20/05/2012
La scuola "Morvillo-Falcone" di Brindisi dopo l'attentato (Foto Ansa).
Una telecamera l’ha ripreso. C’è l’identikit dell’attentatore che ha posizionato l’ordigno davanti all’istituto “Morvillo-Falcone” di Brindisi.
L’uomo – dicono gli investigatori – non è ancora stato identificato. Il Procuratore di Brindisi Marco Dinapoli ha detto in conferenza stampa che l’attentato, messo in atto con tre ordigni realizzati collegando bombole di gas gpl a un innesco “volumetrico” e a un telecomando a distanza, alla scuola «potrebbe essere un gesto isolato e individuale».
Il magistrato ha aggiunto che «in ogni caso c’é stata una volontà stragista», e non è escluso che tutta l'organizzazione sia stata fatta da una persona sola. Ci sono le immagini, quindi, che riprendono l’attentatore che osserva la scena, preme il telecomando rimanendo a distanza di sicurezza, fugge dopo la deflagarazione. «Immagini terribili», ha commentato Dinapoli.
Gli investigatori propendono per l’ipotesi che l’innesco utilizzato sia un meccanismo “volumetrico”, cioé attivabile al passaggio di qualcuno. La bomba sarebbe stata azionata in precedenza e si sarebbe innescata nel momento del passaggio delle prime ragazze.
Che si tratti di un singolo attentatore oppure no, gli ordigni sarebbero comunque stati confezionati da una persona esperta in elettronica: i materiali utilizzati sono alla portata di tutti, il congegno esplosivo no, perché prevede competenze non comuni.
Luciano Scalettari