16/11/2012
Rita Visini, delegata regionale dell'Azione cattolica del Lazio.
«Non possiamo lasciare un territorio così importante senza una guida. Troppo il tempo perso, troppe le opportunità lasciate per strada, troppe le risposte da dare». Con queste motivazioni l’Azione cattolica regionale del Lazio ha deciso di dare il proprio sostegno all’iniziativa per andare subito al voto promossa in Piazza del Pantheon a Roma, da Acli Lazio, Arci Lazio, Da Sud, Fondazione Exodus, Fimg Lazio (Federazione italiana medici di medicina generale), Forum del Terzo settore, Legambiente Lazio, Cittadinanzattiva Lazio, Libera, Uisp Roma. «Ci è sembrato giusto», spiega la delegata regionale Rita Visini «essere anche noi alla manifestazione per chiedere che si vada subito al voto. Come Azione cattolica abbiamo sempre promosso la partecipazione e il rispetto delle istituzioni e, proprio per questo, non possiamo stare silenti di fronte a quanto sta capitando».
La vicenda è nota: il braccio di ferro tra la dimissionaria presidente della Regione Renata Polverini, che non vuole andare immediatamente al voto, e il ministro dell’interno Cancellieri, che le aveva invece intimato di indire le elezioni entro dicembre, cioè entro i tre mesi dalle sue dimissioni, si è al momento concluso con la sentenza del Tar del Lazio che ha imposto alla Polverini la convocazione delle elezioni. La governatrice dimissionaria ha fatto però ricorso al Consiglio di Stato e ha dichiarato che non firmerà alcuna indizione prima della sentenza. Scopo: andare all’election day con le politiche. La giunta dimissionaria sostiene che così ci sarà un risparmio di denaro, «ma invece, secondo i nostri calcoli lo spreco sarà enorme», dice ancora la Visini, «soprattutto in termini di credibilità delle istituzioni. In un contesto come l’attuale caratterizzato da una vera e propria eclissi della democrazia rappresentativa, il voto per la Regione rappresenta per molti la speranza di poter finalmente cambiare direzione, dare speranze e servizi. Una Regione così importante dove, tra l’altro, ha sede la Capitale, non si può lasciare senza una guida. Questa Regione è un bene per tutti».
La delegata dell’Ac insiste proprio sul tema della speranza: «Abbiamo bisogno di lavoro, di formazione, di servizi, di cultura, di turismo. Non possiamo restare inermi a guardare la nostra Regione che affonda. Abbiamo il diritto di poter dire la nostra. E subito. Far passare ancora del tempo significherebbe alimentare ancora di più la disaffezione dei cittadini verso le istituzioni».
Annachiara Valle