24/01/2013
Il principe Harry durante la sua esperienza nell'esercito inglese (Reuters).
Un soldato appassionato che ama uccidere, anche se soltanto per autodifesa e si trova a disagio, sia come rampollo reale, che tra le braccia della famiglia piu’ famosa del mondo.
In una serie di interviste rilasciate alla stampa britannica appena finiti i suoi Quattro mesi come comandante di un elicottero Apache in Afghanistan il principe Harry, che sara’ spinto al quarto posto nella linea di successione alla Regina dal figlio di Kate Middleton, spiega che “ci sono tre me”.
Uno come “capitano Galles”, questo il titolo di Harry nell’esercito, uno privato e uno con la famiglia e ammette di deludere, sia i sudditi che il padre, principe Carlo, perche’ “sono probabilmente troppo esercito e non abbastanza principe”.
Insomma, pur perseguitato dai media fin da quando era piccolo, “Non mi fido di loro per i ricordi che ho di quel periodo”, ammette Harry e rimproverato spesso da Carlo per i suoi comportamenti poco reali, il fratello di William ha trovato un suo equilibrio.
Con i suoi commilitoni si trova davvero a suo agio. “E’ facile dimenticare chi sono. Tutti indossano la stessa uniforme e fanno la stessa cosa”, spiega il principe che si dice sorpreso che l’esercito lo ha accettato benché l’assenza di una laurea faccia sospettare che non sia molto intelligente.
Nessun rimorso per gli afghani uccisi con il suo Apache, l’elicottero piu’ sofisticato dell’esercito. “Si prende una vita per salvare una vita”, dice nell’intervista il principe.
Harry si giustifica per avere ballato nudo a Las Vegas proprio prima di partire per la mission in Afghanistan. “Ho deluso me stesso, la mia famiglia e la gente comportandomi troppo da soldato e poco da principe”, dice, ma aggiunge subito che tutti hanno diritto a uno spazio di privacy, anche l’erede della Regina.
Per Harry, che spiega di non avere alcuna intenzione di sposarsi per il momento perche’ ci vuole tempo per trovare la persona giusta e non si troverà mai nessuno che si tufferà subito nel ruolo di sua moglie, la fine della missione e’ un successo diplomatico.
Un accordo rigoroso tra il Ministero della difesa e i giornalisti britannici ha consentito al principe quattro mesi di lavoro indisturbato in cambio di uno sguardo dentro la sua personalita’ piu’ vera.
Harry ne e’ uscito come è davvero. Un rampollo reale, un po’ rozzo e brutale, al quale la storia ha imposto una infanzia difficile dalla quale e’ uscito ritagliandosi un ruolo di primo piano benche’ la corona gli andrebbe senz’altro stretta.
Silvia Guzzetti