"Quei sei secondi di incubo"

Il sisma delle Eolie vissuto in presa diretta da un nostro collega giornalista che era sul posto: il panico, la corsa dalla spiaggia, il mare di colpo nero e increspato.

16/08/2010

In questo angolo di paradiso, le isole Eolie il tempo si è fermato alle 14,54, quando il paradiso si è trasformato improvvisamente (e per fortuna temporaneamente) nella parvenza di un inferno. Prima il movimento ondulatorio, poi la scossa, quindi il boato, infine le frane. Per sei interminabili secondi, la terra ha tremato nell'arcipelago eoliano, lasciando tutti con il fiato sospeso, prima di scatenare il panico.

La scossa di terremoto, di un'intensità pari ai 4,5 gradi della scala Richter e con epicentro al largo delle Eolie,  ha causato la frana  di un costone della montagna di Lipari, sovrastante la Valle Muria. I massi sono finiti nella spiaggia affollata di bagnanti. Chi scrive ha vissuto quegli interminabili momenti a Vulcano (una delle sette sorelle eoliane) e ha potuto assistere in diretta al crollo del costone della prospiciente Lipari, con la montagna avvolta da un'inquietante nube bianca causata dagli smottamenti. Pareva che la montagna esplodesse. Chi era a mare, è tornato di corsa in spiaggia, temendo lo tsunami (infatti, il mare si è increspato ed è diventato scuro, con il contorno di un rumore sordo e lugubre).  Chi era in casa, è corso subito  in giardino, mentre suppellettili, letti e lampadari si spostavano pericolosamente. Chi era in auto o in bicicletta, si è fermato immediatamente.

La preoccupazione di turisti e residenti si è subito proiettata sul maestoso cratere che domina l'isola di Vulcano e che da oltre un secolo trattiene la sua potenza (l'ultima devastante eruzione risale alla fine dell'Ottocento).  In un primo momento, infatti, si era sparsa la terribile voce che la scossa di terremoto precedesse un'esplosione del cratere. Una notizia per fortuna infondata e smentita dagli esperti del centro di Vulcanologia dell'isola, dove si era raccolto un capannello di turisti e curiosi provenienti dalla spiaggia nera della Baia di Ponente. “La fine del mondo è arrivata”, urlava una signora in evidente stato di shock. Nel centro di Lipari, invece, i locali pubblici sono stati letteralmente presi di assalto dai turisti in fuga. I danni maggiori hanno interessato la Valle Muria, provocando contusioni e attacchi di panico tra i bagnanti.

La Guardia Costiera ha tratto in salvo una cinquantina di turisti, “imprigionati” nella zona degli smottamenti. Tra i testimoni della frana, anche il presidente del Senato, Renato Schifani, che viaggiava su un'imbarcazione sfiorata dai massi. Lo stesso Schifani è tornato di corsa nell'isola e ha presieduto la riunione dell'unità di crisi, istituita dal sindaco di Lipari, Mariano Bruno. Panico anche nelle altre isole dell'arcipelago, da Salina a Filicudi, dove l'ex ministro dello Sport, Giovanna Melandri, ha avvertito la scossa mentre era in spiaggia, preoccupata per la figlia che si trovava in casa. Poi a poco a poco la situazione si è stabilizzata. Ma tutti avevano ancora quell'incubo negli occhi.

Pietro Scaglione
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