Con l'orso in Borsa, calma e gesso

Dopo un avvio disastroso Piazza Affari si riprende. Anche i nostri titoli di Stato riducono lo spread con i bund. Resta il consiglio ai risparmiatori: calma e gesso.

12/07/2011

Piazza Affari e l'Italia tutta tirano un sospiro di sollievo, dopo un avvio disastroso che prometteva una nuova debacle. Anche lo spread con i bund (il divario tra i titoli di Stato tedeschi e i Btp italiani) diminuisce dopo una forbice che aveva segnato record storici. Possiamo respirare, ma si continuerà molto probabilmente a correre su un ottovolante. Il mercato azionario italiano di luglio è relativamente tranquillo. E invece in questi giorni sembra di essere sull'ottovolante. Ultimamente si va in picchiata.

     Dopo il venerdì nero abbiamo avuto il lunedì nero, con una perdita dei valore medio dei listini intorno al quattro per cento. L'orso domina Piazza Affari, poi finalmente una piccola "recovery". Cosa sta succedendo?Per certi aspetti non c'è nessun mistero: l'Italia è sotto il tiro degli speculatori internazionali (le "locuste" degli hedge funds, i fondi speculativi, alcune banche di investimento) che scommettono sulla debolezza dei nostri titoli di Stato con operazioni dette "short selling".

      Tutto questo innesca un'ondata ribassista, perchè gli altri detentori dei titoli, dal fondo di investimento al cassettista, si fanno prendere dal panico e vendono creando quello che gli operatori chiamano "effetto valanga" o "effetto palla di neve". Per questo il miglior consiglio da dare è: calma e gesso. Vendere significa semplicemente contribuire a far perdere valore ai propri titoli. La Consob ha cercato di mettere un paletto fissando regole di trasparenza per chi speculava al ribasso, ma l'effetto sortito purtroppo finora non ha avuto grande successo.

     Ma perché il nostro Paese è finito nel mirino degli speculatori? L'Italia sta pagando l'effetto contagio della Grecia, che da mesi è sull'orlo del fallimento. L'Unione europea non sta procedendo all'unisono nel piano di salvataggio e non si vede ancora la luce in fondo al tunnel. Tutto questo si riflette anche sugli altri Stati: la Spagna e il Portogallo, ad esempio, che stanno peggio di noi. Ma purtroppo coinvolge anche l'Italia, con i suoi 1840 miliardi di debito pubblico, il terzo più grande del mondo.

      Così si allarga lo spread, vale a dire il divario, dei nostri titoli di Stato con i bund tedeschi, che fanno da paradigma per la loro solidità. Naturalmente l'Italia non è affatto sull'orlo del collasso come la Grecia. Tra l'altro la manovra di rientro garantirà il pareggio di bilancio entro il 2014 e contribuirà ad assottigliare lo stock del debito (che solo in interessi ci costa 100 miliardi all'anno, quanto due manovre!). Ma il punto è che finché la legge di bilancio non verrà approvata, fin quando cioé non vi sarà certezza sulla manovra, dominerà l'incertezza e continueremo a ballare.

      Per questo il Quirinale non fa che ripetere che bisogna arrivare all'approvazione bipartisan il più presto possibile. Per dare un segnale ai mercati della nostra solidità e per fare vedere che la strada è tracciata all'unisono, senza tentennamenti. Per fortuna si moltiplicano anche i messaggi distensivi. La più rassicurante è stata la Merkel, da considerare per l'occasione nei panni di "Sua Maestà il bund", che in una telefonata al nostro Premier ha promosso la manovra. Un'iniezione di fiducia più che mai opportuna. E la fiducia si sa, in economia è il propellente della ripresa e il fumo negli occhi degli speculatori.

