I "Cieli bui" delle famiglie

L'Istat vede segnali di ripresa ma conferma che le famiglie italiane stanno pagando quasi interamente il prezzo della tenuta dei conti pubblici.

23/10/2012

Riusciranno le famiglie italiane a ritrovare la ripresa economica? O cadranno stremate “a cento metri dalla meta”, come la Germania del “cancelliere della fame” Heinrich Bruning, al Governo nella Repubblica di Weimar dal 1930-32? L’Istat nell’ultimo rapporto rileva segnali positivi, seppur timidi. “Ulteriori segnali incoraggianti, ancorché non univoci, sono emersi anche nelle ultime settimane”, aggiunge il presidente dell’Istat Enrico Giovannini nel corso di un’audizione in Parlamento sulla Legge di Stabilità. Ma Giovannini aggiunge subito che “segnali di sofferenza permangono dal lato delle famiglie”.

Nel secondo trimestre il loro potere d’acquisto si è reidotto dell’1,6 per cento rispetto al trimestre precedente e del 4,1 rispetto al secondo trimestre del 2011 “portando al 3,5 per cento la perdita del potere d’acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011”.  La propensione al risparmio delle famiglie ha toccato “il minimo storico assoluto”. Infine, dulcis in fundo, l’aumento dell’Iva previsto per la fine di giugno “interesserà prezzi di beni e servizi relativi a quasi l’80 per cento della spesa per consumi”. Giovannini aggiunge che “le famiglie con figli, in particolare se minori, risultano avere benefici inferiori rispetto al quintile (di reddito ndr) di appartenenza”. In pratica i tagli dell’Irpef sono minori rispetto ai benefici fiscali che queste famiglie avevano (cone le detrazioni delle spese mediche, mutui e altro) e che sono stati tagliati dalla Legge di stabilità. Giovannini rileva anche che “lo svantaggio relativo delle famiglie con figli risulta più evidente se questi sono di minore età, o comunque ancora impegnati negli studi o non economicamente autosufficienti, poiché si lega al fatto che la cura dei figli riduce le probabilità di occupazione delle madri (e, per quelle occupate, costituisce un ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)”. La riduzione di imposta media risulta essere di 240 euro a famiglia.

Insomma, l’Istat conferma quel che avevano già detto istituti di ricerca, associazioni dei consumatori e Cgia di Mestre: la tenuta dei conti pubblici grava quasi interamente sulle spalle delle famiglie. Giovannini ha rilevato i dubbi dell’opinione pubblica per l’operazione “cieli bui”, che prevede l’affievoliemnto dell’illuminazione pubblica (a scapito tra l’altro della sicurezza). Gli unici cieli bui sembrano quelli delle famiglie italiane.

Francesco Anfossi
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Postato da DOR1955 il 24/10/2012 11:41

Forse una analisi approfondita su quanto scrive davide.gionco non sarebbe inopportuna. E la domanda conseguente è questa; come mai solo Irlanda-Gracia-Portogallo-Spagna e Italia, su 27 Paesi dell'UE sono "sotto tiro". O siamo veramente alla bancarotta /per cui chi ci governa sta mentendo) o è una "bolla speculativa" a carico dei meno abbienti. Sicuramente una delle due.

Postato da davide.gionco il 23/10/2012 23:20

Tutti i provvedimenti che colpiscono le famiglie, i lavoratori, le imprese, i servizi pubblici, vengono presentati come ineluttabili "a causa del debito pubblico" o "perché ce lo impongono i trattati europei". Fa specie che mai nessuno si ponga l'interrogativo sul fatto se esista veramente un debito pubblico "da pagare" o se non si tratti invece di una truffa per rubare quote enormi di ricchezza e spostarle dall'economia reale (con le famiglie in testa) all'economia finanziaria. E a mai nessuno viene in mente di verificare se i trattati europei non siano stati scritti soprattutto per dare una copertura politica a questa enorme truffa.

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