La matematica? Un gioco da ragazzi

Soprattutto se sei Gioacchino Antonelli, hai 17 anni, ami i numeri fin da bambino e oggi parti per l'Argentina per affrontare altri geni della matematica come te.

04/07/2012
Gioacchino Antonelli.
Gioacchino Antonelli.

Il 17enne Gioacchino Antonelli è un novello Archimede Pitagorico. Con i numeri ci sa fare come pochi e la matematica non è soltanto il “suo forte” a scuola. Il giovane studente nativo di Terlizzi, in provincia di Bari, frequenta la IV^ C del Liceo Scientifico “Tedone” di Ruvo di Puglia dove ormai è diventato una sorta di icona per la sua bravura e la sua perfezione nell’affrontare qualsiasi operazione, formula, equazione, calcolo (ha una media scolastica del 9 e mezzo).


Dai banchi di scuola alle Olimpiadi Internazionali di matematica il passo è stato breve. Dopo le due precedenti edizioni in Romania del maggio 2011 e del febbraio scorso, Gioacchino Antonelli, insieme ad altri suoi cinque coetanei, ha rappresentato l’Italia ad Antalya (Turchia) verso fine aprile. Per lui una prestigiosa medaglia d’argento (gli “azzurrini” ne hanno conquistate quattro in totale e due di bronzo) che va ad impreziosire una carriera breve ma intensa in questo tipo di competizione. 

“Un anno fa, in Romania", dice, "è stato un esordio molto importante, entusiasmante. Sono riuscito a conquistare una medaglia di bronzo, ma soprattutto ho avuto modo i confrontarmi con studenti di tutto il mondo. Nel febbraio scorso ho ricevuto una menzione d’onore, ma le prove erano molto più difficili e complesse. In Turchia è andata decisamente meglio anche perché sono riuscito a risolvere dei test particolarmente complicati. Con un pizzico di fortuna in più forse avrei anche potuto salire sul gradino più alto del podio”.

Ma l’intrepido Gioacchino non si è fermato qui. Il capolavoro lo ha compiuto nei primi giorni di maggio, alle Olimpiadi italiane di Cesenatico, dove ha vinto la medaglia d’oro, a pari merito con altri quattro concorrenti. Con Antonelli al primo posto si sono classificati Dario Ascari di Reggio Emilia, Julian Demeio di Macerata, Fabio Ferri di Trento e Federico Glaudo di Roma. Tanta soddisfazione, ma anche un po’ di rammarico per non essere riuscito a primeggiare in beata solitudine. “Poteva andare meglio – racconta - proprio perché ci sono stati cinque ex equo. Mi ero preparato con molta meticolosità. Per la risoluzione dei problemi matematici ho impiegato due ore in meno rispetto al tempo previsto, che era di 4 ore e mezzo”.

Lo “scudetto” nella gara individuale gli è valsa la convocazione per le Olimpiadi internazionali di matematica che si svolgeranno dal 4 al 16 luglio in Argentina dove il “genietto dei numeri” rappresenterà l’Italia nel “singolo”. “E’ un’altra occasione importante per cercare di ottenere un risultato di rilievo, anche se la concorrenza sarà agguerrita. Voglio dedicare questa mia prova in Argentina a Melissa Bassi, la sfortunata studentessa rimasta vittima dell’assurdo attentato all’Istituto Professionale “Morvillo-Falcone” di Brindisi il 19 maggio scorso. Per lei, per la sua famiglia ho un pensiero commosso”.


Nonostante abbia soltanto17 anni, può essere considerato un veterano di queste singolare competizioni. La passione per la matematica è davvero troppo forte, quasi contagiosa. Gioacchino Antonelli ha scoperto questa sua vocazione dopo aver frequentato le elementari. “E’ stato in seconda media – racconta –, quando mi accorsi di avere una certa intuizione per qualsiasi forma di calcolo, di elaborazione numerica. In pratica, riuscivo ad andare oltre i canonici tradizionali dei testi e dei programmi scolastici. Cominciai così a leggere i primi libri di matematica olimpica. Poi, al primo anno di liceo andai ancora oltre, tanto da essere inserito dalla professoressa nel Pon (Programma Operativo Nazionale ndr) per il trienno scolastico. Da lì è partita la mia esperienza parallela al normale corso di studio fino ad arrivare alle Olimpiadi”.

Un'immagine delle Olimpiadi della Matematica.
Un'immagine delle Olimpiadi della Matematica.

Papà Francesco e mamma Rosaria, che gestiscono alcuni esercizi commerciali, sono giustamente orgogliosi di Gioacchino che ha un fratello Oronzo di 21 anni che frequenta il secondo anno di Informatica all’Università di Bari. Insomma, i numeri sono una passione di famiglia. “Sarà forse una questione di cromosomi - afferma - anche se personalmente non guardo solo alla matematica. Suono il pianoforte da cinque anni, leggo moltissimo e ascolto ogni giorno musica jazz e classica, in particolare Beethoven”.

Altro fiore all’occhiello è il suo primo libro, scritto nel 2011, dal titolo piuttosto eloquente “Con il minimo… andiamo al massimo” dove è riuscito ad elaborare esercitazioni originali per trovare le soluzioni, in maniera alternativa, dei problemi di matematica proposti agli esami di stato di scuola superiore negli ultimi anni.

Gli ultimi successi ottenuti dal 17enne studente pugliese hanno inorgoglito i docenti e i compagni di classe del liceo
. “A lui vanno i complimenti e gli elogi di tutti noi – dichiara il dirigente scolastico del “Tedone”, Biagio Pellegrini -. Siamo orgogliosi di Gioacchino. Ha doti innate incredibili e la nostra scuola, con grande impegno e professionalità, gli ha consentito di migliorare e di essere davvero un numero uno in matematica”.

Le Olimpiadi sono un punto di partenza per il giovanissimo Gioacchino che ha le idee molto chiare sul suo futuro: “L’obiettivo è di specializzarmi nello studio della matematica. Spero di poter iscrivermi alla “Normale” di Pisa.

Poi andrò all’estero, forse negli Stati Uniti o in Inghilterra dove c’è maggiore meritocrazia e competitività.
Per me l’importante è mettere a frutto il bagaglio di conoscenze e tirare fuori il meglio dalla mia grande passione per i numeri”.

Nicola Lavacca
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