Napolitano e la politica immorale

Il monito del Capo dello Stato sulla perdita dei valori nella gestione della cosa pubblica. L'allarme per il degrado e per il rigurgito dell'antipolitica.

05/10/2012
Il presidente della Repubblica Giorgio napolitano (Ansa).
Il presidente della Repubblica Giorgio napolitano (Ansa).

C’è  un “acuto bisogno di slancio ideale e senso morale” in Italia. Parlando ad Assisi durante un incontro con il cardinale Gianfranco Ravasi, il capo di Stato Giorgio Napolitano si è soffermato sul quadro della politica italiana. Lo ha trovato “inadeguato”. Ha parlato della necessità di “riscoprire la nozione di bene comune”. Il riferimento, peraltro nemmeno tanto velato, è alla “Regionopoli” emersa in queste settimane, all’indignazione e allo sconcerto provocato dal verminaio dell’appropriazione delle risorse pubbliche da parte dei partiti.

Mentre l’esecutivo è impegnato nella sua battaglia contro la speculazione finanziaria e nella revisione dei conti pubblici, sembra alludere Napolitano, la classe politica continua ignara a far finta di non sentire. Preoccupa, nel Capo dello Stato, oltre al degrado della politica, il rigurgito dell’antipolitica e la frammentarietà che mina la democrazia. Serve uno sforzo straordinario che Napolitano paragona a quello dei tempi della Costituente: “La nostra comunità nazionale ha avuto bisogno, oggi come in pochi altri momenti da quando ha ritrovato con la democrazia la sua libertá, di una ripresa di slancio ideale e di senso morale”.  

Francesco Anfossi
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Postato da giogo il 07/10/2012 09:19

He NO He NO Libero Leo NON intorbidiamo le acque per favore la verità è un'altra...NON c'è MAI stata in Italia una "governance" più corrotta,degradata, lussuriosa di quella berlusconiana, ha battuto tutti i record non mi stancherò MAI di ribadirlo,molti altri han rubato...ma qui si è toccato il fondo...anzi è stato raschiato!!Saluti

Postato da Libero Leo il 06/10/2012 15:31

Solo ora si parla di "politica immorale". Forse l'inizio della "politica immorale" si è verificato negli anni 70-80 quando si cominciò a depredare lo stato creando la voragine del debito pubblico. A ciò contribuì non poco la legge che istituì le pensioni baby, che pesano ancora molto nel bilancio statale. Chi volle questa legge fa ancora politica; ma non viene criticato. Forse è stato il provvedimento più immorale, antieconomico ed antisociale. In pratica con esso si disse a milioni di persone nel pieno delle capacità di lavoro "se decidete di non lavorare più sarete mantenuti per tutta la vita"? In quale altro stato si è mai visto qualcosa di più immorale?

Postato da DOR1955 il 05/10/2012 19:28

Fino a quando saranno in vita (politicamente) quanti ci stanno governando, più male che bene, da trent'anni a questa parte, l'impressione è che nulla potrà cambiare. Con buona pace per il Presidente Napolitano. Ma sopratutto per le cattive conseguenze, economiche e sociali, che dovranno sopportare gli italiani onesti.

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