03/03/2013
Un fotografo di fronte alla villa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona. Nella copertina: Grillo passeggia "mascherato" sulla spiaggia (Ansa).
Con
la stampa giocano come il gatto con il topo. Annunciano incontri che
non ci saranno o si presentano all'improvviso dove non sono attesi.
Quasi come in un flash mob si
mimetizzano tra la gente e poi si muovono all'unisono come un corpo
solo. Difficile fotografarli quando non vogliono. Nell'atteso incontro
nella capitale in una birreria del centro per festeggiare gli eletti in
Parlamento si presentano senza simboli. A vederli
dall'esterno sembrano solo un gruppo di giovani che guardano la partita
Napoli Juve, bevendo birra con gli amici. Chi prova a tirare fuori
qualche simbolo del Movimento cinque stelle viene invitato ad andarsene.
«Inutile chiederci interviste», è l'unica dichiarazione
che si riesce a strappare da una signora che prima giura di non essere
grillina, ma di essere «venuta solo a vedere come sono fatti», «anzi no,
sono un'attivista», «anzi no, sono stata
eletta», «anzi no, non è vero, sono amica di chi è stato eletto». Alla
fine si lascia andare: «Chi è stato eletto non è un parlamentare come
gli altri, è un portavoce del movimento. Siamo un corpo solo, non potete
intervistarci singolarmente, è il movimento
che decide la comunicazione. La stampa è di parte, siete venduti al
servizio dei vecchi poteri». Se c’è una cosa che i grillini sanno fare,
dobbiamo ammetterlo, è immobilizzare la stampa. Come un corpo unico,
appunto, chiusi come un guscio, decidono come e
quando apparire e cosa dire. Con una voce sola con la quale non si può
interloquire.
Se Berlusconi usava la famosa calza sulla telecamera per
dare l'effetto giovane sulla pelle, se studiava posizione delle mani e
sfondo con libri e foto di famiglia per trasmettere
sicurezza alle masse, Grillo – e i grillini - fanno di più. Impediscono persino che le telecamere vengano piazzate. Quando accettano è solo per posizionarle ad ascoltare una comunicazione a una via sola: quella dal movimento verso l'esterno, senza possibilità
di replica o di spiegare davvero cosa succede. Senza avvicinarsi
troppo. Salvo poi dire, naturalmente, che la stampa dà versioni parziali
e distorte del M5s. E ricoprire di insulti e offese i giornalisti. La
democrazia è servita.
Annachiara Valle