Cattolici, ritorno alla politica

L'incontro di Montesanto a Todi, ha riproposto temi cari ai cattolici: valori non negoziabili, equità sociale, Welfare per le famiglie. Il diario di Andrea Olivero.

21/10/2012

Tanti dubbi e molti pregiudizi all'esterno, concretezza e voglia di coesione tra i partecipanti. Questa potrebbe essere, in poche parole, la sintesi della prima giornata di lavori del Forum di Todi2, presso il Convento di Montesanto nella splendida città umbra. La lettura semplicistica data da alcuni quotidiani, interessati solo a valutare la collocazione politico-partitica delle organizzazioni cattoliche, e alcune sterili polemiche intorno ai partecipanti e agli assenti (come al solito affiora il dubbio di Nanni Moretti: "mi si nota di più se vengo...o se non vengo?") sono rimaste fuori dal convento tudino. I centoventi partecipanti, di decine di differenti associazioni, movimenti, aggregazioni laicali, non sono parsi scoraggiati né, tanto meno, intimiditi dalle polemiche.


Al clima positivo molto ha giovato la nettezza delle posizioni dei quattro relatori che hanno fatto sintesi dei lunghi lavori preparatori. Lucio Romano ha fondato l'idea di democrazia alla realizzazione del bene comune, a partire dai diritti inviolabili della vita umana. Non c'è politica senza valori universali, quindi irrinunciabili e non negoziabili, sui quali creare convergenza e cittadinanza responsabile. Luca Antonini ha chiarito le ragioni della crisi del sistema Paese, che non ha fatto le riforme, a partire da quelle costituzionali e della pubblica amministrazione. Ha portato proposte, dalla fine del bicameralismo perfetto all'introduzione dei livelli essenziali dei servizi, al federalismo solidale e cooperativo. Anche Mauro Magatti ha portato proposte concrete, tanto per la ripresa della crescita (fondo immobiliare di garanzia per la crescita, eurobond...) quanto per la qualità del sistema Italia, a partire dall'investimento strategico su chi innova e sui giovani. 

Infine Stefano Zamagni ha letto le sfide del Paese nel contesto più ampio del rinnovamento del modello di sviluppo, portando idee, provocazioni e proposte per rinnovare il modello di welfare per renderlo promotore di sviluppo e di nuova democrazia. Il dibattito ha reso manifesta la tensione ideale della sala, mettendo in luce che il mondo cattolico è preoccupato per l'impoverimento delle famiglie, per la cancellazione dei fondi per le politiche sociali e la non autosufficienza, per l'innalzamento dell'IVA alla cooperazione sociale. Ma uguale la passione per la ricostruzione del tessuto democratico, demolito dal berlusconismo e dalla sterile contrapposizione bipolare, per la nascita di modelli di economia civile, per la ridefinizione del Welfare in chiave comunitaria e sussidiaria. Infine è affiorato il tema delle modalità concrete per ridare credibilità alla politica e spazio di rappresentanza ai cittadini: maggiore politicità delle organizzazioni sociali? Nuove liste civiche? Quali rapporti con i partiti? Temi non eludibili, ma ai quali abbiamo riservato la sessione di domani. Che si preannuncia, perciò, piuttosto interessante....   

Andrea Olivero
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