L'Italia inchiodata al presente

Una ricerca del Censis ritrae il Bel Paese come prigioniero dell'oggi, poco propenso a guardare al domani.

23/06/2011
Indro Montanelli.
Indro Montanelli.

Indro Montanelli lo diceva spesso: «Siamo un Paese di contemporanei, senza antenati né posteri». E chiosava amaro: «Ma un Paese che ignora il proprio ieri non può avere un domani». Come sovente gli accadeva anche in questo aveva visto lontano. Manca poco al decimo anniversario della sua scomparsa e una ricerca del Censis, fresca di pubblicazione, sembra fatta apposta per dargli ragione.

Stando a quanto si legge in un testo elaborato nell'ambito dell'appuntamento annuale di riflessione intitolato Un mese di sociale, il Censis rimprovera all'Italia un rattrappimento sul presente, una scarsa propensione a guardare al futuro, in termini di atteggiamento mentale, progettualità e investimento.

I giovani italiani sono, in Europa, quelli che attribuiscono meno importanza alla scuola: solo il 50% ritiene lo studio un valido investimento contro il 90% dei tedeschi (Ma era il rapporto Censis dello scorso maggio a far notare che laurearsi, in Italia, "paga" sempre meno. Pochi anche gli italiani intenzionati ad avviare in proprio un'attività autonoma: solo il 27,1% a fronte di una media europea del 42,8%. Il motivo? Troppo complicato.

A sostegno della tesi di una vera e propria crisi antropologica il Censis include altri fattori: «disfacimento della cultura del dono»; difficoltà a relazionarsi con la spiritualità cercata più in «surrogati» new age che in manifestazioni religiose. Ma anche nell'aumento dei consumi (+22%) cresciuti, in un anno, più degli investimenti (+ 12%).

Giuseppe De Rita, presidente del Censis.
Giuseppe De Rita, presidente del Censis.

La scarsa progettualità per il futuro alza anche l'età media del matrimonio cresciuta di 4 anni e mezzo nell'ultimo ventennio, un dato che si trascina di conseguenza l'età media del primo parto.  Ma non è solo dai fattori familiare che si deduce, sempre secondo il Censis, la propensione a vivere nell'oggi.  Lo si capisce anche dalla scarsa attitudine all'attesa persino nel gioco d'azzardo: molto meglio le lotterie istantanee della vecchia cara lotteria italia. Segno, dicono i ricercatori, che anche vincere e perdere sono emozioni da consumarsi in pochi attimi.

Identico mordi e fuggi per quanto riguarda l'informazione: sempre più rapido lo zapping sul web: diminuisce il tempo medio di permanenza su una pagina da 33 a 29 secondi, a fronte di un aumento di pagine viste da 182 a 202. E pazienza se poi questo significa superficialità.

Vien da chiedersi però se questo sguardo stretto sull'oggi non sia anche l'esito di un futuro rubato, della difficoltà di immaginarsene concretamente uno in un Paese in cui il 30% degli under 30 non ha un lavoro. E non è che avviare un'impresa, senza mezzi con cui partire, tra le pastoie della burocrazia, sia semplice, proprio mentre la cronaca denuncia la pericolosa e sleale concorrenza della criminalità organizzata infiltrata anche al Nord.

Poco onorevole, certo, l'immagine di questi giovani dediti al consumo di emozioni facili da bruciare in fretta, distratti, e male informati, ma siamo certi che siano soltanto superficiali e non anche un poco disillusi a ragion veduta, davanti a un Paese che - come ben scriveva, giusto ieri, Massimo Gramellini - quando si accorge di avere le mani sporche invece di far pulizia registra una preoccupante tendenza a dar la colpa al sapone?

Elisa Chiari
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Postato da anna69 il 27/06/2011 16:36

