Pausini, e ora divento mamma

La fotografia con il "pancione" che Laura pausini ha pubblicato sul proprio sito Internet (Ansa).

Oggi non succede spesso che una notizia non sia trasformata in uno scoop grazie a un meditato piano per trasformarla prima nella copertina di un settimanale, poi, a pioggia, centellinata per ottenere il massimo spazio sui media. Sono rimasto piacevolmente sorpreso quando, per annunciare la sua gravidanza, Laura Pausini ha scelto il proprio profilo Facebook (https://www.facebook.com/LauraPausini), pubblicando anche una bella immagine di lei col “pancione” e la notizia che sarà una bimba. “Non ho la paranoia di avere un figlio - aveva più volte ribadito Laura - ma siccome lo considero un dono di Dio, quando accadrà ne sarò strafelice”. Oggi lei e il suo compagno (e chitarrista) Paolo Carta chiedono soltanto ai media di lasciarla in pace, perché tutto avvenga in quella tranquillità che fa parte da sempre del carattere di una delle cantanti più popolari del mondo.

Un solo rimpianto, quello di dovere rinunciare al concerto per l’Emilia in programma a Campovolo e, naturalmente, alle date della tournée che ancora doveva onorare. Laura la conosco bene anche se la frequento poco, giusto quando il suo blindatissimo entourage la libera dal suo “esilio” dalle parti di Corso Como, a Milano, dove abita da tempo. L’ho conosciuta, debuttante al Sanremo 1993, quando conquistò subito il pubblico cantando “Marco se n’è andato e non ritorna, ed il treno delle 7,30 senza di lui ha un cuore di metallo senza l’anima nel freddo del mattino grigio della città”, i versi de “La solitudine” . Mi confessò allora -era facile avvicinarla - che aveva un ragazzo che si chiamava Paolo (un corso e ricorso storico?), ma quel fidanzatino che aveva ispirato la canzone non c’era più nella sua vita.

“S’è sposato e ha persino un figlio - mi ha raccontato in un delle tante chiacchierate avvenute nel corso della sua folgorante carriera - e quando torno a casa lo incontro sempre con piacere”. E del Paolo di oggi, il padre della bimba dentro di lei, mi aveva confidato: ”Non mi sono fidanzata con un uomo ma con la sua famiglia. Lui infatti ha tre figli che io adoro”. Sincera sino a spiazzarti, mi ricordo quando al suo Festival-debutto indossava una giacca con così tanti bottoni che Sandro Ciotti, un collega oggi scomparso, le chiese, senza riuscire a metterla in imbarazzo: “Chi te l’ha fatto? Un fabbro?”. Oggi Laura è Commendatore della Repubblica, veste le griffes più prestigiose, ma è rimasta quella ragazzetta del 1993, e ora, per un po’ il suo look sarà un bellissimo premaman. Di lei voglio ricordare una mail che mi inviò dopo una complicatissima intervista per raccontare il suo album più recente. Parole di ringraziamento che tengo per me. Capita di rado che un’artista si comporti così.