Lega, di italiano solo le poltrone

I leghisti al Consiglio regionale lombardo rifiutano l'inno di Mameli. Per il resto vanno a caccia di poltrone e presidenze... nazionali.

16/03/2011
Una manifestazione leghista.
Una manifestazione leghista.

Rifiutarsi di cantare l’inno di Mameli, anzi rimpiazzarlo al bar con brioche e cappuccino, è uno di quei giochetti che danno ai protagonisti un brivido gladiatorio, non comportano rischio alcuno, procurano titoli sui giornali e spazi in tv. Furbacchiona questa Lega, e per lo meno curiosi quei suoi alleati che preferiscono guardare altrove oppure, se realmente indignati e offesi, dopo quattro parole di rampogna cambiano discorso. Quanto agli avversari, a chiacchiere dilaga l’orrore per l’insano gesto. Ma di fatto c’è chi ogni tanto finge di prendere sul serio la faccenda della Padania libera, sperando di indirizzare a sinistra i buoi del Carroccio. E’ già successo, non si sa mai.   

     In effetti, alleati e avversari della Lega hanno qualcosa in comune. I primi, se potessero, manderebbero volentieri a quel paese il Bossi, il Trota, il Borghezio e i figuranti di contorno, sparatori di balle e, per di più, coinvolti in sorde lotte intestine. Però non possono. E ad ogni intemperanza, ultima quella del bar al Consiglio regionale della Lombardia, mandano giù il rospo. Tutt’al più, come compenso, pregano la radio padana di frenare un po’ i malumori di quanti, alla sana base leghista, poco apprezzano le nottate con le escort.     

     Per quelli di sinistra il gioco è più sottile. Pur sapendo che oggi Bossi non molla il premier, anzi se ne erge a  patrono, assai bene rammentano la rottura dopo il primo Governo di destra, allorché Berlusconi fu dipinto dal Carroccio con i colori dell’inferno. Mafioso, piduista e via col fango. E’ appunto una storia che potrebbe ripetersi: cosicchè anche i progressisti si premurano di inneggiare al federalismo, formula di cui nessuno conosce ancora la fisionomia e che, secondo gli esperti, è solo un guscio privo di contenuto.     

     Ma proprio in tema di contenuti, stavolta poco padani e molto concreti, eccome se i leghisti se ne interessano. Non cantano l’inno nazionale e nemmeno vogliono ascoltarlo: ma se vengono in ballo presidenze di banche e direzioni di enti, anch’essi nazionali come Mameli; se oltre alle manovre romane c’è da occupare poltrone regionali, provinciali, comunali e rionali; se insomma si tratta di distribuire posti e prebende ad ogni livello, la Lega è già piazzata in prima linea. Oggi, a spregio dell’inno, la brioscina alla buvette. Domani antipasti, tartufi e caviale, primi piatti a piacere, secondi con carne, pesce  e cacciagione assortita, eventuali aggiunte fuori menu, dessert. E bicarbonato in ampolla con l’acqua del Po, per mandar giù tutto. Se serve, cantando.

Giorgio Vecchiato
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Postato da ironyman il 23/03/2011 20:39

Il ragionamento di folgore sullo spirito di patria credo che vada inteso in questo senso. Quelli che adesso hanno riscoperto lo spirito di patria la pensavano prima come la lega e quindi non possono ora ipocritamente lanciare accuse alla lega di essere contro la patria. Ovviamente è una rudimentale e sbrigativa interpretazione della realtà che si commenta da sé. Gli elettori della Lega dovrebbero avere coscienza di come nacque il Paese ed i loro rappresentanti chiamati ad assolvere cariche di governo ascoltare il richiamo del Presidente a rispettare il tricolore. Son d’accordo con quanti sostengono che chi ha gli onori delle cariche pubbliche deve anche accollarsi i relativi oneri (che tali poi saranno intesi da loro ma non dagli italiani convinti)

Postato da ironyman il 23/03/2011 20:06

Luis Durnwalder appartiene ad un piccolo partito il Südtiroler Volkspartei che non ha il consenso elettorale della lega (alle ultime politiche ha racimolato poco più di 140.000 voti), governa solo in una piccola provincia ed in un centinaio di piccoli comuni dell’Alto Adige, non pensa solo ad occupare poltrone e non mi sembra che abbia disertato il Parlamento in occasione dei festeggiamenti del 150^. Anche lo stile è ben differente. Le situazioni sono perciò ben diverse e la cronaca non poteva dare identico rilievo alle prese di posizione in chiave di contestazione sul’unità di Italia della Lega e di Durnwalder ed anche nell’opinione pubblica esse non potevano suscitare lo stesso clamore ed indignazione. Ovviamente il giudizio di condanna li accomuna entrambi però bisognerebbe smetterla di fare confusione su tutto per accomunare tutti nello stesso giudizio senza valutare i diversi livelli di responsabilità ovvero per dare la patente di parzialità a chi cerca di cogliere la realtà nelle diverse sfumature.