Le colpe non vanno attribuite interamente alla chiesa poichè i giovani fanno parte di una famiglia, di una comunità, ma sul fatto che certi preti stiano forse trascurando un po' quella che è la loro missione in senso lato, se ne può discutere. Abito in un luogo che è anche meta turistica e che si può definire, senza esagerare, una delle anticamere del Paradiso per le sue meravigliose bellezze naturali, per poi mettere la ciliegina sulla torta c'è anche un Santuario molto conosciuto; eppure qui tanta gente non va più a messa. I giovani, non tutti per fortuna, preferiscono altro e in un decennio si sono celebrati solo pochissimi matrimoni poichè molte sono le convivenze. Non imputo tutto questo, come detto sopra alla chiesa, ma se certi preti prendessero sul serio la loro vocazione che è quella di cercare, parlare, consolare non secondo orari d'ufficio o solo nei momenti in cui sono presenti poichè occupati in altre faccende quali studi, insegnamento, svago, vedrebbero forse che il loro non è solo un lavoro. Un prete deve cercare di conoscere la sua comunità, non lasciarla andare alla deriva semplicemente per il fatto che ci sono altre priorità più o meno importanti. Mi è capitato di assistere ad un' omelia in un funerale per un suicida, sono rimasta attonita, sembrava una predica ante concilio: solo parole di condanna, nessuna e dico nessuna di speranza e di carità cristiana. Certo, il suicidio è un atto contro la vita donata da Dio, ma chi siamo noi per avere solo parole di rimprovero? Se questo parroco avesse conosciuto, almeno un po', questa persona, la quale deve aver vissuto un tormento interno terribile per arrivare a questa tragica decisione, non sarebbe forse stato meno freddo nelle sue parole? Come Gesù è andato alla ricerca della pecorella smarrita, anche ai nostri parroci chiediamo un aiuto; a volte basta solo sapere che ci sono e già danno un grande esempio. Scommettete che così le indagini Censis andrebbero un pò meglio, almeno per iniziare? Poi sta anche a noi rimboccarci, insieme, le maniche.

Postato da santrev il 26/06/2011 22:32

Questo governo ignora sicuramente il passato, ma soprattutto il presente, che rappresenta i giovani. D'altra parte anche la chiesa ha delegato a "Comunione e Liberazione" la gestione della gioventú. Ed oggi possiamo vedere i primi frutti: l'on. Lupi e Formigoni. Adesso aspettiamo il sostituto di Tettamanzi, che di sicuro sará anche lui dell'area di "Comunione e Liberazione". Se questo é il futuro... Il fatto piú grave comunque é che la gerarchia della chiesa é convinta di aver seminato bene, e continua su questa strada. Non si accorge purtroppo che i giovani stanno andando da un'altra parte. Se il dopo Ruini é rappresentato dall'asse Bertone Bagnasco c'é veramente da piangere! Mentre le parrocchie oramai sono prive del prete a Roma pensano di risolvere il problema con la messa in latino.......

Postato da anna69 il 26/06/2011 18:14

Non discuto quanto scritto nell'articolo, condivido pienamente le parole di Montanelli che è stato uno dei primi ad avere il coraggio di staccarsi dalle grinfie del potere contrastandolo semplicemente continuando a fare il suo lavoro di giornalista: raccontare la verità. Che l'Italia si trovasse in una situazione difficile già si sapeva, ma mi sovviene una domanda: gli italiani hanno tentato, almeno in parte, ad alzare la voce e a far capire che così non si può andare avanti, chi li ha ascoltati? Tutto continua come prima, i politici sono impegnati a raggiungere il Quorum di giorni per maturare il loro " sacrosanto meritato" vitalizio che consiste in qualche migliaio di euro al mese, la chiesa fa orecchie da mercante e invece di dire BASTA! preferisce continuare come se niente fosse. Cosa si può fare di più? Certo, la risposta ovvia e corretta è continuare a fare del proprio meglio per andare avanti e cercare di migliorarsi, ma come si fa davanti a tanta corruzione così dilagante, a tanto desiderio di denaro in mano sempre ad un gruppo ristretto di persone? Un esempio che può essere banale ma calzante: se mangio un gelato con marca italiana, ma fatto in UE, chi ci guadagna? Queste ditte fanno lavorare gli operai italiani o chiudono le fabbriche qui per spostarle altrove dove la produzione costa meno? E di questi esempi, anche meno banali, se ne possono dare tanti. Stiamo diventando un paese vecchio non solo dal punto di vista della natalità, ma anche da quello economico e un paese che, progressivamente sta diventando sempre più povero, come può migliorarsi se è preso dalla preoccupazione di come "tirare a campare" nell'immediato presente?

Postato da RT57 il 24/06/2011 22:54

Bel Paese come prigioniero dell'oggi, poco propenso a guardare al domani. SACROSANTA AFFERMAZIONE ! Io chiederei al cardinale BERTONE che trova il tempo di andare a casa del signor VESPA con il caimano se qualche colpa di questa subcultura non venga anche dalle TV spazzatura di proprietà di Berlusconi che vive e impera su questo. Inoltre poi i comportamenti pubblico/privati di B. fatti di ... sessuale e non, di menzogne di omissioni e molto altro ancora aiutano a migliorare il paese o possono essere contestualizzati da gerarchie compiacenti ma che disgustano la base della Chiesa stessa ?

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