Riprendono gli sbarchi della morte

L'ennesima tragedia di un gommone con cinque vittime a bordo al largo di Lampedusa preannuncia l'inizio di una nuova ondata di sbarchi.

17/03/2012
Il gommone soccorso dalla Guardia Costiera con a bordo cinque vittime (foto sopra e di copertina: Ansa).
Il gommone soccorso dalla Guardia Costiera con a bordo cinque vittime (foto sopra e di copertina: Ansa).

L’ennesima tragedia, che potrebbe preannunciarne altre. Sul Canale di Sicilia è finita la «tregua invernale».  La primavera e le condizioni meteo favorevoli alla navigazione fanno prevedere una possibile nuova ondata di sbarchi provenienti dall’Africa settentrionale.  Poche ore fa il soccorso da parte della Guardia Costiera di un gommone di 7 metri in avaria proveniente dalle coste libiche. Cinque dei migranti non ce l’hanno fatta, i loro corpi sono stati trovati a bordo del natante, che si trovava a 85 miglia a sud di Lampedusa. Ma sono state avvistate altre imbarcazioni nel canale di Sicilia con extracomunitari a bordo. Sono ormai circa 300 i migranti salvati dalle motovedette delle Capitanerie di Porto e dalle imbarcazioni in navigazione nel canale di Sicilia.


Visitando recentemente Lampedusa insieme con il ministro della Cooperazione e dell’Integrazione Riccardi il ministro degli Interni Annamaria Cancellieri ha dichiarato che il Governo non vuole farsi trovare impreparato dall'eventualità del nuovo flusso migratorio di sbarchi di clandestini che sicuramente riprenderà con l'arrivo della stagione più mite. Quello che non dovrebbe più ripetersi è la linea dei respingimenti, soprattutto dopo la  sentenza inappellabile della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo del febbraio scorso, che ha condannato l’Italia per aver respinto in alto mare verso la Libia, tra il maggio e l’autunno del 2009, 11 somali e 13 eritrei.  La sentenza, come ha detto anche il direttore della Fondazione Migrantes della Cei, è un importante richiamo per la politica italiana e per l’Unione europea. Lo stesso ministro dell’Integrazione e della Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi ha dichiarato che la sentenza “ci farà ripensare la nostra politica nei confronti dell’immigrazione”, poiché “L’Italia vuole combattere l’immigrazione clandestina e vuole favorire un’immigrazione legale, perché vuole promuovere l’integrazione degli immigrati”.

Francesco Anfossi
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