15/09/2011
Otto Bitjoka, imprenditore camerunense, in Italia da quarant’anni, presidente della Fondazione Ethnoland e vicepresidente di Extrabanca.
«Si parla tanto dell’immigrazione in generale, ma non degli immigrati qualificati della seconda generazione fra i quali il 7 per cento sono universitari e l’8 per cento liceali. Il mercato deve capitalizzare tali risorse in modo che gli immigrati abbiano accesso a profili di carriere qualificate, invece che essere relegati a ruoli di servizio: se uno diventa medico ha diritto di lavorare come medico.» Così parla Otto Bitjoka, imprenditore camerunense, in Italia da quarant’anni, presidente della Fondazione Ethnoland e vicepresidente di Extrabanca, la prima banca italiana solo per stranieri. Approfondirà proprio il tema dell’immigrazione qualificata, coordinando, con altri esperti, la tavola rotonda del 17 settembre che apre la due giorni su “L’Intellighenzia africana che vive in Lombardia” all’interno del ricco e variegato programma proposto da Outis per il festival Tramedafrica, dedicato per il terzo anno all’Africa e in particolare a quella Subsahariana.
Bitjoka, sposato con un’italiana, sottolinea che il meticciato non è solo come ai tempi del film Indovina chi viene a cena?, ma è diventato «un fiume carsico nella nostra società, poiché gli immigrati frequentando anche la scuola insieme ai bianchi, pur non dimenticando le loro tradizioni, effettuano una preziosa sintesi delle due culture».
Alla letteratura della migrazione, cioè prodotta in italiano da africani che hanno imparato da adulti la nostra lingua in Italia, sono dedicati incontri con autori e reading delle loro opere, presentati da Raffaele Taddeo del Comitato editoriale di El Ghibli e presidente del Centro multietnico La Tenda. «I testi letterari sono caratterizzati dall’oralità», spiega Taddei, «che emerge negli scritti di Pap Khouma e Komla Ebri, nei romanzi degli eritrei quando commentano la rivendicazione dell’indipendenza, nella narrazione di fiabe tradizionali africane, accompagnate dalla musica dei griot (cantastorie), coinvolgenti specialmente per i bambini. I poeti, invece, come Cheik Tediane Gaye, utilizzano immagini e metafore che risentono dello studio di Montale e Ungaretti.» Performance di danza e di musica, dibattiti con danzatori e musicisti e una mostra di Ako Atikossie nel Chiostro del Teatro Grassi completano il quadro delle attività artistiche.
DOVE E QUANDO
L’INTELLIGHENZIA AFRICANA CHE VIVE IN LOMBARDIA dal 17 al 18 settembre al Piccolo Teatro Grassi e Chiostro, ingresso libero. Info: tel. 02/39.25.70.55, www.outis.it; www.piccoloteatro.org
TRAMEDAFRICA, XI Festival Tramedautore, dal 17 al 25 settembre 2011 al Piccolo Teatro Grassi e Chiostro e Piccolo Teatro Studio EXPO.
Albarosa Camaldo