriminazione per una multa per eccesso di velocità di cui si era addossata la colpa la ex moglie(Avvenire 03,02,2012). I ragazzi inglesi a 18 anni vengono “buttati fuori” di casa dai genitori qualche volta per insegnare loro a “nuotare”. Ma ti rendi conto della difficoltà che abbiamo avuto a buttar fuori un essere spregevole, che vanta e pretende di raggiungere la prescrizione, perché solo con la prescrizione si può salvare dalla galera? Ti rendi conto quale diseducazione per i giovani(o ti sposi mio figlio o vieni a letto con me, se le tasse sono troppo elevate è lecito non pagarle). Gentile Antonel sono due mondi diversi. Ragazzi, adesso un consiglio per voi: fatevi l’università nella vostra città e solo dopo andate all’estero, ma solo per perfezionare gli studi, troppo lungo spiegare, ma è intuibile da quanto detto prima. SCUSATE. Mi era sfuggita questa tua espressione “5) Avete massacrato il governo Berlusconi, eppure era uno dei suoi vanti quello di aver difeso prima di tutto "il posto del padre". Perché non lo ammettete”? MASSACRATO? o è stato lui a massacrare gli italiani economicamente e moralmente. Ma è possibile che non ti rendi conto dello squallore in cui ci ha buttato? Ma lo sai che mia figlia in qualsiasi capitale europea doveva sforzarsi per nascondere le sue origini italiane? Credi che ciò non possa anche interessare i così detti investitori istituzionali? Altro che art. 18.Cerca di rivedere meglio la nostra storia dell’immigrazione e fai sempre l’equazione sacrifici-benefici, “contestualizzandola”. Ma è possibile che non hai ancora inteso la differenza tra benessere e sviluppo? Vuoi che ti faccia una analisi del “Padre nostro” sia nella tradizione occidentale che in quella orientale e poi mi dirai quale principio non ha infranto ma si è vantato di infrangere quel coso?! “Massacrato” dice la signora Antonel. Mah, buona giornata a tutti.

Postato da martinporres il 09/02/2012 03:33

X antonel Il vero problema è, semplicemente, che non si governa a colpi di " battute" soprattutto quando, come scrive ironyman, si appartiene a "caste, elitè, professioni e nicchie sociali". Troppo comodo.

Postato da antonel il 08/02/2012 15:49

Dimenticavo. Nel Regno Unito, dove manco sanno che cosa sia un art.18 all'italiana, si stanno accapigliando perché la disoccupazione giovanile è al 21,3 per cento. E i ragazzi inglesi escono di casa già ai tempi dell'Università. Pensi un po': da noi i senza lavoro giovani sono al 30 per cento e se ne stanno al caldo a casa di papà e mamma (ovviamente non derido i casi veramente drammatici).