Postato da folgore il 21/03/2011 00:32

""Vengo pagato per il lavoro che faccio e non per il tricolore". Torna alla carica il governatore Luis Durnwalder, che ieri ha trascorso lavorando la giornata festiva dedicata alle celebrazioni del 150/o dell'unità nazionale." tratto da http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/trentino/2011/03/18/visualizza_new.html_1554290195.html Qualcuno ha fatto gli stessi interventi sulle sue prese di posizione? Voi li avete fatti? O avete una certa diciamo antipatia per la Lega Nord? O pensate che solo la Lega punti alle poltrone?

Postato da folgore il 20/03/2011 12:30

Ma facciamo ridere! Fino al 1982 (anno del Mundial spagnolo vinto dalla squadra di Bearzot) parlare di Patria era volersi far affibbiare la qualifica di fascisti e ora appena si dice qualcosa di diverso si prende quella di leghisti! Dove sono quelli che appena chiedevi loro cosa fossero ti replicavano "cittadini del mondo"? Quanti sanno per intero l'Inno di Mameli? Ma lo sapete che il primo, o dei primi, a porre un "sondaggio" tra l'Inno di Mameli ed il Và pensiero di Verdi non è stato Bossi (che manco l'ha fatto) ma un presentatore e giornalista televisivo ben prima che la Lega manco ci fosse?

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Folgore,

non capisco bene il tuo ragionamento. Che lo spirito di patria sia una riscoperta recente, magari anche da parte di molti che prima lo negavano, è vero. Ma è altrettanto vero che la Lega è la negazione fatta politica dello spirito di patria: fu Bossi, a Venezia, a dire che il tricolore andava buttato nel cesso; sono stati i parlamentari leghisti a disertare le celebrazioni alla Camera per i 150 anni dell'unità. L'articolo che commenti, comunque, si limitava a far notare che il partito della Padania non si tira certo indietro quando si tratta di fare incetta di poltrone italiane. Sei un po' fuori tema.
A presto


Postato da RT57 il 19/03/2011 15:37

Lega il peggio del peggio condito da ingnoranza, ricerca del potere e affarismo. Da veneto me ne vergogno perchè se un tempo eravamo poveri ma ricchi di valori ora siamo diventati ricchi ma senz'anima.

Postato da dino avanzi il 19/03/2011 10:43

Mi permetto di intervenire ancora e mi rendo conto che sto esagerando per cui chiedo scusa, ma l’intervento del Sig giuseppe.distefano, che condivido, mi da l’occasione di ribadire il mio pensiero. Il mondo cattolico dovrebbe guardare con molta più preoccupazione il fenomeno Lega di quanto non guardi e si indigni del Berlusconismo e dei suoi bunga-bunga. Il “fenomeno Lega” contiene in se elementi neo-pagani che all’inizio del “movimento leghista” erano emersi con evidenza e che adesso, per motivi tattici, sono stati nascosti, ma che in futuro sicuramente riemergeranno, dobbiamo solo aspettare per "vedere" la loro attuazione pratica.
Dino 51

Postato da dino avanzi il 18/03/2011 18:41

Ho riletto i vostri articoli: Italiani si diventa del 17/03/11 di Eleonora Della Ratta; e: Nuovi Italiani in cerca di diritti del 14/03/11 di Stefano Pasta; personalmente concordo con il loro pensiero e apprezzo lo sforzo di Famiglia Cristiana di sensibilizzare intorno a questo tema e visto che ormai i fenomeni migratori diventano quasi inevitabili, questo è un argomento che sicuramente sarà al centro del dibattito socio/politico nei prossimi anni; tutto ciò anche per la presenza di una forza politica come la Lega, che anche su questi fenomeni costruisce il suo consenso elettorale che poi spende per acquisire posti nei centri di potere, come dice Giorgio Vecchiato nel suo articolo. Personalmente come genitore frequento le scuole e noto figli di immigrati di tutte le nazionalità che parlano bene l’Italiano e mi chiedo: cosa hanno di diverso dai miei figli per non essere considerati Italiani? E’ chiaro che oltre all’acquisizione della cittadinanza, sono necessarie anche serie e realistiche politiche di integrazione, ma questo è un altro tema, molto vasto, che merita una trattazione a parte. Da anni come famiglia siamo abbonati ai periodici Paolini, che evidentemente apprezziamo molto, ultimamente si è aggiunta anche Famiglia Cristiana on line, un ottimo servizio che permette scambi di opinione e per questo vi ringrazio.
Dino 51

