18/01/2012
Un incontro speciale, anzi specialissimo, per gli ottant’anni di Famiglia Cristiana. Una delegazione della direzione del giornale e del management della Periodici San Paolo è stata infatti ricevuta ieri al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Don Antonio Sciortino con il presidente Napolitano (le foto del servizio: Ufficio stampa Presidenza della Repubblica).
Il direttore don Antonio Sciortino, accompagnato dal condirettore
don Antonio Rizzolo, dai vicedirettori Maurizio De Paoli e
Fulvio Scaglione, insieme con l’amministratore delegato don
Giusto Truglia, il direttore generale Maurizio D’Adda e il
condirettore generale fr. Antonio Micocci, ha potuto così offrire
al Presidente una rara copia anastatica del primo numero di Famiglia
Cristiana, uscito proprio per il Natale del 1931. Solo 18 mila
copie, allora, ma con tratti di inedita modernità come le prime, e per i
tempi davvero d’avanguardia, inserzioni pubblicitarie.
La delegazione di Famiglia Cristiana e del Gruppo Periodidi San Paolo durante l'incontro con il Presidente dela Repubblica.
L’incontro ha dato alla direzione e redazione di Famiglia Cristiana
anche l’occasione per consegnare al capo dello Stato il numero 1 del
2012 della rivista. Si tratta, per tradizione ormai consolidata, di un
numero “speciale” in cui il giornale, avvalendosi anche del parere di
esperti e collaboratori illustri, elegge l’italiano dell’anno. “Questa
volta”, ha sottolineato don Sciortino, “non c’è stata discussione: il
candidato imbattibile, scelto in pratica all’unanimità, è stato proprio
Lei, signor Presidente”. Così, l’italiano dell’anno 2011 per Famiglia
Cristiana è stato Giorgio Napolitano, succeduto così al cardinale
Tettamanzi (italiano dell’anno 2010).
Don Giusto Truglia (a sinistra) e don Sciortino con il Presidente della Repubblica Napolitano.
Il capo dello Stato ha scherzato
sulla “nomina” (“Sono lieto di avervi almeno semplificato il lavoro”) e
ha aggiunto di aver apprezzato le motivazioni della nostra scelta.
E ha aggiunto:
“Mi ha fatto piacere anche che la scelta di
Famiglia Cristiana sia stata in relazione all’anno appena concluso. Un
anno ricco di luci e di ombre, di momenti di giustificata preoccupazione
e di rinnovata speranza. Un anno che, tra le sue luci, ha avuto le
celebrazioni per i centocinquant’anni dell’unità d’Italia.
Sono stati
innumerevoli i comuni e i paesi che hanno voluto festeggiare la
ricorrenza, con uno slancio che poi si è esteso anche alle famiglie, al
recupero delle memorie delle diverse generazioni. Credo che in questa
partecipazione collettiva si possa trovare una delle manifestazioni del
nostro essere nazione e una delle motivazioni fondanti dello sforzo che
dobbiamo affrontare per superare anche questa crisi. Ci sono richiesti,
come ben sappiamo, molti sacrifici. Che non affrontiamo, però, perché,
come si sente spesso dire, “ce lo chiede l’Europa”, ma perché vogliamo
garantire un futuro al Paese e in particolare ai nostri giovani”.
Il Presidente accoglie don Sciortino, don Truglia, don Antonio Rizzolo e il resto della delegazione di Famiglia Cristiana e del Gruppo Periodici San Paolo.
La
situazione delle giovani generazioni è sembrata molto presente alla
riflessione del Presidente. Come pure quella della famiglia, cellula
essenziale della società, sempre più spesso chiamata a fare, in
solitudine o quasi, da ammortizzatore del disagio sociale. E chiamata a
fare da esempio di quello “stare insieme di fronte alle difficoltà” che,
come il presidente Napolitano ha ricordato nel suo messaggio di fine
anno, è “il solido fondamento” su cui costruire l’avvenire della
comunità nazionale.
Fulvio Scaglione