Italia, il Paese dei disoccupati

Continuiamo a produrre di meno e a bruciare posti di lavoro, in particolare quelli dei giovani. L'ultimo allarme viene dall'Ocse. Che plaude alla riforma.

10/07/2012

“E’ probabile che la recessione continui ad aumentare” scrive nel suo ultimo rapporto l’Ocse. L’organizzazione degli studi economici dei Paesi più industrializzati plaude alla riforma del mercato del lavoro avviata dal Governo italiano e invita il nostro Paese ad attuarla in tempi rapidi. Perché l'Italia è in testa nelle classifiche della disoccupazione. Secondo l’Ocse il prezzo della crisi è stato pagato soprattutto dai giovani e dai lavoratori meno qualificati. Dopo una breve ripresa, le previsioni Ocse di maggio 2012 prevedono che il Pil italiano scenda ulteriormente nel 2012 e che rimanga pressoché invariato nel 2013. Di conseguenza, conclude l’organismo internazionale con sede a Parigi, “dopo un temporaneo miglioramento all’inizio del 2011, il tasso di disoccupazione ha ripreso a crescere negli ultimi tre trimestri fino a superare il 10 per cento in maggio e si prevede che continuerà ad aumentare nel 2013”.

La buona notizia è che “la riforma estende la copertura dell'indennità di disoccupazione a una platea più ampia di lavoratori e ne aumenta moderatamente l'ammontare, riducendo così i costi sociali legati ad un aumento della disoccupazione”. E ancora: “Si tratta di un ottimo primo passo ma che necessita di essere accompagnato da una efficace strategia di attivazione fondata su una più chiara distinzione di compiti tra il Governo centrale e le autorità regionali, e ispirata al principio per il quale i lavoratori si impegnano a cercare attivamente un lavoro o a partecipare a corsi di formazione in cambio dei sussidi e, in caso di inadempimento, sono soggetti a sanzioni”. Ma la strada resta in salita. Senza ripresa economica, senza incentivi per lo sviluppo e la ricerca, senza una detassazione del lavoro, qualunque riforma risulterà inadeguata.  

Francesco Anfossi
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Postato da DOR1955 il 11/07/2012 12:16

Egregio Dr. Anfossi, ho un dilemma a cui non so darmi risposta. Se aumenta la disoccupazione significa meno entrate Irpef-Inps-Irap e forse qualche altra. Nel contempo si estende (sarà vero?) l'indennità di disoccupazione a una platea più ampia di lavoratori. Allora, da un lato abbiamo meno entrate, dall'altro più uscite; quanto tempo può stare in piedi un tale sistema?

Postato da Franco Salis il 10/07/2012 22:18

Scusate l’altro giorno ho versato all’erario € 230 di ICI per la seconda casa (44 metri quadrati) ed € 126 per la prima casa (110mq + pertinenze). Pare che a dicembre dovrò versare la stessa somma, salvo incidenti di percorso. Partendo da questo dato a voglia a raccogliere risorse se applicassimo a tutti. DA SEMPRE STO INVOCANDO LA PATRIMONIALE (non sulle aziende) . E’ l’unico strumento attraverso il quale si risolvono tutti i problemi. Adesso ci sarà qualcuno che dirà: eccolo l’intelligentone che risolve tutto, lo volevamo fare Papa e adesso lo faremo premier! Vi precedo, così vi tolgo il disturbo, ma potete anche aggiungere altro e non dirò che siete laicisti! Ma è altresì chiaro che ci sono i così detti “poteri forti” che si mettono di traverso. Perché ai poteri forti della “macelleria sociale” non gliene frega niente. Ma grosso modo fanno questo ragionamento. Le case me le sono comprate con i miei soldi (sarebbe da verificare) e quindi sono mie, e non sono disposto a pagare tasse eccessive per dar da mangiare a chi non ha mai lavorato. Adesso io che non leggo “solo” la stampa laicista né voglio aprire una nuova campagna denigratoria contro la Chiesa, ma ricerco puramente la verità, mi chiedo: chi è il maggiore proprietario di case in Italia? Quell’individuo non nominabile? Macché! Il più grande proprietario è la Chiesa cattolica. Ma alcuni commentatori lo sanno da dove prendono i proventi per le mense per i poveri? certamente non dalle loro riserve(anche auree) ma da contributi da degli enti locali. Si può quindi affermare che la Chiesa con una mano strozza la povera gente (accumulando ricchezze) e con l’altra offre qualcosa che ha ottenuto da tutti . Lo sanno che i costi sono bassissimi perché la grande distribuzione dà gratuitamente le merci che a breve scadenza non sono vendibili? Come dicono a Napoli? Cc à nisciuno è fesso.Ciao

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