Becchino di professione, politico per passione

Pinuccio Lovero è il protagonista di un curioso documentario presentato alla rassegna del cinema di Roma. Da becchino di Bitonto a politico ambizioso.

14/11/2012

Pinuccio Lovero, il becchino più famoso d’Italia, torna sulla scena. Da custode del cimitero di Bitonto al tentativo di farsi eleggere in consiglio comunale in occasione delle amministrative del maggio scorso tenutesi nella sua città, a nord di Bari.
Quella campagna elettorale così eccentrica e stravagante da lui stesso organizzata con un pizzico di inventiva è stata raccontata dal regista Pippo Mezzapesa nel film-documentario “Pinuccio Lovero - Yes I can” che sarà presentato il 16 novembre prossimo al Festival di Roma nella sezione “Prospettive Italia”.
Storia alquanto singolare del 46enne operaio tuttofare (sa anche suonare diversi strumenti e compone marce funebri) che ha sempre avuto una passione viscerale per l’arte funeraria.
Il suo sogno, sin da bambino, era quello di lavorare in un cimitero. Nel maggio di cinque anni fa venne assunto al camposanto di Mariotto (frazione di Bitonto) ma, come ripete spesso, “dopo aver finalmente raggiunto il mio obiettivo nei quattro mesi successivi non morì nessuno”. Scaduto il contratto a dicembre 2007, si ritrovò senza occupazione nel regno del posto fisso. Da precario ispirò anche quella volta il regista Mezzapesa che girò il documentario “Sogno di una morte di mezza estate”, poi inserito come evento speciale delle opere fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia del 2008.

Il manifesto elettorale di Pinuccio Lovero.
Il manifesto elettorale di Pinuccio Lovero.

Oggi Pinuccio Lovero, ormai in pianta stabile al cimitero di Bitonto, si sente finalmente realizzato. Tuttavia, quel suo fare istrionico e giocoso lo ha portato a scendere in campo alle recenti elezioni amministrative dove si è candidato nella lista di Sinistra ecologia e libertà inserita nella coalizione che sosteneva Michele Abbaticchio, poi eletto sindaco dopo il ballottaggio con l’avversario Paolo Intini.
La campagna elettorale di Lovero è stata tutta a sfondo funerario. Il manifesto, con la sua foto in primo piano, lo ritraeva tra i loculi dove faceva bella mostra di sè lo slogan, per la verità un po’ funesto, “pensa al tuo domani!”.
E che dire del carro funebre utilizzato per diffondere il suo programma rigorosamente a livello cimiteriale: “più loculi, più ossari, panchine per gli anziani, bagni per i disabili, fontane per l’acqua per i fiori. Voglio un cimitero più vivibile”.

Il carro funebre utilizzato come auto elettorale.
Il carro funebre utilizzato come auto elettorale.

Nonostante il contesto così lugubre, sono comunque affiorate delle venature esilaranti tra il farsesco e il burlesco che il regista Pippo Mezzapesa, peraltro anch’egli bitontino, ha saputo trasferire sulla pellicola del suo film-documento (c'è anche una partecipazione del Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola) girato proprio nei giorni della competizione elettorale.
E’ un lavoro che richiama vagamente, con riferimento al titolo “Yes I can”, le gesta di Obama (con tutte le dovute proporzioni), mentre il sottotitolo “Benvenuti al funerale della politica” se da una parte è l’assioma della vocazione del protagonista, dall’altra fotografa l’attuale momento che sta attraversando l’Italia.

Certo, non si può dire che il programma elettorale di Lovero abbia raccolto consensi. Forse, il macabro non si addice molto alle elezioni…Sono stati appena 21 i voti che ha raccolto, in una lista che ne ha conquistati 1.887. Il sogno di approdare in Consiglio comunale è dunque svanito. Ma per Pinuccio, che ha fatto della morte una ragione di vita, l’importante è continuare a lavorare in quel cimitero che lo fa sentir bene. Tanto al domani ci pensa lui!

Nicola Lavacca
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