25/11/2012
Un seggio per le primarie a Napoli (Ansa).
A Firenze (ma non solo) a un'ora dalla chiusura ufficiale, si vota ancora. Nelle "exit poll" Pier Luigi Bersani arriva al 44%; Matteo Renzi al 36%; Nichi Vendola incassa il 16% distanziando di gran lunga Laura Puppato (3%) e Bruno Tabacci (1%): sono i dati della rilevazione che l'Istituto Piepoli ha fornito alla Rai. Lunghe code in tutta Italia, ma niente caos, ai seggi.
A seggi chiusi, con persone ancora in coda, il comitato per Matteo Renzi, in base ai dati in suo possesso, registra la partecipazione di 4.010.000 votanti. Se così fosse saremmo a un passo dal record delle primarie vinte da Romano Prodi, il 16 ottobre 2005 (con oltre 4.200.000 votanti in 9.816 seggi). Il sindaco di Firenze ha votato verso le 20, dopo un'attesa di circa due ore e 40 minuti: era entrato nel seggio di piazza dei ciompi alle 17:30 per registrarsi ed è uscito dal seggio alle 20 e 10. All'uscita si è scusato con le persone ancora in coda: ''Succede solo a Firenze, sono mortificato per chiunque voi votiate''. La fila dietro al sindaco era ancora piuttosto lunga. "Adesso andiamo a cena e aspettiamo. Se, come possibile, ci sarà il ballottaggio, prepariamoci all'ultima settimana di un'esperienza straordinaria".
"Oggi è una festa di democrazia, la contesa é finita, adesso decidono gli elettori e sceglieranno il migliore. Abbiamo fatto un regalo a noi e all'Italia, abbiamo dato una prova che la gente vuole partecipare, è matura, vuole discutere e scegliere, e che quindi l'Italia ha delle energie dal lato della politica. La politica è partecipazione, le cose si stanno svolgendo bene fin qui, e dal giorno dopo saremo più forti come progressisti". Lo ha detto a SkyTg24 il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che questa mattina ha votato a Piacenza con moglie e figlie.
Il successo di queste primarie è indubbio e segna sicuramente una voglia di partecipazione politica, in vista delle elezioni del 2013. Era stato un successo preannunciato dagli indici di ascolto della serata su Sky con il confronto televisivo dei cinque candidati alla guida della Sinistra. Ha avvicinato i cittadini alla classe politica, anche in funzione dell'avversione al Parlamento e all'avvento dell'antipolitica. Sembra essere un problema per il Pdl, incartato a pochi mesi dal voto. Ancora non si sa se ci saranno. Ma si sa che non farle potrebbe rivelarsi devastante sul piano del consenso al Centrodestra. Perché, dicono i sondaggi, gli elettori del Centrodestra le vogliono.
Francesco Anfossi