Il Cavaliere getta la spugna

La maggioranza politica non c'è più e Berlusconi sale al Colle e promette di dimettersi dopo l'approvazione della legge di stabilità.

08/11/2011
Uno dei bigliettini scritti da Berlusconi in aula.
Uno dei bigliettini scritti da Berlusconi in aula.

«Prendo la fiducia? Lascio? Governo tecnico? Reincarico?».  Sono le quattro domande che Silvio Berlusconi scrive nervosamente su un foglietto, a pochi minuti dal voto alla Camera sul rendiconto generale dello Stato. Alla fine, dopo l'ascesa al Colle deciderà di lasciare. Almeno così promette, dopo l'approvazione della legge di stabilità. Non si può dire che il premier non abbia il dono della sintesi: perché il foglietto, uno dei tanti che stilerà, riassume esattamente la situazione di questa lunga giornata. Il rendimento generale dello Stato è stato approvato, con 308 voti, ma solo grazie all’astensione dell’opposizione e dei fuoriusciti. Il premier ha vinto tecnicamente ma politicamente non ha la maggioranza. E rischia di andare sotto al prossimo provvedimento. A ogni domanda Berlusconi inserisce i pro e i contro. Può chiedere la fiducia, ma rischia di andare sotto. Può salire al Colle e chiedere le dimissioni, e infatti così farà, ma restano le incognite sul futuro: riuscirà a ottenere un reincarico in modo da mantenere il controllo del gioco politico? Ce la farà a imporre un suo uomo? Può dire di sì a un governo tecnico, ma anche in questo caso finirebbe come comprimario. E naturalmente non può ottenere assicurazioni su un nuovo incarico da parte del Capo dello Stato. Situazione ingarbugliata, anche se con un finale inevitabile: la fine del Governo.

Il presidente del Consiglio aveva assicurato di voler andare avanti ma il Capo dello Stato lo ha dissuaso, dopo la sconfitta a Montecitorio. Anche l’alleato di ferro Bossi gli aveva chiesto di fare un passo "di lato" per lasciare spazio a un Governo guidato da Angelino Alfano. Il Cavaliere avrebbe preferito un voto di sfiducia, avrebbe voluto una conta per guardare in faccia, shakesperianamente, chi gli votava contro. Lo ha fatto anche controllando a uno a uno i tabulati del voto sul rendiconto, per sapere chi erano i vari Bruto del Governo. L’obiettivo poteva essere quello di minacciare o convincere alcuni di loro,  superare, anche se per un soffio, l’ostacolo della Camera e poi ottenere la fiducia al Senato, vivacchiando ancora per un po’. Ma Berlusconi sapeva di aver a che fare con il Quirinale. E la "dissuasione morale" di Napolitano ha prevalso. E’ probabile che Napolitano lo abbia sollecitato ancora una volta sulle garanzie di governabilità in un momento così drammatico dal punto di vista finanziario. Le cessioni dei titoli di Stato da parte di banche internazionali e nazionali, fondi di investimento e grandi gruppi finanziari non si fermano e i rendimenti continuano ad aumentare per garantire la loro appetibilità.

La credibilità del Governo è ai minimi da questo punto di vista. Il ministro dell’Economia oltretutto sembra essere evaporato. C’è il rischio di un non ritorno, se il famigerato spread continua a salire. Il pericolo di un default è davvero dietro l’angolo. I mercati continuano a votare la loro sfiducia. Di fronte a tutto questo il premier è stato chiamato a farsi da parte per senso di responsabilità.        

Francesco Anfossi
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Postato da Rodolfo Vialba il 10/11/2011 10:16

Sono tra i tanti che esultano per la fine del ciclo politico di Berlusconi, e non mi importa disquisire se le dimissioni, conseguenti al voto della Camera che ha certificato che il Governo non ha più una maggioranza che lo sostiene, sono un atto di dignità istituzionale di Berlusconi (dignità che non gli riconosco in quanto per difendere i suoi interessi ha minato le istituzioni repubblicane), oppure imposte dall’autorevolezza del Presidente Napolitano, ciò che importa è il risultato finale: con l’approvazione della legge di stabilità per il 2012, prevista per domenica sera, Berlusconi non è più Presidente del Consiglio dei Ministri. Sono anche tra coloro, e spero siano numerosi, che auspicano che la nuova fase della politica italiana che si aprirà da lunedì ponga fine alla politica muscolare, di contrapposizione esasperata e di scontro continuo che ha segnato la storia del nostro Paese negli ultimi 17 anni e considerano, quale unica strada percorribile, quella di un Governo di unità nazionale, espressione della più ampia rappresentanza politica possibile, essendo questa la condizione primaria e imprescindibile imposta dalla drammatica situazione economica e finanziaria che vive il Paese e richiesta per il perseguimento del bene comune. Non vorrei però fossero in pochi, ma mi auguro siano invece in molti, coloro che mentre considerano urgente ricostruire l’Italia dal punto di vista economico, considerano altrettanto urgente la sua ricostruzione morale e civile. Infatti, nonostante la caduta di Berlusconi, quell’insieme di pensieri e di modi di fare e di interpretare la politica e i rapporti sociali etichettato come berlusconismo, durerà ancora per un bel po’ di tempo, in quanto la cultura edonista e relativista che si è affermata in questi anni è penetrata nella quotidianità e ha indebolito i riferimenti etici e spirituali fino a determinare l’azzardato e pericoloso intreccio tra crisi economica, politica, sociale e morale che nel Paese si sta vivendo. Occorre avere coscienza che questo è un lavoro molto difficile, ma anche che tutto questo deve essere fatto nella speranza di dare un futuro migliore al Paese e alla generazioni future.