Postato da giuseppe.distefano il 18/03/2011 16:19

E' oltremodo spiacevole quello che è successo a Milano ed ancora di più il bis eseguito in parlamento: e nessuno che li punisca. Ma per queste offese agli altri italiani non dovrebbero questi signori essere sospesi per qualche seduta dalle rispettive assemblee?
giuseppe distefano

Postato da ricostru.demo il 17/03/2011 22:50

Per allontanare questi perniciosissimi individui (e non solo loro) dalla vita politica italiana bisognerebbe promulgare e rendere operante al più presto la seguente legge: tutti i cittadini incensurati che desiderino candidarsi a ricoprire una carica pubblica devono dimostrare, tramite un pubblico esame scritto e orale: a- di conoscere la lingua italiana;b- di conoscere la storia italiana; c- di conoscere la Costituzione italiana. Bisognerebbe, poi, che la Commissione esaminatrice fosse formata da esperti super partes. Con tale legge è garantito che i primi a sparire dalle nostre Istituzioni sarebbero coloro i quali offendono quotidianamente i nostri martiri e la nostra intelligenza. Auguri, Italia UNITA e DEMOCRATICA! Ricostruzione Democratica

Postato da anna69 il 17/03/2011 18:01

Penso che l'unica arma potente per far vedere a queste persone che si comportano in modo sbagliato sia il voto, visto che quando il popolo va in piazza o canta l'inno d'Italia a qualsiasi livello (con serietà e convinzione, non per secondo fini), loro sembrano non curarsene. Sta a noi usare questo diritto e dovere con coscienza per far capire ai nostri politici che forse, è ora di cambiare strada, vale a dire seguire la via maestra che riguarda il bene comune e non quella la cui meta è un vicolo cieco.

Postato da dino avanzi il 17/03/2011 12:40

Vorrei fare una domanda non polemica , ma per capire e probabilmente è solo una mia impressione. Perché gli articoli che riguardano la Lega spariscono velocemente dalla home page? vengono pubblicati, di solito, nei quattro articoli di testa e poi più niente. Non so se è il caso che questa domanda venga pubblicata o se ritenete più utile rispondermi direttamente. Cordiali saluti
Dino Avanzi

Risposta di: Fulvio Scaglione (vice direttore FC)

Caro Avanzi,
domanda non polemica, risposta non polemica. Il punto è che siamo troppo bravi, o comunque troppo volenterosi (lo dico per l'Editore...). Abbiamo sempre molto materiale da pubblicare e quindi le notizie e gli articoli si susseguono con un certo ritmo. Comunque, per accontentarLa e non farLe venire dubbi curiosi, appena conclusa questa risposta riporterò l'articolo da Lei citato in home page.
Grazie, a presto

Postato da dino avanzi il 17/03/2011 09:10

Recentemente su questo sito è stato pubblicato un articolo interessante di Stefano Pasta, che probabilmente meritava più spazio, dal titolo: "Nuovi Italiani in cerca di diritti"; di cui riporto un passaggio significativo:" La legge attuale fotografa un’Italia che non c’è più: dà la cittadinanza a chi discende da emigranti e la nega ai minori che frequentano la nostra scuola e si sentono italiani. Sono ormai diverse le voci a favore di una riforma basata sullo ius soli, che preveda la cittadinanza per chi sia nato o abbia frequentato un intero ciclo di studi nel territorio nazionale. Non mancano, però, voci contrarie. A febbraio, il sindaco leghista di Romano di Lombardia (Bg) ha licenziato il preside di una scuola paritaria perché aveva assunto una bidella albanese residente in Italia da oltre 18 anni. Occorre rispondere alla domanda se i “nuovi italiani” siano parte del nostro Paese". Vi è un chiara continuità tra l'articolo di Giorgio Vecchiato ( di cui sopra) e quello di Stefano Pasta che vi invito a leggere, entrambi ci pongono degli interrogativi, politici e non solo, sui quali dobbiamo riflettere.
Dino 51

Postato da dino avanzi il 17/03/2011 08:07

Nel decreto legge milleproroghe, per l'anno 2011, il governo su, "invito" della Lega, ha deciso di spostare i fondi destinati alla ricerca sul cancro a favore di un'ulteriore proroga al pagamento delle rate delle multe sullo sforamento delle quote latte. Per tanti agricoltori è un peccato vedere premiati tanti colleghi truffaldini; ai normali cittadini invece non rimane che "l'onere" di valutare questa decisione. Un altro esempio di "Italianità" della Lega è dato dallo stesso Umberto Bossi che ha fatto grande sfoggio di questa "qualità" nel sistemare il figlio, come è illustrato molto bene in un precedente articolo di Giorgio Vecchiato dal titolo: "Il trota un uomo solo al comando".
Dino51