Postato da antonel il 08/02/2012 15:42

Caro Anfossi, so che Lei non ama le critiche e infatti quasi sempre mi censura al contrario, per esempio, del suo collega Fulvio Scaglione. Ci riprovo perchè anche questa volta ho molti motivi per dissentire con Lei e con quasi tutti i lettori che stanno commentando il Suo articolo (tranne giggio). Incominciamo con le cose non vere. 1) Che l'articolo 18 sia un falso problema non è vero. Insieme con la giustizia e le imposte è uno dei motivi per cui gli investitori stranieri vengono molto meno in Italia che in altri Paesi europei. Persino quando, come nel confronto con la Germania, i salari sono più bassi. Meglio pagare di più un dipendente che doverselo tenere anche nei momenti di crisi. Morale: in Germania si licenzia più facilmente, ma si assume anche molto di più. E l'economia va. 2) Nel Regno Unito, grazie alla rivoluzione sindacale della Thatcher (non è vero quello che Lei scrive sugli Anni Ottanta) la disoccupazione è di un punto percentuale in meno che in Italia e non c'è nemmeno l'anticamera della Cassa integrazione. 3) E' vero che le banche (italiane, però, solo italiane) fanno le sparagnine con i mutui ai precari e chiedono le garanzie dei genitori, però anche una famiglia che sta a Trani può garantire un mutuo acceso a Treviso. Ha ragione la ministra Cancellieri: il bamboccione resta accanto alla mamma a Trani, cerca un lavoro che lì non c'è e non può comprarsi nemmeno la casa. 4) Silvia Deaglio non ha due lavori, ha un master ad Harvard e fa il lavoro per il quale ha ottenuto ottimi titoli scientifici. Che deve fare: dimettersi perché è figlia della Fornero? 5) Avete massacrato il governo Berlusconi, eppure era uno dei suoi vanti quello di aver difeso prima di tutto "il posto del padre". Perché non lo ammettete? 6) Milioni di italiani si sono mossi in passato per trovare un lavoro, allontanandosi dalla famiglia. Anche allora c'erano i nonni e c'erano ancor minori possibilità di nidi e asili. Lo hanno fatto, hanno raggiunto quasi sempre un po' di benessere e hanno fatto bene al Paese. Pensi solo agli Anni '50 e '60. Solo che ora chi dovrebbe imitarli fa il "bamboccione" e si parcheggia all'Università anche oltre i 28 anni senza essere studente lavoratore, ma vivendo alle spalle di mammà. Per favore piantatela con il piagnisteo...

Postato da Franco Salis il 08/02/2012 14:20

Mi disturba non poco una cosa: il popolo italiano si è abituato a digerire brutti rospi purché serviti con prelibata salsa, senza tener conto del danno gastrointestinale, piuttosto che una espressione infelice, ma innocua, anche se irritante per chi si trova in certe condizioni. Cioè nonostante incarichi universitari che avrebbero dovuto aprire la mente, mi pare che soffrano del male che denunciano. Queste zie hanno mai lavorato all’estero? Hanno saputo coniugare la cultura umanistica con la scienza che insegnano? Cioè hanno umanizzato la scienza? Se la risposta è affermativa, la loro espressione è frutto di una sintesi frettolosa che non tiene conto dei tempi più lunghi di chi non ha maturato certe esperienze. E’ pure frutto di mancato apprendimento del “politichese” con cui il cittadino digerisce tutto.Ciao

Postato da micheleverona il 08/02/2012 12:55

Dimenticavo qualcosa nel mio precedente intervento. Se i nostri chiarissimi governanti insistono nel dire che l'art. 18 è un falso problema, perchè tanta ostinazione nel volerlo abrogare ? Il posto fisso, e le tutele apprestategli, rappresentano in realtà obiettivi di valore, perchè, e naturalmente nella misura in cui, riflettono il grado di sviluppo e la stabilità di un sistema economico che produce e investe e offre posti di lavoro. Va bene la disponibilità al cambiamento, ma se sono io a scegliere quale cambiamento ! La mobilità auspicata dal governo è cosa ben diversa e criticabile, sintomatica di economie in crisi dove i lavoratori vengono sfruttati. Le tutele, motivate, vanno piuttosto estese e i prodotti di Paesi dove i lavoratori non ne hanno vanno penalizzati !

Postato da micheleverona il 08/02/2012 12:44

L'astuzia del governo di Mr. Monti sta nel voler creare un conflitto generazionale tra i giovani che devono entrare nel lavoro e chi vi è già da tempo dentro, ingenerando tra i primi il sospetto che siano i secondi già tutelati dalle leggi ancora vigenti a mantenere le posizioni giustamente acquisite, a impedire quel cambiamento...che favorirebbe una maggiore flessibilità e quindi facilità di assunzioni. Allora questi signori portino dati alla mano le prove che il liberismo selvaggio da loro invocato ha avuto benefiche ricadute sulle persone, sugli Stati, sulle famiglie, sulla sicurezza sociale, sulla minor criminalità, sulla salute, ecc.. Ci dicano dove tutti questi miracoli sono avvenuti e dove il tanto osannato "mercato" ha risolto i problemi dell'uomo proiettandolo in un'epoca di civiltà. Siamo ancora in attesa...