Postato da luciocroce il 09/11/2011 20:02

A proposito, vi ricordate quando, fino a pochi mesi fa, il duo Berlusconi-Tremonti affermava che sui nostri conti pubblici ci sarebbe stato bisogno soltanto di una ordinaria "manutenzione" (proprio così, solo una ordinaria manutenzione) perchè ormai "messi in sicurezza" dal genio di Tremonti , oppure che era una "idiozia" fare paragoni con la Grecia perchè noi, per molti aspetti, stavamo meglio della stessa Germania? Sembra incredibile, ma dicevano proprio così!!

Postato da Aquilante il 09/11/2011 18:13

@ Sig. Folgore. Beato lei che si diverte. Mi direbbe cosa trova di tanto esilarante nella situazione? Sa, così mi faccio una bella risata pure io.....

Postato da giogo il 09/11/2011 16:59

Folgore hai perso una salutare occasione per "tacere".... o la caduta del bunga-premier ti ha ottenebrato la mente e come lui...egoisticamente non guardi al bene del Paese?? Ciao

Postato da luciocroce il 09/11/2011 14:56

Ma benedetto Iddio! Che dimissioni sono mai queste? Dimissioni a termine? E che significa? Un atteggiamento del genere aumenta soltanto la confusione e il discredito del Paese. Se avesse a cuore - come impudentemente sostiene - il bene dell'Italia e non il suo, avrebbe dovuto chiedere la collaborazione delle opposizioni per l'approvazione della legge di stabilità in tempi brevissimi e offrire la propria collaborazione per la formazione immediata di un governo di salvezza nazionale presieduto da una personalità stimata. Ci troviamo in una situazione talmente drammatica in cui anche un giorno in più può essere fatale. Lui sostiene di aver vinto le elezioni e che non può permettere che governi chi ha perso; ma questo discorso vale in una situazione di normalità; noi è da un pezzo che non siamo più in una situazione di normalità, possibile che non se ne renda conto? E se lui ha portato l'Italia al disastro, non è del tutto plausibile che paghi almeno qualcosa per aiutarci a uscirne fuori? Anche Papandreou aveva vinto le elezioni ma ha accettato di farsi da parte e contribuire alla formazione di un governo che comprenda maggioranza e opposizione; perchè lui vuole avvelenare ulteriormente il clima? Perchè ha sposato la tesi del tanto peggio tanto meglio?

Postato da spark il 09/11/2011 11:49

Ma quale spugna! questo essere innominabile ci sta trascinando a fondo per salvare i propri affari, avete visto lo spread e le borse stamattina? ci sara' ancora un Paese degno di questo nome tra una settimana? ci sta prendendo tutti per i fondelli,Napolitano compreso! Questo essere innominabile deve dimettersi subito, oggi stesso!Osvaldo Bardelli

Postato da robi il 09/11/2011 11:43

Sicuramente agli occhi del mondo siamo impresentabili abbiamo tante colpe(grazie alla nostra politica se così si puo chiamare) ma l'europa è un bluardo, una difesa o un cannibale?

