27/06/2011
Il 20 giugno, Famigliacristiana.it ha dato notizia di una giornata di studio sul tema “Filantropia e povertà globale” organizzata a Roma da Unicef Italia con la Luiss e l'Unione industriali di Roma. L’articolo ci ha procurato una serie di e-mail di protesta.
Diciamo “serie” non a caso, essendo le lettere fatte quasi tutte a fotocopia (“Sono rimasta letteralmente senza parole leggendo il vostro articolo sul web… “ ecc. ecc.) e quindi chiaramente funzionali a una campagna di discredito nei confronti di Famiglia Cristiana.
Veniamo accusati di aver esaltato come filantropo (la mail standard aggiunge: “… incensate come tra i massimi esperti mondiali”) il filosofo australiano Peter Singer, favorevole all’aborto. Sulla partecipazione di Singer alla giornata di studio, pubblichiamo la seguente nota inviataci da Vincenzo Spadafora, presidente di Unicef Italia: “"L'UNICEF Italia, insieme alla Luiss e Unindustria, ha invitato Peter
Singer per il suo noto impegno filantropico, riconosciuto a livello
internazionale e praticato in prima persona. L'iniziativa non va in
alcun modo ritenuta una condivisione, da parte nostra, di affermazioni
fatte da Singer in contesti differenti da quello della filantropia, in
particolare sul concetto di persona umana e sull'universalità dei
diritti del bambino. Su questi temi l'UNICEF fa riferimento
esclusivamente alla Convenzione sui diritti dell'infanzia e agli altri
documenti sui diritti umani sanciti dall'ONU".
Per quanto riguarda Famiglia Cristiana, ecco tutto quanto
era detto di Singer nell’articolo “incriminato”: “Il ciclo prende
il via con una conferenza di Peter Singer, filosofo ed esperto di
bioetica, docente a Princeton, autore di saggi tradotti in trenta lingue
in tutto il mondo”. Una riga e mezza di pura cronaca. Non c’era altro.
Nessuna esaltazione di Singer, né come “filantropo” né in altra veste,
ma il minimo dei dati personali e professionali.
D'altra parte, le posizioni di Famiglia Cristiana in tema
di etica, bioetica e difesa della vita sono sotto gli occhi di tutti,
da molti anni: stupisce che gli autori delle mail non facciano a
esse riferimento. Così come non fanno riferimento ad alcuni interventi
recenti di Famigliacristiana.it: per fare solo un paio di
esempi, l'articolo del 17 giugno sulla decisione della Regione Veneto di
ampliare da 45 a 50 anni il ticket per la fecondazione artificiale o,
lo stesso giorno, il Dossier sulla "pillola dei cinque giorni dopo".
E’ dunque evidente che molte delle mail sono state inviate senza aver
preso visione di quanto da noi realmente pubblicato. Chi ci ha scritto,
di sicuro in buona fede, dovrebbe forse chiedersi qual era lo scopo di
chi gli ha chiesto di scriverci.
Famigliacristiana.it