Postato da marcobi il 17/03/2011 00:02

Vergogna! Vergogna!! Lo squallido comportamento tenuto dai consiglieri leghisti è un'offesa per tutti gli italiani ed un insulto a tutti quelli che hanno combattuto e sono morti per arrivare all'Italia unita. Se proprio schifano l'italia, perchè anzichè andare al bar per non partecipare alle celebrazione ed all'esecuzione dell'Inno d'Italia, non rispediscono a Roma un parte del loro stipendio (pagato con i soldi di TUTTI gli Italiani)? Che bel gesto sarebbe! E mi chiedo ancora: ma se fosse successo che prima di una partita della nazionale di calcio la squadra avversaria avesse lasciato il campo in segno di disprezzo verso l'inno nazionale, cosa sarebbe capitato??? Un pandemonio, giustamente. Ribelliamoci e protestiamo contro questo modo di fare "politica". Spero solo che il gesto schifoso che hanno fatto verso tutti gli Italiani, faccia riflettere gli elettori e perdere loro un pò di voti! Saluti

Postato da giorgio traverso il 16/03/2011 18:31

Condivido,quasi tutto,dell'articolo di Giorio Vecchiato.Voglio solo aggiungere che molti leghisti si ergono a difensori della fede.Questi Signori, non rinunciano ai lauti stipendi che prendono,elargiti dal popolo ITALIANO.Personalmente, non mi meraviglio più di niente,di quello che succede in politica,anzi ne sono schifato. La dignità,la moralità,la coerenza ed il rispetto, anche per chi la pensa diversamente. con la speranza che il mio commento, venga pubblicato,porgo distinti saluti.
giorgio traverso

Postato da laurapalt il 16/03/2011 17:36

Sono indignata. Queste persone sono elette nelle liste elettorali dello STATO ITALIANO, non nelle liste padane, e non fanno altro che insultare tutto ciò che lo ricorda. Non è possibile che si possa continuare ad essere rappresentanti dello Stato Italiano (e penso a quelli che vanno in Europa: quali interessi vanno a difendere? quelli di una Padania esistente solo nella loro fantasia?) e offenderlo continuamente in tutti questi modi. Andrebbero destituiti IMMEDIATAMENTE, dato che in questo modo loro rinnegano il giuramento fatto. D'altra parte, sarebbe come se un prete bestemmiasse di continuo e si professasse ateo, verrebbe immediatamente scomunicato! Nessuno ti obbliga a servire uno Stato in cui non credi, quindi se sei lì è perché ci guadagni e basta... Penso che il miglior modo di festeggiare i nostri 150 anni sarebbe proprio una legge volta a proteggere il Paese dal vilipendio a tutto ciò su cui hanno giurato

Postato da edymilano il 16/03/2011 16:47

vergogna non e' cantare l'inno di mameli, vergogna e' non tenere alta la croce, vergogna e' quando il santo padre indossia la kefiah in cisgiordania, vergogna e' stare zitti quando vengono trucidati i cristiani e la santa sede non dice nulla ma li chiama fratelli musulmani, questa e' una vergognaaaaaaaaaaaaaaaa

Postato da spark il 16/03/2011 15:31

In un mio post dello scorso 25 febbraio, in risposta ad un commento di un altro lettore riguardo all'articolo "Perche' sono orgoglioso di essere italiano", tra le altre cose , scrissi " ...non so se essere orgoglioso di questa Italia, ma riconoscente si. Sono riconoscente a tutti quei giovani, che nel corso di questi 150 anni, hanno dato la vita ... per permettere, tra le altre cose, anche a due persone come noi, di poter dialogare e confrontare civilmente le proprie opinioni in tutta liberta'....". Ecco, l'articolo del dott. Vecchiato fotografa esattamente le motivazioni per cui non so se sentirmi orgoglioso di essere cittadino di un Paese, in cui da quindici anni a questa parte la fa sempre piu' da padrone una subcultura che mortifica il sacrificio di quei giovani di cui accennavo all'inizio. Una sola cosa voglio aggiungere all'articolo del dott.Vecchiato: non ci sono solo gli alleati della Lega e la sinistra, tra i responsabili di questa montante pseudo cultura padana, c'e' pure (anche se adesso l'on. Casini sembra dimenticarselo) l'UDC che e' stata alleata (sia al governo che all'opposizione) con i cultori dell'acqua del Po', per otto anni negli ultimi dieci! Buon 17 Marzo a tutti!
Osvaldo Bardelli

Postato da Michelone il 16/03/2011 15:06

"""...per il resto vanno a caccia di poltrone e presidenze nazionali...""" Devono forse andare a caccia di poltrone e presidenze internazionali?!!

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