Postato da aldo abenavoli il 09/11/2011 11:03

Ora che Berlusconi ha deciso finalmente di farsi da parte una domanda sorge spontanea. Chi pagherà il prezzo di questa straordinaria follia? Per rispondere alla domanda il primo passo da compiere è dato dalla presa di coscienza da parte dei cittadini i quali, per il sostegno convinto o per una opposizione inconsistente, hanno contribuito a sacrificare una intera generazione e distruggere il paese più bello del mondo. Senza una presa di coscienza delle gravi colpe che competono al popolo che, in quanto sovrano deve essere anche responsabile, non è possibile ricostruire un futuro. E la presa di coscienza deve partire dalla consapevolezza che, se le dittature sanguinarie del novecento si sono affermate contro la volontà popolare, quella mediatica del Cavaliere ha potuto nascere e dominare incontrastata non con la violenza ma grazie ad un consenso tanto diffuso quanto ottuso. Fatte queste premesse, dopo la confessione segue la espiazione che significa che la crisi dovrebbe essere pagata da coloro che la hanno causata. E siccome non si può imporre una patrimoniale agli elettori del PDL (anche perché nessuno ammetterebbe di esserlo mai stato) occorre caricare di sacrifici , molto pesanti viste le circostanze,le classi sociali che hanno lucrato durante il quasi ventennio berlusconiano, sia attraverso il compimento di atti illeciti ( evasori, truffatori e speculatori) sia per essere possessori di patrimoni e ricchezze, acquisiti in modo onesto e cristallino ma del tutto incompatibili con lo stato di disperazione nel quale versa il paese. Un ultimo accenno al ruolo dei cattolici. Come cittadino che crede nella laicità, e cioè nella separazione dei poteri, non ritengo che competa alla religione di dare indicazioni sulle misure di carattere politico. Penso invece che alla religione cattolica (e alle altre religioni) spetti il compito di esortare i rispettivi credenti ad orientare il proprio stile di vita in modo da contribuire ad un riequilibrio più giusto delle ricchezze. Perché nulla si può ricostruire senza giustizia per gli "ultimi". In pratica le religioni potrebbero farsi carico di una iniziativa volta ad acquisire sottoscrizioni o donazioni a favore dello stato da parte dei credenti o di chiunque abbia a cuore il bene comune e l’interesse generale. In attesa che si appunto la politica a prendere le misure adeguate. La religione cattolica, pesantemente compromessa per la adesione acritica e interessata al successo di un “povero malato”, sta attraversando uno dei momenti più bui della sua storia. Con un pizzico di fantasia e di buona volontà potrebbe risollevarsi e riprendere il cammino. aldo-abenavoli@virgilio.it

Postato da RT57 il 09/11/2011 03:06

Ecco un bel video sulla morte politica di Berlusconi.
http://www.youtube.com/watch?v=2Fw0oRVRmKc

Postato da dino avanzi il 09/11/2011 02:24

Attenzione l'enorme debito pubblico Italiano non diminuisce con le dimissioni di Berlusconi. Probabilmente inizia una nuova fase politica e dobbiamo essere consapevoli che ci aspettano anni difficili di sacrifici, speriamo distribuiti con equità.

Postato da folgore il 08/11/2011 23:59

Ora ci sarà da divertirsi a vedere la prossima maggioranza.

Postato da Andrea Annibale il 08/11/2011 21:04

L’immagine del Paese all’estero è molto lacerata. Nel momento in cui scrivo, Berlusconi ha annunciato che si dimetterà dopo l’approvazione della Legge di stabilità che dovrà avvenire entro la fine dell’anno. Chi si aspetta che le dimissioni di Berlusconi, da me auspicate da tempo, siano una panacea per tutti i mali si sbaglia, a mio avviso. Siamo una barchetta nel mezzo di una tempesta finanziaria mai vista. E’ necessaria una decisa azione politica ed un governo molto forte, come sostiene il leader del mio partito, l’UDC, per risanare quanto prima le finanze del Paese, pena altrimenti il rischio di cadere sotto l’influenza ancora più forte di Potenze straniere. Attualmente, Berlusconi un leader molto logorato che aveva cominciato abbastanza bene e ha finito nel ridicolo e nella miseria umana. Mi spiace molto per l’Italia. Preghiamo Dio per il nostro povero Paese (come l’aveva definito De Gaulle) che trovi una strada di maggiore serenità e riconciliazione nazionale. Facebook: Andrea Annibale Chiodi; Twitter: @AAnnibale.

Postato da DOR1955 il 08/11/2011 19:43

Penso che tutti i parlamentari che appoggiano questo governo dovrebbero porsi una sola domanda: "E' giusto, moralmente, economicamente, tecnicamente, che pur di salvare (diciamo, accanimento terapeutico?) Berlusconi si sacrifichino i prossimi 10 anni dell'economia italiana e una intera generazione di talenti ?. Se questi parlamentari hanno una coscienza dovrebbero capire che la responsabilità di un probabile disastro economico sarà loro e non di Berlusconi. In fin dei conti capisco (non giustifico) Berlusconi; per lui, "l'onnipotente" uomo d'affari che non ha mai subito sconfitte (tutta da provare anche questa) è un disonore perdere la fiducia di chi gli ha dato credito e non riesce ad accettare, anzi, non può capire, che il suo tempo "politico" (se mai c'è stato) è scaduto da tempo. E non sono tanto convinto che Berlusconi possa pensare a un insuccesso spettacolare come viatico dell'immortalità (sempre politicamente parlando); potrebbe essere esattamente il contrario. Per queste ragioni credo che lui non capisca cosa gli stà succedendo attorno e per tale motivo l'appello è rivolto ai "suoi"; chiudiamo questo capitolo e forse (forse ripetuto molte volte) l'Italia avrà una possibilità di rinascita e voi (parlamentari di PDL e Lega) una seconda possibilità e credibilità davanti agli italiani. In caso contrario il rischio è di incattivire ulteriormente il clima politico con inevitabili ripercussioni su quello sociale. E sappiamo bene tutti cosa può succedere quando la "piazza" è esasperata.

Postato da aliasmagi il 08/11/2011 19:16

Cercare di dare spessore polito a questo signore è come voler togliere l'acqua del mare con un secchiello, unico motivo per cui fa politica: l' impunità !!!!

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