23/12/2010
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa di fine anno a Roma.
L’anno politico si chiude con due notizie: la prima buona ed è l’approvazione della Riforma Universitaria, che comunque la si giudichi rappresenta un passo in avanti per i nostri Atenei; la seconda meno ed è il segno dell’incertezza che continua a permanere sulla sorte della legislatura e del Governo che non fa bene al Paese, il quale vorrebbe una prospettiva più sicura: maggioranza sicura oppure le urne.
“Entro gennaio decideremo se continuare o andare al voto”, ha detto oggi il capo del Governo durante la tradizionale conferenza di fine anno con la stampa parlamentare.
Il Presidente si dice tranquillo sulla possibilità di continuare a governare sia allargando la maggioranza con un afflusso di altri parlamentari, sia aprendo un dialogo con il cosiddetto nuovo centro di Casini e Fini.
Queste ultime offerte di dialogo tuttavia sembrano più parole di circostanza che certezze. Sull’ex-alleato Fini il Premier ha adoperato parole durissime, sul resto ha provveduto Rocco Buttiglione per conto di Casini a dire no a qualsiasi coinvolgimento nella maggioranza:”Può consultarci sui singoli provvedimenti come fa Obama”, ha detto, “ma lo fa consultandoci come opposizione”.
I nodi restano dunque tutti sul tappeto e la votazione di ieri sulla fiducia a Calderoli, nella quale la maggioranza l’ha spuntata per soli tre voti (esattamente quelli che avevano permesso a Berlusconi di scampare alla sfiducia), non conforta l’ottimismo sfoderato oggi dal Premier il quale, come al solito, ha inondato i telespettatori sulle cose che farà. Ponte di Messina compreso.
Guglielmo Nardocci