29/05/2011
Piazza Loggia, Brescia, 28 maggio 1974, dopo lo scoppio della bomba.
«Ricordo tutto. Non si può dimenticare mai quello che è successo. Soprattutto i giovani non devono dimenticare perché la croce che i bresciani hanno avuto sulle spalle in questi 37 anni è stata una croce pesante. Hanno sempre sperato che si potesse arrivare alla verità, ma la verità giudiziaria ancora non c’è». Franco Castrezzati, il sindacalista della Cisl che il 28 maggio 1974 stava parlando dal palco in piazza Loggia mentre esplodeva la bomba che ha causato otto vittime, partecipa come tutti gli anni alle manifestazioni di commemorazione, «anche per passare il testimone ai giovani che devono sapere e continuare la ricerca della verità».
Dopo l’ultima sentenza che ha mandato assolti in primo grado gli imputati per la strage si stanno moltiplicando le iniziative per tenere desta l’attenzione su quegli anni. Dopo la commemorazione in piazza con tutte le autorità e istituzioni, le celebrazioni sono continuate con un incontro con gli studenti condotto dal professor Giuseppe Frigo, giudice della corte costituzionale ed Vittorio Occorsio, nipote del giudice assassinato 35 anni fa da Ordine nuovo. Si sono ricordati anni difficili nei quali ha colpito sia la violenza di destra che di sinistra.
Lo scorso anno in piazza Loggia erano presenti insieme con i familiari della strage di Brescia, anche Benedetta Tobagi, il cui padre Walter è stato ucciso da Prima Linea il 28 maggio del 1980 e Lina Evangelista che, in quello stesso giorno ha perso il marito Franco, detto Serpico, ucciso dai Nar.
Annachiara Valle