Lega, la messa che non c'è

Si diffonde la notizia che a Vedelago, nel Veneto, si celebrerà nella “lingua” locale, ma parroci e curia smentiscono e spiegano…

09/06/2011
La chiesa di Vedelago (Treviso).
La chiesa di Vedelago (Treviso).

    La notizia è di quelle solenni, visto che si tratta di liturgia: domenica 12 giugno, alle ore 12, sarà celebrata una Messa in dialetto veneto, nell’ambito della “Festa delle origini venete” organizzata dal Comune di Vedelago, nel Trevigiano, da due mandati amministrato dalla Lega. Ad annunciarla, dice un comunicato dell’Ansa, è lo stesso assessore comunale all’Identità veneta, Renzo Franco. Anche se la stessa Ansa cita l’avvertimento della Diocesi di Treviso: «la lingua veneta non è consentita per la celebrazione di una santa Messa perché non esiste alcun Messale approvato dall’apposita commissione romana».    

Sentito uno dei parroci di Vedelago, però le cose sono un po’ più semplici e sgonfiano la presunta Messa della Lega. Don Florido Feltrin spiega che «circa tre mesi fa era nata l’idea di esporre in piazza i ricordi del mondo rurale, contadino e artigianale, con attenzione ai valori religiosi, a quelli della famiglia, del lavoro, dell’emigrazione e dell’integrazione tra i popoli. Lo spirito era quello della Pentecoste, festa dei popoli. Era stata anche prevista la Messa in piazza con l’animazione degli Scout, e una preghiera per tutti i popoli, ma tutto in italiano».     Tutto bene finché non è circolata la storia della Messa in “lingua”  veneta. «A questo punto», continua don Florido, «d’accordo con il Vescovo di Treviso, il Vicario e l’altro parroco di Vedelago, don Lorenzo Piran, abbiamo deciso di non partecipare alla festa in piazza e di non darne notizia alcuna in chiesa. Non vogliamo essere coinvolti in una manipolazione da qualunque parte provenga».    
Chi ha parlato di Messa in veneto, non ha comunque tenuto conto del fatto che non esiste alcun Messale per una tale celebrazione. A partire infatti dal Messale in latino, che costituisce l’edizione tipica di riferimento per la Chiesa universale, ogni traduzione in qualsiasi lingua del rito della Messa e delle relative letture e orazioni, deve avere l’approvazione ufficiale della Chiesa, attraverso la Congregazione per il culto e la disciplina dei sacramenti vaticana.   

Giusto Truglia
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Postato da folgore il 10/06/2011 01:05

Come al solito ogni occasione è pretesto per attaccare la Lega e chi la vota. Visto che Oddo crede che serva alla Lega serietà, sarebbe il caso che si andasse a leggere uno degli ultimi numeri di Limes dedicati anche all'Italia e al problema unificazione. Comunque la frase esatta del Bossi non parlava di 300 uomini....

Postato da folgore il 09/06/2011 21:46

A Vedelago l'assessore ritiene, durante una festa locale, di far celebrare una santa messa in lingua (non dialetto) locale. La Diocesi oppone un niet e il comune indietreggia dal suo proposito. Anche se cestinerete anche questa come le precedenti inviate, la notizia è questa. E il partito della Lega non ha alcun influsso diretto.

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Folgore,
come sempre lo slancio La tradisce almeno in parte.
1. Lei dice che la Lega non ha parte nella questione di Vedelago. Mi consenta allora di pubblicare qui sotto il simbolo (l'ho tratto dal sito ufficiale del Comune di Vedelago) della lista Nuova Vedelago cui appartiene l'assessore Franco, promotore dell'iniziativa.
Lei che cosa legge nella parte inferiore del simbolo?


2. Il veneto NON è un lingua. Non è infatti riconosciuta come tale dallo Stato italiano, al pari del piemontese, del ligure, del lombardo, del siciliano, del napoletano e dell'emiliano. Quindi è un dialetto.
Se poi Lei, come si potrebbe desumere dall'uso ripetuto dell'aggettivo "locale" si riferisce non al veneto ma addirittura all'idioma parlato a Vedelago, beh, francamente...

Cordiali saluti

Postato da Oddo Filippo il 09/06/2011 21:28

Una loro bandiera, una loro Messa, una loro miss. Dei Ministeri a Milano e, poi, contro i terroni, gli extracomunitari e....in 300 sono già armati per....Io sono stato tenente all'aeroporto di Vicenza, tanti anni fa, e mi sono trovato bene con i vicentini. Da allora sono cambiati ? E, con loro, tutti gli altri polentoni ? Mi permetto di apostrofarli così perchè io sono un terrone ! Un pò di serietà, leghisti. Forse anche un pò di cervello. Parlate con Ilvo Diamanti, grande vicentino, che scrive su "FC "e, guarda caso, anche su "Repubblica".
Filippo Oddo

Postato da giorgio traverso il 09/06/2011 18:54

Penso che ormai,non ci sia più limite,all'imbecilità umana.La messa è sempre stata celebrata in latino,ultimamente in italiano.A queste assurdità,si debbono ribellare,i credenti e egli stessi parroci,perchè le liturgie della chiesa non devono essere imposte dagli uomini della LEGA. giorgio traverso

Postato da folgore il 09/06/2011 16:28

Anche se non piacerà a qualcuno (indovinate chi?), l'input per la celebrazione non era del partito Lega, ma dell'assessore del Comune di Vedelago. Inoltre al niet della Diocesi, su cui non faccio commenti, sembra che tutto si sia sgonfiato e si sia optato per una semplice benedizione (che naturalmente, mi sembra, può anche essere detta in dialetto figurarsi in una lingua celebre come il veneto). Oltretutto era una semplice richiesta, a cui la Diocesi poteva rispondere si o no. Ha risposto no e il Comune (non il partito, sia chiaro) ha preso atto.

Postato da giggio il 09/06/2011 14:37

ma quando questi leghisti la smetteranno di sparare stupidaggini e diventeranno persone serie. Ma visto i loro capi sarà molto difficile. l'ignoranza lì prevale (vedi il trota - borghezio - salvini ecc.)

Postato da Mario Paloschi il 09/06/2011 12:20

"Oh Signur!" avrebbe certamente sospirato mia nonna. Ma come è possibile - aggiungo io - che questi benedetti leghisti non si rendano conto di quanto sia semplicemente assurda e contraddittoria la celebrazione di un rito "cattolico" in un dialetto (quale poi?) che ormai capiscono in pochi e parlano in pochissimi? Mutatis mutandis - tanto per essere un po' oscuro anch'io - mi ricordano i mafiosi che pretendono di portare le statue in processione. L'importante non è, insomma, l'atto di fede. Semmai è l'atto di presenza: farsi vedere.

Postato da folgore il 09/06/2011 12:06

Secondo fonti dell’amministrazione comunale, la celebrazione è già stata declassata ad una benedizione fuori dalla chiesa. (vds. http://www.cronacalive.it/messa-in-dialetto-veneto-a-vedelago-treviso-la-diocesi-non-e-permessa.html).

Postato da folgore il 09/06/2011 11:55

Si tratta di una iniziativa del Comune e non del Partito Lega.

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