Postato da ironyman il 08/02/2012 12:35

Piglio, curriculum, personalità e competenza. Ma basterà loro per risolvere i problemi che sono chiamate ad affrontare? Certo, visto ciò che ci siamo finalmente lasciati alle spalle dobbiamo ringraziare Iddio, ….. ma dopo?

Postato da ironyman il 08/02/2012 12:34

Cogliendo spunto da qualche interessante riflessione fatta sull’articolo ed anche a rischio di passare per demogogo, populista, facilone o illusorio, vorrei porre una domanda. Ma perché avvertiamo il bisogno di affidare le redini di una intera nazione fatta perlopiù di gente semplice e normale agli appartenenti a caste, elitè, professioni e nicchie sociali? Ma insomma la politica è professione o è possibile che anche gente con la pancia sgonfia come un banalissimo cassaintegrato possano essere chiamati a partecipare in maniera attiva e non semplicemente come gregari porta-voti a decidere sulle sorti della società di cui si è parte? Siamo sicuri che per costruire (perché è evidente a tutti che non c’è) e far progredire una società coesa unita solidale ed equa sia necessaria quel tipo di competenza/cultura che traspare dalla classe politica attuale? Non sarà che per far fronte a sfide epocali come quelle che ci si presentano anziché rincorrere presunti meriti professionali faremmo meglio ad affidarci al buon senso ed allo spirito di servizio delle categorie che per condizioni di vita sono ne posseggono maggiormente? Premetto che sono contrario a ragionare per categorie sociali perché se è pur vero che la provenienza sociale condiziona la formazione della personalità e tutte le scelte future, occorre però pur sempre riferirsi alle qualità personali dei singoli. Tuttavia un Parlamento composto essenzialmente da classi privilegiate sia come estrazione professionale che come disponibilità patrimoniali potrà mai capire le esigenze, ben rappresentate da Anfossi, di giovani disoccupati che nella ricerca del proprio lavoro devono coniugare legittime aspettative professionali con esigenze materiali anche drammatiche e che li portano talvolta pur rinunciando a prospettive di lavoro migliori a privilegiare il ruolo della famiglia di provenienza? Penso poi che di questo passo alla fine riusciranno pure ad imporre e far accettare ai giovani quelle decisioni, ma non saranno i figli degli italiani (che con queste prospettive smetteranno del tutto di farli) ma quelli degli immigrati. Ho fondate ragioni però di prevedere che la condivisione su questi temi non si trasformi poi in consenso elettorale. E’ chiaro che ciò richiama le responsabilità di ognuno di noi, d’altra parte questa classe politica non ci è piovuta dal cielo ma ce la siamo scelta. Non saprei dire esattamente quanta reale libertà di discernimento ci è stata concessa (ma qui il discorso si fa maledettamente complesso), tuttavia del nostro ce lo abbiam messo tutti. Poi è facile fare qualunquismo e dare contro alla casta. Proprio per questo però credo che sia necessaria una nuova crescita civile e morale di questo paese e perciò anche la Chiesa è chiamata a fare la sua parte ritornando, come suggerito da qualcuno, con coerenza e spirito di servizio al vangelo e voltando finalmente pagina.

Postato da martinporres il 07/02/2012 19:04

Ah!! "dimenticavo di dire", nel mio precedente commento, che il padre e la madre di Silvia Deaglio insegnano all'università di Torino. E' la mamma era la vicepresidente della Banca intesa San paolo. Comodo fare la morale con la "pancia piena"

Postato da folgore il 07/02/2012 15:14

A parte tutto, senza andare a vedere di chi parla bene ma alla prova dei fatti....lasciamo perdere....sarebbe da chiedere ai ministri in argomento se (a loro conoscenza) se un giovane si dovesse presentare ad uno sportello bancario a chiedere un mutuo per la casa (così non resta mammone, vero ministro?) e non riesce a dimostrare un lavoro fisso (monotono, vero Presidente?) ha qualche possibilità che quanto richiesto gli venga concesso? Perché parlare è bello, ma siccome un giovane non può andare a vivere in una grotta o capanna che dir si voglia, non riesco a capire come potrebbe tirare fuori decine e decine di migliaia di € per un mini appartamento.