Francesco Anfossi
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

I vostri commenti

Commenta

Per poter scrivere un'opinione è necessario effettuare il login

Se non sei registrato clicca qui

Postato da kocise il 12/07/2011 14:31

E' quasi sempre impossibile spiegare gli andamenti della borsa e ciò che spinge gli speculatori ad operare in certi modi. Non ci riescono fior di economisti figurarsi chi è ignorante come me in materia. Mi limiterò perciò ad indicare ciò che secondo me potrebbe determinare tali comportamenti. 1) la situazione politica estremamente instabile, un governo che non governa, una maggioranza impegnata a far leggi solo per difendere gli interessi del premier, una maggioranza politicamente inesistente che si regge solo sui ricatti della Lega e sui “disponibili” acquisiti a fior di ministeri o incarichi ben remunerati, ministri che scambiano tra di loro complimenti il cui più gentile è cretino, un premier malato di delirio di onnipotenza che utilizza tutti i suoi mezzi per ridurre a più miti consigli chi ne contesta il potere, che non è più in sintonia con i cittadini, che si circonda di una corte dei miracoli il cui solo interesse è tenerlo in vita per continuare a fare i propri interessi a scapito della collettività soddisfacendolo col bunga bunga. 2) la manovra. Una manovra iniqua, sbagliata ed autolesionista si è detto. Che opera poco nei primi due anni e pesantemente, al limite della sostenibilità negli altri due , una cura da cavallo che rischia di far crepare il cavallo, che opera tagli alla spesa pubblica relativa ai servizi scaricandoli sui cittadini e limitandone la capacità di spesa ed investimento, che non opera tagli significativi sulla spesa improduttiva relativa alla politica. Un esempio classico è la tassazione dei depositi titoli dei conti correnti. La scelta di due sole fasce è iniqua perché chi ha depositi per un milione di euro paga quanto uno che ne ha per cinquanta mila, e ciò spinge questi ultimi, che non guadagnerebbero più niente con i BOT, a venderli ed a diversificare la tipologia d'investimento. Basterebbe tassare in proporzione al valore dei depositi per essere più equi ed avere più entrate. Insomma una manovra classista che tartassa tutti ad eccezione dei ricchi. Insomma cosa dovrebbe attirare un investitore verso uno Stato che si presenta con un governo di irresponsabili che fa manovre che non producono investimenti che deprimono l'economia e che non incidono sulle spese improduttive? Perché comunque l'Europa ci chiede subito di approvare la manovra e la Merkel telefona a Berlusconi? Il segnale è chiaro: dobbiamo prendere subito l'impegno al rientro del debito pubblico e che il nostro governo è sotto tutela di uno stato amico.

Postato da 53franco il 12/07/2011 14:09

Purtroppo le locuste le abbiamo in casa. Si sono mangiate il paese e le sue istituzioni. Si sono mangiate il bilancio dello stato e quel che è peggio la credibilità del nostro paese. Scusate chi può rispettare o scommettere su un Italia i cui governanti in un momento di crisi gravissima o tacciono o annunciano ai mercati che la settimana prossima ci saranno tre ministeri a Monza? Dobbiamo ascoltare parole serie solo da Napolitano, Draghi, Prodi...ma nessuno di costoro è nel governo del paese. L'Italia sta rotolando e non è più governata da mesi. Ormai la nave non è ancora affondata solo ed esclusivamente per quei milioni di cittadini onesti che pensano a come arrivare a fine mese a cui ancora una volta si chiederanno altri sacrifici e ancora una volta li faranno per dare un futuro a questo paese pieno di ladri e cricche e politicanti che lavorano contro l'Italia. Resta la consolazione di sapere che è molto difficile affondare gli onesti !

Postato da aldo abenavoli il 12/07/2011 10:38

No, non sono d'accordo. La crisi economica del nostro paese non è congiunturale ma strutturale e quindi non si risolverà con la approvazione della manovra finanziaria. Inoltre la crisi non è soltanto economica ma è crisi di un modello etico e culturale nato, è inutile ripetersi fino alla noia, con la discesa in campo del cavaliere. Limitandoci agli aspetti economici non credo assolutamente che basti una manovra da 40 miliardi di euro per risanare i conti anche perchè neanche 400 miliardi sarebbero a questo punto sufficienti. Il nostro obiettivo non dovrebbe quello di azzerare il deficit (obiettivo tra l'altro sfiorato dai governi di centrosinistra all'inizio del 2000!!) ma quello ben più ambizioso di azzerare il debito con misure graduali ma draconiane come quella di chiedere 1 milione a testa al milione di persone che, per fatti illeciti o per essere semplicemente fortunati, guadagnano molto più di quanto ragionevolmente possono spendere. E chi se non la Chiesa potrebbe farsi latrice di una proposta nello stesso tempo sconvolgente e indispensabile? Questo anche per evitare che la situazione degeneri e le misure che prima o poi dovremmo adottare vengano realizzate con la violenza anziché con la democrazia.

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati