Marchionne? Meno parole più fatti

Il quartier generale della Fiat resta a Torino, dice l’amministratore delegato del Lingotto. Che recrimina: «In America ci ringraziano, non ci insultano». La replica della Fiom.

04/06/2011
Sergio Marchionne con la spilla che ricorda l'obiettivo raggiunto: ripagare al Tesoro americano il prestito per l'operazione Fiat-Chrysler.
Sergio Marchionne con la spilla che ricorda l'obiettivo raggiunto: ripagare al Tesoro americano il prestito per l'operazione Fiat-Chrysler.

E' felice se davvero Torino terrà stretta la Fiat. Ma in ogni caso Giorgio Airaudo, da una vita sindacalista dei metalmeccanici della Cgil,  non abbassa la guardia. «Le parole volano via, gli scritti restano. Sergio Marchionne e con lui la Fiat formalizzino in una sede ufficiale quel che vanno dicendo da tempo e noi saremo i primi ad applaudirli», dichiara Airaudo, che è segretario nazionale della Fiom, di cui è anche responsabile del settore auto.


«Non abbiamo nessuna intenzione di spostare il quartiere generale» del gruppo da Torino a Detroit, ha detto l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, rispondendo ai giornalisti a margine del workshop del Consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti svoltosi a Venezia sabato 4 giugno. Per quanto riguarda la sede legale del gruppo, Marchionne ha poi precisato: «non è cambiato niente, il problema non è sulla mia scrivania».

L'Italia, ha inoltre sottolineato Marchionne, deve cambiare atteggiamento. In buona sostanza, deve piantarla con l'abitudine a criticare sempre e comunque. «Quanto è avvenuto negli Usa deve essere letto in Italia in modo positivo», ha testualmente affermato l'amministratore delegato della Fiat. «Se è possibile farlo là è possibile farlo anche qui. Deve cambiare però l'atteggiamento. Ieri, negli Stati Uniti, la gente ringraziava per quello che è stato fatto, invece di insultare».


Giorgio Airaudo, della Fiom-Cgil.
Giorgio Airaudo, della Fiom-Cgil.

«Negli Usa Marchionne ha firmato un accordo di 280 pagine con il Governo; a Roma, neppure un post-it», replica ironico Giorgio Airaudo. «Ben vengano le promesse di investire in Italia e di lasciare a Torino il quartier generale del gruppo, ma la Fiat abbia l'amabilità di mettere il tutto nero su bianco in qualche sede ufficiale. Vale anche per gli investimenti da fare nel nostro Paese, di cui tanto si parla. L'azienda assicura che a conti fatti ammonteranno a 20 miliardi di euro, ma ha preso impegni certi solo per il 10 per cento di quella cifra. Per il momento, infatti, dopo mesi di conflitto che non siamo stati noi ad attizzare, la Fiat ha firmato accordi che prevedono lo stanziamento di 700 milioni a Pomigliano, di un miliardo a Mirafiori e di 500 milioni per l'ex Carrozzeria Bertone».

«Come Fiom abbiamo detto le cose che dovevamo dire a difesa dei lavoratori», conclude Airaudo. «Non abbiamo mai taciuto nè taceremo mai. Marchionne è il primo a sapere che gli operai prendono 1.200 euro al mese: beninteso quando lavorano e non sono in cassa integrazione. Non è limitando loro la libertà nè peggiorando le condizioni di lavoro che si garantiscono gli investimenti».

Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da folgore il 05/06/2011 22:41

conclude Airaudo: « Marchionne è il primo a sapere che gli operai prendono 1.200 euro al mese: beninteso quando lavorano e non sono in cassa integrazione.» Aggiungo io: o non fanno scioperi proclamati anche dalla Fiom-Cgil!

Postato da aldo abenavoli il 05/06/2011 17:01

Marchionne è uno dei manager più stimati a livello internazionale e, visto l'accordo con gli Stati Uniti, la fama è abbondantemente meritata. Mi chiedo tuttavia quali vantaggi la politica della FIAT abbia portato al paese di origine, visto che la quota di mercato della azienda torinese è scesa a livelli preoccupanti. Forse è il caso di cominciare a ripensare al ruolo della automobile, mezzo con il quale si è identificata la rivoluzione industriale ma che oggi sta mostrando tutti i suoi limiti dal punto di vista della congestione, dell'inquinamento e del tributo di sangue causato dagli incidenti. Un 'ultima considerazione che può apparire qualunquista ma forse lo è meno per le migliaia di precari e cassaintegrati che sopravvivono in condizioni insostenibili: se Marchionne si accontentasse di percepire una retribuzione pari, in proporzione, a quella a suo tempo riconosciuta a Valletta, che se non erro guadagnava solo 20 volte più di un operaio, chissà quanti posti di lavoro aggiuntivi si potrebbero creare e con essi quante nuove famiglie come giustamente auspicato da Benedetto XVI.

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati