29/03/2012
In Italia il valore dell'economia sommersa equivale al Pil (il prodotto interno lordo) di FInlandia, Portogallo, Romania e Ungheria messi insieme: 540 miliardi di euro, cioè il 35 per cento del Pil ufficiale italiano. Il calcolo lo ha fatto l'Eurispes, l'istituto di ricerca che in questo 2012 festeggia i trent'anni di attività. Sin intitola L'Italia in nero il rapporto che l'istituto presieduto da Gian Maria Fara ha dedicato all'economia sommersa nel nostro Paese in collaborazione con l'Istituto di Studi Politici San Pio V. Ma nel rapporto c'è anche molto di più: un'analisi della situazione economica italiana, uno studio sulle dinamiche dei bilanci familiari e un approfondimento sui consumi di lusso.
L'Eurispes nota che in Italia c'è una ricchezza familiare "non dichiarata", in assenza della quale anche le spese di normale amministrazione risulterebbero pressoché insostenibili. C'è insomma uno "spread" (termine oggi di moda) fra la ricchezza dichiarata e il benessere reale. Se la situazione non precipita è proprio per la presenza di una diffusa economia sommersa. "Il sommerso è un fenomeno assolutamente trasversale", dice Fara, "spesso prodotto anche da persone che hanno un lavoro fisso e pagano le tasse. Non si può dividere l'Italia fra i buoni che pagano le tasse e i cattivi che evadono, il sommerso è anche il prodotto di tante azioni quotidiane".
Il fenomeno dell'economia sommersa tocca i settori più diversi: agricoltura, edilizia, servizi e industria. Coinvolge giovani in cerca di prima occupazione, disoccupati, cassintegrati, lavoratori in mobilità, extracomunitari non in regola, ma anche pensionati e casalinghe.
Il Rapporto dell'Eurispes analizza anche il bilancio familiare letto attraverso le spese di una "famiglia tipo" con due adulti e due bambini, che non si concede svaghi.
Per le sole spese alimentari si va da un massimo di 950 euro in media al mese nel Nord-Ovest ad un minimo di 748 euro al mese nel Mezzogiorno. Forti differenze anche nelle spese per la casa (per un trilocale e servii si va da 1.100 euro fino a circa 700 euro). Per i trasporti la spesa media mensile è di 339 euro al mese. In conclusione si calcola che il costo medio per i beni essenziali di una famiglia composta da quattro persone p di 30.276 euro l'anno, cioè 2.523 euro al mese. Questo senza tener conto di altre voci di spesa come il tempo libero, la cultura, lo sport e la comunicazione.
Così ormai molte famiglie faticano ad arrivare anche alla terza settimana. Ma vengono in aiuto i risparmi, l'aiuto di nonni e genitori, redditi da capitale mobiliare e immobiliare, in molti casi il secondo lavoro, spesso esercitato in nero.
Roberto Zichittella