Il Pd che ha paura dei suoi giovani

Partono le primarie per il Parlamento. Esclusi sindaci, consiglieri, assessori, europarlamentari. Dubbi e polemiche circa il regolamento interno. Che accadrà adesso?

20/12/2012
Il leader del Pd, Pierluigi Bersani (foto Ansa)
Il leader del Pd, Pierluigi Bersani (foto Ansa)

E cosa succede ora nel Pd? Dopo la grande prova di democrazia che ha dato con le primarie per la scelta del leader, adesso il Partito democratico sembra voler invertire la marcia. Per la scelta dei parlamentari da presentare (Camera e Senato) alle prossime elezioni ha infatti approvato un regolamento che sembra fatto apposta per lasciar fuori una intera classe dirigente, giovane e pragmatica, che si è formata, soprattutto, sui banchi delle amministrazioni locali, comunali e regionali. Restano infatti esclusi dalle competizioni assessori e consiglieri regionali, ma anche sindaci e relativi consigli di Comuni con più di 5mila abitanti.

E se la legge nazionale prevede l’incompatibilità solo a partire dagli oltre 20mila abitanti, il comitato elettorale nazionale ha deciso, invece, di abbassare drasticamente la soglia. Non se ne coglie immediatamente la ragione: perché infatti, lasciare fuori dalla competizione persone che, avendo amministrato Comuni non microscopici, hanno acquisito un buon bagaglio di esperienza da portare sugli scranni del Parlamento?

C’è chi racconta di aspre polemiche prima di arrivare alla definizione della norma. Dettata soprattutto da una preoccupazione: che i nuovi non prendessero il posto dei vecchi. E così, mentre il leader del partito, Bersani, non ha avuto paura di misurarsi con altri competitor – e anzi è uscito rafforzato dal confronto –  lo stesso non può dirsi per gli altri. Che hanno cercato il modo di garantirsi una poltrona sicura. Votando, il 18 novembre, un regolamento che lascia, per esempio, a tutta la schiera dei tantissimi sindaci pronti a impegnarsi per il Paese, solo due alternative: dimettersi dall’incarico entro il 21 dicembre o chiedere la deroga al comitato elettorale entro il 19 dicembre scorso. Lasciando, in un caso, i propri Comuni in balia degli eventi proprio nel momento più delicato di fine anno e, nell’altro, rimettendo a una decisione nazionale – e non ai propri cittadini – la reale composizione delle liste a seconda delle deroghe concesse o meno.

Insomma un bel pasticcio. Che rischia di minare la ritrovata voglia di partecipare dei cittadini.
I quali, come si è visto. hanno voglia di scegliere. E più ampia è la scelta, migliore potrà essere il risultato. Per il bene dell'Italia e non solo del singolo parlamentare.

Annachiara Valle
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Postato da giogo il 21/12/2012 07:51

Sottigliezze giornalistiche ovvie mi pare...però dica "anche" per una corrette informazione, che fare le primarie per le canditature le fa solo il PD...alla faccia del porcellum!! Questo articolo mi sa molto di sostegno al nuovo centro (destra?)che avanza...dia uno sguardo a tutto il sommovimento e all'intrusione mediatica,in questi giorni,del padrone-sultano.Saluti

Postato da Giampietro Rodella il 20/12/2012 19:46

Il coraggio dei politici. (scritto da: Dott. Flora Bresciani) Premetto di non avere idee chiare in politica, data la difficoltà di giudicare su fatti di cui non conosco le vere coordinate. Però una cosa è certa la verità è semplice più di quanto si creda. Solo i “piccoli ” sanno riconoscerla. Così succede nella favola di un Re che, mentre sfilava lungo la via principale del suo Regno, pavoneggiandosi nei suoi paludamenti, viene sorpreso da un bimbo che esclama: “Ma il Re è nudo!” Così vedo i politici, dal primo all’ultimo, usano “maschere ”, ma sono nudi, non sono veri. Non hanno luce per vedere la cosa più ovvia: DARE IL LORO CONTRIBUTO DIMINUENDO I LORO STIPENDI con i relativi privilegi. La corrente politica che facesse questa scelta avrebbe l’asso nella manica per essere eletta, perché credibile nel tendere all’unico BENE COMUNE. Così, come succede nelle famiglie dove il saggio padre, trovandosi in seria difficoltà, chiede l’aiuto ai figli, dandone per primo l’esempio. Non discorsi ma fatti rendono stimabili le persone. Novello Diogene non trovo nessun politico che abbia avuto una tale risoluzione. Peccato! Gli è sfuggita la certezza della vittoria sui suoi avversari poiché tale scelta impedirebbe di sventolare la carta demagogica delle illusioni o il martellamento del “necessitas est rivolta soltanto ai cittadini. Si può pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca? Brescia, 20.12.2012 Dott. Flora Bresciani

Postato da martinporres il 20/12/2012 17:37

E' la nomenclatura ragazzi!!! La seggiola piace a tutti belli e brutti!!!

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