Israele, il rogo del Monte Carmelo

Decine di morti, villaggi evacuati, il timore di una catastrofe ambientale nel luogo caro a tre religioni.

02/12/2010
Il panorama della città di Haifa dal Monte Carmelo.
Il panorama della città di Haifa dal Monte Carmelo.

Brucia il Monte Carmelo. Uno dei luoghi più belli di Israele, affacciato sul panorama della città di Haifa e sul Mare Mediterraneo, rischia di essere distrutto a causa di un incendio che si è sviluppato nei boschi e che ha già provocato almeno 40 morti, in gran parte detenuti e guardie carcerarie del penitenziario di Damon, sorpresi proprio durante il trasferimento a un altro luogo di detenzione.

     Il Monte Carmelo, ormai da tempo raggiunto dall'espansione urbana della città di Haifa e diventato il quartiere universitario, è caro a molte religioni. Per l'ebraismo, è il luogo in cui risiedeva il profeta Elia, che proprio qui affrontò e sconfisse un gruppo di profeti del dio Baal. Il cristianesimo lo ricorda come il luogo in cui, proprio sull'esempio di Elia, un gruppo di monaci scelse di ritirarsi per vivere una vita di contemplazione, dando così origine all'Ordine del Carmelo. Sul Monte, nel 1215, la Vergine apparve a san Simone Stock, all'epoca priore generale dell'Ordine, e quella data (16 luglio) è diventata la festa liturgica della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. Sulle pendici del Monte che digradano verso il mare, poi, hanno sede il Mausoleo del Bab e l'Arco Bahai, il centro mondiale della fede bahai.

    Dal 1996, inoltre, il Monte Carmelo è stato dichiarato dall'Unesco riserva della biosfera. L'incendio, che ha portato all'evacuazione di diversi villaggi e kibbutz, minaccia anche un deposito di cloro che potrebbe produrre esalazioni tossiche. Nella zona di Haifa, sede del più grande porto di Israele, negli ultimi tempi si sono ripetuti incidenti di questo genere. L'ultimo dieci giorni fa: tre operai sono morti a causa di una fuga di idrogeno solforato. L'ennesimo allarme, che ha portato Benyamin Ben Eliezer, ministro del Commercio e dell'Industria, a descrivere la situazione di Haifa "paragonabile a una bomba atomica". Nei programmi del Governo c'è il trasferimento fuori dal centro urbano degli stabilimenti più pericolosi.

Fulvio Scaglione
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