27/10/2012
Il premier Mario Monti (Ansa).
L'accusa è netta e precisa: "In passato si è promesso troppo senza saper mantenere le promesse". Così il presidente del Consiglio Mario Monti, presente al Festival delle famiglie a Riva del Garda, ha risposto a una signora del pubblico che
sollecitava politiche per le famiglie. E ha poi aggiunto: "E' possibile essere ascoltati dai cittadini senza gridare e senza
tentare di sedurre. E' possibile ottenere consenso senza cercarlo, se è
vero che l'opinione pubblica italiana sta mostrando di capire i
sacrifici".
Come non essere d'accordo? Con la parola famiglia si sono riempiti la bocca per decenni partiti e politici, soprattutto quando si doveva conquistare il voto, durante le campagne elettorali. A quali risultati concreti abbiano condotto simili promesse, è sotto gli occhi di tutti. Non c'è ricerca sociale che non sottolinei un forte malessere, con un progressivo calo del potere d'acquisto, la difficoltà a far fronte ai debiti, ma anche, semplicemente, alle spese necessarie per la vita quotidiana.
La famiglia è stata, insomma, uno specchietto per le allodole, la grande sedotta e abbandonata di questi anni, blandita all'occorrenza per suscitare consenso, senza che si mettesse mai in atto un coerente e incisivo progetto politico e finanziario, in grado di sostenere le coppie, i figli, gli anziani e gli ammalati che, spesso, solo al loro interno trovano assistenza e affetto.
"Per il 2013 abbiamo previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per
le politiche per la famiglia e 25 milioni per le politiche giovanili",
ha annunciato il premier. Un'altra promessa, destinata a essere smentita dalla storia, o una reale inversione di rotta? Ai posteri l'ardua sentenza.
Paolo Perazzolo