La politica degli stracci

Anticipiamo il "Primopiano" del n. 34 di Famiglia Cristiana, in edicola dal 18 agosto. L'Italia affonda nella melma dei dossier e dei veleni, tra risse e regolamenti di conti.

17/08/2010

L’immagine che più si addice alla politica di questa torbida estate è il proverbiale campo di Agramante di ariostesca memoria, dove regna una discordia confusionaria e suicida, mentre il nemico (lo spettro della crisi) è alle porte. Dossier, minacce e ricatti velenosi volano come stracci, in un’Italia ridotta alle pezze. E con avversari da polverizzare, con ogni mezzo, perché il potere assoluto non ammette dissenso: non fa prigionieri, solo terra bruciata contro chi canta fuori dal coro.

    Veleni e schizzi di fango volano ovunque. Con politici lontani dai problemi delle famiglie, che stentano a vivere, ogni giorno alle prese con povertà e disoccupazione, soprattutto giovanile. Settembre riserverà un brusco risveglio. La ripresa è debole, soggetta alla pesante concorrenza dei nuovi mercati dell’Estremo Oriente. A scuola, anche quest’anno, la campanella suonerà a vuoto per decine di migliaia di docenti precari. In attesa, da anni, di una sistemazione.

    Il Paese che si avvia a celebrare l’unità d’Italia è stufo di duelli, insulti e regolamenti di conti. Una politica responsabile, che miri al bene comune, richiederebbe oggi, da tutti, un passo indietro, prima che il Paese vada a pezzi, e un’intesa di unità nazionale (e solidale) che restituisca ai cittadini il diritto di eleggersi i propri rappresentanti. Non più comparse da soap opera, ma persone di provata competenza e rigore morale. Minacciare il ricorso alla piazza o tirare a campare con una “tregua armata” non sana le profonde ferite di questi giorni. Tantomeno ridà credibilità a una politica offuscata da ampie zone d’ombra. Il Paese è paralizzato. Sotto ricatto. Leggi e favori, come al “mercato delle vacche”, sono oggetto di baratto: federalismo in cambio di intercettazioni. I dossier vanno e vengono dai cassetti, con minacce di “bombe esplosive” (ma chi sa, perché non parla già ora?). Manca, come ha scritto il presidente del Censis Giuseppe De Rita, «una cultura politica della complessità e del suo governo». S’è perso di vista il bene prioritario del Paese, come ha ammonito il cardinale di Milano, Dionigi Tettamanzi, nell’omelia dell’Assunta.

    Anche la questione morale è ormai arma di contesa. Dalla politica “ad personam” siamo al “contra personam”. Ma la giusta esigenza di chiarezza vale per tutti. Sia per chi ha la pagliuzza che per chi ha la trave nell’occhio. La clava mediatica (o il “metodo Boffo”) contro chi mette a nudo il re è un terribile boomerang, in un Paese che affoga in una melma di corruzione, scandali e affari illeciti.

    Disfattista non è chi avverte il pericolo e fa appello al senso etico, ma chi è allergico al rispetto di regole e istituzioni. Nel campo di Agramante italiano si alzano polveroni, utili solo a fini propagandistici. Per soddisfare la voglia d’una contesa elettorale che sbaragli, per sempre, l’opposizione. Come in passato, urge anche oggi l’appello di don Sturzo “ai liberi e forti”. Prima che sia troppo tardi.

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Postato da Libero Leo il 19/08/2010 19:18

Normalmente una valutazione implica il confronto con un punto di riferimento. Se il punto di riferimento è un governo ideale, pochi governi si salvato da critiche spietate come quelle dell'articolo in commento. A me sembra corretto assumere come riferimento i governi precedenti; in particolare l'ultimo governo Prodi e con esso confrontare l'attuale governo, cercando di ricordare bene il passato. Se si procede con questo criterio non mi sembra che questo governo sia poi tanto criticabile, sempre che si ricordi, ad esempio: - la spazzatura a Napoli- i ministri che litigavano tra di loro - i ministri che manifestavano in piazza contro il governo - le lunghe discussioni e perdite di tempo relative ai DICO - i continui ricatti dell'estrema sinistra - nessun provvedimento a favore delle famiglie anche se lo stato generale dell'economia internazionale non era così drammatico come l'attuale - grande favore alle banche con una drastica diminuzione delle imposte compensata con l'aumento delle imposte alle altre imprese. - ecc. ecc. Se non ricordo male, Famiglia Cristiana non aveva pubblicato articoli così violenti contro il governo di allora. Forse allora era ancora memore del Vangelo ove dice "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Ora forse l'ha dimenticato? O forse c'è dell'altro?

Postato da anselmogrilli il 19/08/2010 19:17

Mi rivolgo ai politici onesti e a quelli che hanno un po' di dignità: è ora di fare outing e di dissociarsi da re Silvio, che ha rovinato l'Italia. Non può esserci moralità quando il settimo comandamento :non rubare è stato cambiato in : non rubare poco,vedrai che la farai franca, altrimenti cambiamo le leggi!!!!

Postato da fioredin il 18/08/2010 21:48

Continuate ogni settimana a fare questi tipi di articoli affinchè la gente capisca veramente con che politici abbiamo a che fare. Costoro che sono riusciti a distruggere il tessuto sociale non meritano di stare al comando di un'Italia con non si riconosce più. Abbiamo bisogno di uno statista che pensi al domani dell'Italia e non personaggi che pensano solo ai loro affari personali. Mi auguro che la chiesa sia la prima a non votarli.

Postato da dariopaoletti il 18/08/2010 20:14

Per vostra informazione, dato che ero certo che non avreste pubblicato il mio commento, io l'ho comunque pubblicato su facebook. Oramai nella stampa cattolica si accettano solo commenti autocelebrativi (avvenire docet). Farsi l'autocritica nella chiesa italiana è oramai una prassi da dimenticare...Buon lavoro comunque, il vostro articolo è pur sempre meglio di niente!

Postato da dariopaoletti il 18/08/2010 15:54

Mi auguro pubblichiate il mio commento. In caso contario rispetto il vostro giudizio ma che tristezza....

Postato da dariopaoletti il 18/08/2010 15:45

Condivido in pieno l'articolo, solo mi preme fare alcune osservazioni.
1) Avrei preferito che nell'articolo fossero individuate più chiaramente le responsabilità con nomi e cognomi. Il governo Prodi ebbe questo 'onore', perchè Berlusconi non dovrebbe avere altrettanto? Così si finisce per fare il solito pastone in cui tutti sono responsabili e nessuno è responsabile. Anche l'opposizione ha i suoi demeriti ma sulle responsabilità di questa ignobile situazione non credo ci siano paragoni da fare.
2) Mi sarei aspettato un cenno di autocritica su come la Chiesa italiana si è comportata e continua a comportarsi con questo pessimo Governo. Forse il suo giornale ha mantenuto un minimo di indipendenza, ma lo stesso non si può dire del resto. Parlo della CEI e di altri vescovi 'illuminati' tipo Mons. Fischella che non si vergognano di ostentare parzialità verso Berlusconi e la stessa Lega, che a detta dell'illustre prelato difenderebbe i valori cristiani... Forse si è dimenticato i culti pagani, il comportamento vergognoso verso gli immigrati.
3) Se è vero che il Paese giace in mano a faccendieri corrotti e senza scrupoli è anche vero che questa corruzione è diventata sempre più capillare. Allora i valori cristiani sono più minacciati da leggi anche discutibili, per alcuni ma non per me, come quella sulle coppie di fatto, o da un sistema che premia la furbizia, la mediocrità e tollera un abnorme conflitto di interessi? Come aspirante cristiano, padre di tre figli, ritengo di non meritare questa politica virtuale che fonda sulle menzogne il suo successo e di essere penalizzato da una chiesa che per interessi di bottega fa finta di non vedere. L'aspetto più amaro è che con il fascismo accadde la stessa cosa...

Postato da Castri de Veteris il 18/08/2010 15:32

..è facile scrivere "anche quest'anno la campanella suonerà a vuoto per decine di migliaia di docenti precari...". Settembre 1991 (inizio anno Scolastico 1991/92), con l'immissione in ruolo degli ultimi docenti facenti parte della graduatoria nazionale (L.6/10/88 n. 426, art.8 bis), tutti, in primis, i sindacati scrissero e dissero che tutte le graduatorie sul precariato nella scuola erano esaurite e quindi non c'erano e non ci sarebbero stati mai più precari nella scuola...Dopo anni si riscoprono di nuovo schiere di precari nella scuola..come mai??!! Come mai così tanti precari? Ecco la domanda a cui bisognerebbe dare una risposta e, ancora.. In alcuni (dico alcuni) paesi di una zona interna dell'Italia del Sud (la Val Fortore), da anni nascono in ognuno di essi uno o due bambini all'anno...manca la materia prima come si vede... e, ancora Come mai tanti docenti che hanno vinto il concorso a nord di Roma sono subito tornati al sud di Roma in barba alle norme e pur sapendo che in tali zone la popolazione studentesca in questi ultimi anni è diminuita di molte unità... Dov'è quell' "etica della vita e etica sociale"di cui si parla nella "Caritas in Veritate" per tanti che siedono nel Parlamento e si vantano di essere cattolici??!!...forse dolo per i voti.. Un ex precario della scuola.

Postato da galletto il 17/08/2010 19:37

Complimenti. Ottimo articolo. Io sono un bancario e mi occupo di prestiti alle famiglie e fidi alle imprese. La crisi c'è e il morso è feroce. Secondo me il peggio deve ancora venire e se riusciremo ad uscirne non sarà certo merito di questa "politica".

Postato da giuseppeamenta il 17/08/2010 19:13

Sono perfettamente d'accordo. Con l'era Berlusconi si è costruita una legge elettorale che ha volutamente sacrificato sull'altare della governabilità la rappresentatività. La democrazia è stata profondamente ferita dato che essa sussiste, vive e cresce solo laddove la "diversità, di pensiero ed altro, è considerata una ricchezza e non un problema". La diversità è presente in Parlamento solo con una legge elettorale proporzionale che permetta l'aggregazione attorno a visioni ideologiche della società e non attorno a uomini leader. Solo un Parlamento "di diversi" costretti a trattare, a mediare può aiutare chiunque a non fare un assoluto del proprio pensiero e a considerare l'atro come persona degna. Tornare ad un sistema elettorale di tipo proporzionale, magari con qualche ritocco, è un fatto di vita o di morte per la nostra nazione. Vi prego di insistere su questo e Dio vi benedica per quaesta vostra coraggiosa e benemerita azione.
Ing. Giuseppe Amenta

Postato da Enrica Noseda il 17/08/2010 18:35

Complimenti! bellissimo articolo, degno dei successori dei cattolici che hanno contribuito a donarci la nostra Carta PIù seguito all'esempio di Gesù Cristo e nessuno invece a chi persegue la ricerca del potere

Postato da Antonio Salzano il 17/08/2010 17:43

Ancora una volta Don Sciortino con il consueto linguaggio semplice si è fatto portavoce di quanti nel silenzio delle loro case, nei luoghi di lavoro, ritengono insostenibile un clima di guerra fra bande dove la Politica non c'entra nulla, dove il bene della Comunità fa capolino solo in qualche squallida ripetitiva dichiarazione di rito. E' ora che escano allo scoperto le tante persone perbene che ancora credono nella possibilità di ribaltare un clima non più sostenibile che mortifica quanti ancora credono,e non solo a parole,nei valori sociali della solidarietà,della tolleranza e dell'accoglienza. Grazie Direttore del suo dito sempre puntato verso quella grande metastasi che è possibile sconfiggere.
Antonio Salzano

Postato da nicolas il 17/08/2010 15:44

possibile che noi cattolici, che ascoltiamo il Vangelo la Domenica, accettiamo di votare ed essere governati da chi pubblicamente dichiara di vivere una vita priva di valori, che è pluri inquisito , che la sua politica è solo curare il suo malaffare, incurante delle problematiche dei più deboli ed emarginati categorie tanto care al nostro Signore Gesù ?

Postato da Andrea Annibale il 17/08/2010 14:08

Come esseri umani, dipendiamo gli uni dagli altri. I cittadini dipendono dai politici. Le persone in difficoltà dipendono dai tanti buoni samaritani che ci sono in giro. L’uomo dipende dalla donna e la donna dall’uomo. Il bambino dipende dai genitori e i genitori sanno che il bambino appartiene a Dio, quindi i genitori dipendono da Dio. Tutti dipendiamo dalla volontà di Dio, al quale siamo chiamati un giorno e sempre a rispondere di ciò che siamo di come agiamo. Prego il Signore di insegnarmi a donarmi più intensamente a quelli che dipendono da me. Chiedo alla Chiesa di guidarmi. A volte è difficile accettare che dipendiamo dagli altri, dal nostro prossimo, vorremmo essere autosufficienti per un istinto sbagliato di difesa, per un solipsismo esistenziale poco cristiano. Oggi, alla Chiesa di Maria Ausiliatrice in Torino, prima della Messa mattutina, ho avuto un pensiero particolare per l’Onorevole Bossi e per tutti i leghisti, specialmente i fratelli cristiani che votano Lega Nord. L’amore che ci unisce in Cristo non può cancellare le differenze di opinione politica, ma neppure può indurci all’oblio della comune fede. Capisco il disappunto di alcuni commentatori per un certo mio snobismo e per alcune dichiarazioni forse un po’ sprezzanti e poco rispettose. Mi sono pentito e chiedo scusa. Saluto tutti i cristiani a qualunque partito appartengono. Apparteniamo tutti ad un'unica grande famiglia. Ciao

Postato da ramaux il 17/08/2010 13:41

Manifesto il mio sostegno a Famiglia Crsitiana, semplicemente perchè ritengo la diffusa e maggioritaria applicazione dei Valori Cristiani nella vita e nella politica, la più grande speranza che mi è rimasta per vedere rinascere velocemente questo Paese, precipitato nel generale degrado e malaffare. Ogni gesto, ogni scritto, ogni presa di posizione pubblica volti in tale direzione, avranno sempre il mio totale e incondizionato sostegno.
Maurizio

Postato da Antonio Salzano il 17/08/2010 13:05

Ancora una volta Don Sciortino con la consueta chiarezza che lo ha sempre contraddistinto punta il dito sulla grande metastasi che sta riducendo questo Paese ad un campo di battaglia ad opera di bande accecate dall'odio verso chiunque osi dissentire. Occorre far sentire la voce delle tante persone perbene che da tempo ha fatto un passo indietro per non sporcarsi le mani, occorre l'impegno di quanti sono stufi del clima di immoralità, di pessimo esempio per i giovani, di arroganza e di assenza assoluta di rispetto per i più deboli. Ma dove sono i tanti che pur si dichiarano cattolici ma assistono passivamente alla distruzione ed alla mortificazione dei più elementari valori di convivenza, di tolleranza e di carità cristiana? Bisogna uscire dalle nostre case blindate

Postato da Paolo Fioravanti il 17/08/2010 13:04

Caro Direttore, sono un credente, da due anni impegnato in politica, come consigliere comunale, proveniente dalla società civile. Concordo in pieno con i contenuti l'editoriale sulla politica degli stracci e sulla linea illuminata e profetica che il settimanale stà tenendo sui problemi della tenuta democratica del nostro paese. Faccio anche mio, l'appello "ai liberi e forti" e lo vorrei personalmente rivolgere a tutti coloro credenti laici, che sono impegnati a vario titolo e responsabilità in politica, in quanto cristiani in tutti i partiti. L'appello è di uscire allo scoperto, in questo momento di profonda crisi morale, a metterci la faccia, con nome e cognome, a moltiplicare le forze e l'impegno con fatica e passione, per fare si che una nuova classe dirigente venga alla luce, ispirata alla dottrina sociale della chiesa e alle direttive della chiesa italiana (vedi i documenti in preparazione della prossima settimana sociale) con un unico scopo e finalità: servire il paese e i suoi cittadini, in questo tempo di tenebre, ma che può diventare tempo di conversione e di speranza. Paolo Fioravanti

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