07/07/2010
Il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente colpito nei tafferugli.
Protesta, scontri e anche due feriti. Gli aquilani non ci stanno ad essere abbandonati, più di un anno dopo il terremoto con le tasse in agguato da pagare, compresi gli arretrati, e con le indagini sulla “cricca” che rischiano di compromettere la ricostruzione. Così a Roma hanno protestato davanti alle sedi istituzionali il proprio dissenso per la manovra finanziaria, che non include garanzie su finanziamenti, e tempi certi per la ricostruzione del capoluogo abruzzese e degli altri 57 borghi del cratere.
Ma la polizia ha caricato i dimostranti e alla fine il bilancio è di due feriti, manganellate a tutti incluso il sindaco di L’Aquila Massimo Cialente e l’onorevole Giovanni Lolli. I primi ad arrivare, all’alba, sono stati bloccati dalle Forze dell’ordine all’imbocco di Via del Corso, ma sono riusciti a sfondare con l’intento di raggiungere piazza Montecitorio. I manifestanti sono stati bloccati a più riprese: un secondo sbarramento lungo via del Corso e un terzo davanti a piazza Colonna, dove sono avvenuti gli scontri più gravi. L’intento dei manifestanti era raggiungere la sede del Senato nel pomeriggio per proseguire la protesta.
Il sindaco Massimo Cialente ha spiegato gli incontri con i politici ai manifestanti in presidio davanti al Senato: “Alle 11,00 siamo stati ricevuti da Schifani il quale ha ascoltato con interesse le nostre richieste e ha dato il via ad una serie di telefonate con i vertici di maggioranza. Siamo stati ricevuti anche dai capigruppo di opposizione, la presidente Finocchiaro si è a sua volta messa in contatto con il capogruppo del Pdl”. Ha detto di sperare di ottenere un trattamento almeno pari a quello ricevuto dai terremotati di Umbria, Marche e Molise”. L'onorevole aquilano Giovanni Lolli ha annunciato che “il ministro degli interni ha ordinato un’ inchiesta sugli scontri per verificare eventuali responsabilità delle forze dell'ordine".
Alberto Bobbio