Postato da giggio il 07/02/2012 15:00

meglio essere sbrigative e dire esattamente quello che si pensa e quello che serve al paese, che continuare a parlare a vanvera senza fare nulla come quei cialtroni che ci hanno governato in questi anni

Postato da martinporres il 07/02/2012 12:01

"Silvia Deaglio, figlia del ministro Elsa Fornero e di Mario Deaglio, economista e giornalista di posti fissi, denuncia il web, ne avrebbe addirittura due, a soli 37 anni: professore associato di Genetica medica alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino e responsabile della ricerca alla Hugef, una fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana. Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla banca Intesa Sanpaolo." Beh! Tutto il mondo è paese. Ai ministri Fornero e Cancellieri:" Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non vedi la trave che è nel tuo? Torniamo al vangelo

Postato da martinporres il 07/02/2012 12:00

"Silvia Deaglio, figlia del ministro Elsa Fornero e di Mario Deaglio, economista e giornalista di posti fissi, denuncia il web, ne avrebbe addirittura due, a soli 37 anni: professore associato di Genetica medica alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino e responsabile della ricerca alla Hugef, una fondazione che si occupa di genetica, genomica e proteomica umana. Alcune sue ricerche sono state finanziate dalla banca Intesa Sanpaolo." Beh! Tutto il mondo è paese. Ai ministri Fornero e Cancellieri:" Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello e non vedi la trave che è nel tuo? Torniamo al vangelo

Postato da Rodolfo Vialba il 07/02/2012 11:11

Sia detto con tutto il rispetto possibile per le due ministre, ma non è che stanno assumendo, oltre alla dimestichezza con i compiti della loro carica, anche gli aspetti meno nobili dell’essere ministri, e dunque dell’essere “dei politici” come di fatto lo sono in forza del voto di fiducia del Parlamento e per le scelte di governo che sono chiamati a fare, quali, ad esempio, l’essere portati a dimenticare le condizioni concrete della vita delle persone e delle famiglie e i reali problemi dell’economia e del Paese? Il Ministro Fornero dovrebbe prima ricordarsi che l’Art. 18 è anche un simbolo non astratto delle battaglie e dell’impegno di generazioni di donne e di uomini per un lavoro dignitoso e sicuro, e che i simboli servono alla coesione sociale, dunque, come tale e per principio andrebbe rispettato, poi dirci quanti sono attualmente i ricorsi alla Magistratura in conseguenza dell’art. 18; quali e quante prospettive occupazionali si aprono in ragione della sua abolizione; se questa è una richiesta del mondo industriale, dell’Europa, oppure solo furore ideologico accompagnato dal ricatto: o si fa l’accordo o il Governo va avanti da solo. Può anche darsi Ministro Fornero che sia un mito o un tabù, ma proprio perché può aver assunto, non per caso, questa dimensione e considerata la sua scarsa incidenza sul contesto, bisognerebbe che lo si lasciasse demitizzare da sé. Fatte salve tutte le considerazioni sulla famiglia come risorsa per il Paese e come ammortizzatore sociale, il Ministro Cancellieri dovrebbe prima dirci che cosa il Governo intende fare per dare una prospettiva di lavoro a quel 30% di giovani che lo cercano e non lo trovano, perchè Ministro, non è che dopo che ha detto della predisposizione degli italiani a trovarsi un lavoro vicino alla mamma, oppure che è un’illusione pensare di poter mantenere lo stesso posto per tutta la vita, questi giovani non esistano più e non siano un problema per il Paese, restano comunque senza lavoro Le dichiarazioni dei due Ministri soffrono di un limite: parlano delle condizioni che le persone vivono e di come devono, o dovrebbero cambiare, e ne parlano come se le persone fossero numeri o pedine da sacrificare sull’altare del liberismo economico, magari senza regole e senza controllo, che sembra, ogni tanto, emerga dalle dichiarazioni in libertà di esponenti del Governo. Signori Ministri, parlate un po’ meno e quando lo dovete fare, fate sempre attenzione a ciò che dite perché di mezzo ci sono le persone!!!

