Pietro Ferrero, in 30mila ai funerali

Tutta Alba s'è fermata per l'ultimo saluto all'amministratore delegato del colosso dolciario, erede di una famiglia che è esempio di laboriosità, di fede e di attenzione al prossimo.

27/04/2011

La misura dell'affetto, affetto vero, è data anche dalle tante telefonate - circa 250 - che,  in poche ore, a Pasquetta, hanno inondato il centralino del centro direzionale del colosso dolciario per sapere come rendere l'ultimo omaggio a Pietro Ferrero, stroncato da un infarto in Sudafrica il 18 aprile scorso. Hanno chiamato, com'era prevedibile, giornalisti e imprenditori, ma la maggior parte delle telefonate è stata di gente comune, colpita dal lutto, desiderosa di stringersi attorno alla famiglia, memore e grata per ciò che questa famiglia è e fa in Piemonte, in Italia, nel mondo.

Il 27 aprile, poi, tutta Alba s'è fermata per i funerali. Circa 30mila persone hanno affollato piazza Risorgimento e le vie adiacenti.  L'accesso in Duomo è stato consentito solo alle autorità e alle persone vicine ai Ferrero. Per consentire a tutti di assistere alla funzione sono stati montati  tre maxischermi nel centro cittadino. Alle esequie hanno partecipato, tra gli altri, anche la regina del Belgio, Paola di Liegi, il Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, e quello della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia. 

Alba (Cuneo), 27 aprile 2011. Il feretro di Pietro Ferrero al suo arrivo davanti al Duomo, accolto da un lungo applauso della gente (foto Tonino Di Marco/Ansa).
Alba (Cuneo), 27 aprile 2011. Il feretro di Pietro Ferrero al suo arrivo davanti al Duomo, accolto da un lungo applauso della gente (foto Tonino Di Marco/Ansa).

Il feretro di Pietro Ferrero è arrivato davanti al Duomo di Alba attorno alle undici, accolto da un lungo applauso. Era accompagnato dal padre Michele, dalla madre Maria Franca, dalla vedova Luisa e dal fratello Giovanni. I familiari di Pietro hanno fatto un breve cenno di saluto alle migliaia di persone che applaudivano.

«Pietro era un esempio di rettitudine, onestà, laboriosità e sensibilità. Un uomo vero e serio su cui la comunità ha potuto contare. Ci consideriamo tutti suoi eredi», ha detto il vescovo di Alba, monsignor Giacomo Lanzetti, all'inizio della cerimonia funebre.  «Tocca a me dare voce al dolore - ha aggiunto - dell'intera comunità albese, in occasione dell'estremo saluto al dottor Pietro. Speravamo che la notizia piombata ad Alba fosse non vera, contavamo su di lui per anni di tranquillità esicurezza. Siamo delusi, attoniti ma non smarriti».

«Un uomo di impresa che ha saputo incarnare le qualità migliori della nostra storia industriale, la creatività, la valorizzazione del lavoro». Così il segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, ha ricordato Pietro Ferrero nell'omelia durante i funerali.  Il cardinale Bertone ha definito grande e bella la famiglia Ferrero, «un esempio stupendo da imitare. Pietro Ferrero ha marcato la sua vita con una ricchezza di valori radicati nella fede profonda, il suo esempio vive e vivrà in tutti coloro che ha amato. Il Papa, informato della mia venuta qui, mi ha chiesto di dare la sua benedizione apostolica e di assicurare a tutti i familiari il suo ricordo nella preghiera per ottenere pace e consolazione».

Alba (Cuneo), 27 aprile 2011. Il papà di Pietro Ferrero, Michele (86 anni, al centro della foto) e il fratello Giovanni  (primo a destra) salutano la folla (foto Alberto Ramella/Sync) .
Alba (Cuneo), 27 aprile 2011. Il papà di Pietro Ferrero, Michele (86 anni, al centro della foto) e il fratello Giovanni (primo a destra) salutano la folla (foto Alberto Ramella/Sync) .

«Il tuo non sarà un destino infranto, un progetto incompiuto, un sogno lasciato a metà. Hai sempre voluto che la storia di successo della Ferrero non si interrompesse. Oggi possiamo con orgoglio prometterti che continueremo ancora a scrivere pagine di successo di questa nostra opera». Così Giovanni Ferrero si è rivolto al fratello Pietro, con parole molto commosse, piene di affetto, accolte con un lungo applauso dalla folla in piazza del Duomo.

«Sappi, Pietro - ha proseguito Giovanni - che oggi siamo più che mai determinati nel farlo. Abbiamo una motivazione in più: poterlo fare in tuo onore». Giovanni ha ricordato i lati più belli del carattere del fratello e i momenti terribili della notizia della morte, «quel senso di precipitare nel vuoto». Giovanni, che condivideva con Pietro la carica di amministratore delegato della casa dolciaria, ha assunto dopo la morte del fratello le redini del gruppo che continua ad essere presieduto dal padre Michele, che ha appena compiuto 86 anni.

Chi ha preso parte ai funerali è rimasto colpito dalla commozione autentica delle migliaia di persone che hanno affollato le vie e le piazze di Alba: dipendenti, ex dipendenti, cittadini ammirati da questi capitani d'industria dal volto umano, capaci di vivere in maniera auentica i valori evangelici. Pietro Ferrero, 47 anni, sposato, tre figli, era in Sudafrica per cercare di ampliare il progetto delle imprese sociali del gruppo, con il quale il colosso dolciario punta a migliorarare le condizioni di vita e aiutare lo sviluppo delle zone meno favorite di alcuni Paesi in Africa, Asia ed America Latina. Nelle aree scelte, grazie agli insediamenti produttivi, la Ferrero crea nuovi posti di lavoro per realizzare prodotti meglio rispondenti alle particolari condizioni climatiche dei luoghi, alle esigenze nutrizionali degli abitanti e alle loro ridotte possibilità di spesa. Il gruppo reinveste una parte dei proventi che derivano da tali attività, in iniziative locali di carattere sociale, volte soprattutto a migliorare la salute e l’educazione dei bimbi e dei ragazzi dell’area. La prima impresa sociale Ferrero è stata inaugurata in Camerun, nel giugno 2004.

Alberto Chiara
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