18/03/2012
la copertina del libro che raccoglie le battute su Monti (Aliberti editore)
In poco meno di quattro mesi l’Italia ha cambiato faccia,
assumendo quella dell’austero, istituzionale, autorevole Mario Monti. Uno stile
sobrio ha rimpiazzato il berlusconismo. “Al modello politico del grande
venditore, si è sostituito quello del professore”, come ha spiegato il
massmediologo Alessandro Amadori. Anche la satira politica è cambiata. Meno
greve, più adatta ai tempi, non per questo meno divertente, anzi. “Il 16
novembre, quando Monti è diventato presidente del Consiglio, sono tornate le
rondini”. Un’ironia più raffinata che fa leva sui pregi dell’ex commissario
europeo, talmente serio, talmente autorevole, talmente efficiente, talmente
professorale, che “all’entrata di casa non ha un citofono, ma un test di
ingresso”. La battuta è tratta da un’esilarante antologia di Francesco De
Collibus dal titolo Monti ha fatto pagare
l’Iva a Chuck Norris (Aliberti editore), che raccoglie circa un migliaio di
battute al fulmicotone apparse su siti e social network (tra cui il celeberrimo
Spinosa.it). Ne abbiamo scelte alcune, affiancandole al nome dell’autore,
sperando che strappino un sorriso in tempi di crisi.
Monti è talmente disciplinato che da piccolo sgridava i
genitori per averlo lasciato giocare cinque minuti di troppo (Mal D’Africa).
Nelle stanze d’albergo occupate da Monti le cameriere
trovano degli asciugamani in più (Lia Celi)
Quando domanda e offerta si incontrano in presenza di Monti
si abbracciano come due vecchi amici (Simone Magnani)
Alle Termopili Monti se la sarebbe cavata anche con duecento
(Donato Viglione)
Monti ha il coraggio di dire a Superman che si è messo le
mutande sopra i pantaloni (Alessandro Denti).
Monti a scuola era così bravo che correggeva da sé i compiti
perché non si fidava della maestra (Andrea Marinelli)
Lo spread non sta salendo: fugge da Monti (Umberto Romano)
Quintino Sella teneva in camera sua il poster di Monti (Lia
Celi)
Mario Monti può regolare lo spread col telecomando del suo
cancello elettrico (Mauro Dech)
Quando da piccolo giocava a Monopoli, Monti faceva vincere
la banca.
Quando Mario Monti dice “che bella giornata”, il sole esce
per non contraddirlo (Michele Rapinesi)
Parlando di Monti, La Merkel e Sarkozy si scambieranno uno
sguardo di puro terrore (Anonimo).
Monti in chiesa fa le offerte con la carta di credito. Per
la tracciabilità (Simone Magnani).
Se Monti avesse detto “è la nipote di Mubarak”, la sorella
di Mubarak l’avrebbe adottata (Gioachino Cortese).
Francesco Anfossi