Postato da DOR1955 il 07/02/2012 11:06

Egregio Dr. Anfossi, concordo, anzi, rincaro la dose: più che due "zie" queste signore mi sembrano due "zitelle" arrabbiate con il mondo. Peccato che il mondo con cui sono arrabbiate sia quello dei lavoratori onesti, dei disoccupati o inoccupati, dei precari, dei sottopagati. Essendo anche due persone che esternano (anche le emozioni) con facilità, dai loro discorsi, sapendo leggere bene, traspare evidente quanto questo governo dei "professori" sta facendo per l'Italia. E basta un solo nome e una sola cosa per capire a chi siamo in mano: "passera" (rigorosamente minuscolo) e azioni solo "pro-banche". Purtroppo questo governo causerà ancora più danni di quelli fatti da quelli succedutesi negli ultimi, diciamo, 30 anni, in Italia. Con la scusa che "ce lo chiede l'Europa" stanno facendo pagare su milioni di lavoratori-pensionati-disoccupati (giovani e meno giovani, che forse è ancora più grave come problema) le malefatte che le "caste" (guarda caso i nostri ministri appartengono tutti a qualcuna) hanno combinato in questo paese. E comunque, è forse vero che il lavoro "fisso" è monotono; visto che sono "professori" lautamente pagati (posto fisso), perchè non trovano il sistema per dare un lavoro "flessibile" a tutti?. Altri incapaci nominati a governare (parolona) questo disastrato paese! Forse era meglio il "Silvio"; almeno non era "fariseo" e si sapeva bene cosa gli stava a cuore.

Postato da spark il 07/02/2012 09:46

Concordo in pieno con quanto scritto dal dott. Anfossi. A forza di interventi fuori luogo, si acquista visibilita' personale (pessima), ma la corda che tiene insieme questa maggioranza rischia di spezzarsi: fino a quando il PD potra' continuare ad assorbire, senza reagire, queste boutades rivolte sempre nella direzione dei giovani, dei precari, dei lavoratori che stanno per perdere il posto di lavoro e di quelli che lo hanno gia' perso, dei pensionati, di quelli che il decreto salva-Italia lo stanno pagando per intero? Perche' le Signore del governo tecnico non usano lo stesso linguaggio contro gli avvocati, i banchieri, i petrolieri, gli assicuratori, i camionisti, i tassisti, i farmacisti etc , per essere chiaro, contro le lobbies che sono state oggetto delle finte liberarizzazioni? Avevo tanta fiducia in questo nuovo governo, ma adesso devo dire: Monti, se ci sei batti un colpo, altrimenti sei complice! Osvaldo Bardelli

Postato da folgore il 07/02/2012 01:06

Qualche volta mi sembra di essere preso in giro. Si parla di giovani che dovrebbero avere la gioia di mutare lavoro, ma poi sembra che queste persone si dimentichino che se uno di questi giovani dovesse avere la volontà di chiedere un prestito o un mutuo si vedrebbe chiesto non della sua gioia di mutare lavoro, ma se ha un lavoro FISSO. Altrimenti niet mutuo, niet prestito. E a conferma del dichiarato viene chiesta copia della busta paga.

Postato da curiazo il 06/02/2012 18:48

mi pare proprio che questi tecnici siano peggio dei politici. La Fornero tanto tecnica non è visto che ha fatto il cons. comunale a To con Castellani e presidente di commssione d' inchiesta sui cimiteri. Articolo quasi perfetto. Lo sarebbe stato se avesse maggiormente sottlineato il fatto che la politica del carciofo non porta da nessuna parte : bisogna dare una risposta complessiva ai problemi del Paese, non a spizzico !

Postato da luna64 il 06/02/2012 18:24

Mi complimento per l'incisività di questo articolo. Dissento solo dall'incipit: la mia stima queste due signore non ce l'hanno più. luna64

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