Napoli, ritorno alla monnezza

Roghi, rivolte, termovalorizzatori in panne, scioperi del personale, diossina, mura di spazzatura, camorra: è tornata l'emergenza rifiuti (servizio di Giovanni Nicois)

24/09/2010

Un agente ferito, 70 mezzi distrutti e autocompattatori dati alle fiamme. È il bollettino - provvisorio -  dell’ennesima emergenza rifiuti napoletana. Scene di guerriglia e strade sporche fanno ripiombare Napoli nell’ “incubo munnezza”. Ma non era tutto risolto? Si, anzi no, forse. Sembra un film già visto, ed in parte lo è; ma bisogna andare per ordine e cercare di fare un po’ di chiarezznell’ingarbugliato “sistema munnezza” campano. Partiamo da Napoli città. Nelle vie del centro da qualche giorno sono riapparsi i sacchetti per strada: la cartolina è la stessa dell’emergenza 2008, ma i motivi sono diversi.

Se allora non si sapeva dove sversare l’immondizia, oggi, invece, l’accumulo dei rifiuti per strada è dovuto ad uno sciopero dei lavoratori di una delle ditte incaricate della raccolta dei rifiuti. Non a caso se a Napoli iniziano ad accumularsi rifiuti, nei comuni limitrofi la raccolta prosegue abbastanza regolarmente. A Terzigno, invece, la gente è scesa per strada per bloccare i mezzi diretti alla discarica aperta quasi un anno e mezzo fa secondo il piano Bertolaso. Il detonatore che ha fatto montare la rivolta dei cittadini di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase è stata la notizia della possibile apertura di un’ulteriore discarica nell’ex cava Vitiello da cui per anni è stata estratta pietra lavica. La gente ha così occupato la via d’accesso alla discarica già in uso dove vengono sversati i rifiuti di Napoli e degli oltre 90 comuni della provincia.

“Erano mesi che si sentivano odori; ora vogliono riaprire anche un’ulteriore discarica e tra l’altro a Napoli ed in molti comuni non fanno neanche la raccolta differenziata, perciò qui arriva di tutto”. La raccolta differenziata, appunto. “A Napoli, di fatto, non è mai partita” spiega Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, “ed ora non ci sono neanche i soldi per finanziare i progetti”. Ed il tanto chiacchierato termovalorizzatore di Acerra? “Per ora funziona solo 1 linea su 3” chiosa Buonomo. Insomma, il binomio raccolta differenziata termovalorizzatore è saltato scoprendo il nervo di un’emergenza ormai endemica: “stiamo assistendo a un film che si ripete da ormai 16 anni con uno unico copione: quello del gioco dello scaricabarile sulle responsabilità” prosegue Buonomo; “di una cosa siamo stati sempre sicuri:l’emergenza rifiuti risolta era quella visibile e che faceva notizia, ma quella strutturale era stata solo sommersa”.
 
E intanto i “soliti ignoti” hanno deciso di distruggere 70 mezzi di una società addetta alla raccolta dei rifiuti: risultato? Stanotte i camion della spazzatura gireranno scortati dalla polizia, mentre da domani il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella inizierà lo sciopero della fame per “difendere il nostro territorio e la salute dei miei concittadini”.

Giovanni Nicois
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