15/04/2010
La scuola di Adro al centro delle polemiche (foto Attilio Rossetti)
E’ andata a finire bene. Almeno per ora. La vicenda dei bambini della scuola elementare di Adro, che il sindaco del paesino bresciano, il leghista Danilo Oscar Lancini, voleva lasciare senza mensa, si è risolta grazie all’intervento di un anonimo cittadino che ha versato l’ammanco di cassa. La vicenda è nota: 40 bambini avevano ricevuto l’avviso di sospensione del servizio mensa perché i genitori non avevano pagato le relative rette. Dopo l’avviso molti si sono messi in regola. Erano rimasti fuori soltanto 24 bambini le cui famiglie versano in stato di necessità. Per loro si erano resi disponibili Acli, Caritas e Cgil con una somma che avrebbe coperto i due mesi che mancano alla fine della scuola. Il sindaco, però, era stato irremovibile: «Se non si pagano anche i 9.900 euro di arretrati i bambini resteranno senza mensa lo stesso».
Dopo una serie di incontri, alla fine la soluzione che permetterà ai bambini di arrivare alla fine di quest’anno scolastico. Il problema però si riproporrà alla riapertura dopo le vacanze estive. «Per scongiurare questa evenienza», dice Renato Zaltieri, segretario della Cisl di Brescia, «ci stiamo muovendo a livello politico. Vorremmo che decisioni in questi campi così delicati fossero prese sempre in accordo con le parti sociali. Il caso per ora si è risolto, ma questa vicenda lascia una rottura nel tessuto sociale che peserà anche sul futuro».
annachiara valle