Quei suicidi che ci interpellano

Il duplice suicidio di Antonia a Salvatore, a Bari. Chiedevano una vita normale, un lavoro e un tetto dove vivere insieme.

12/01/2012
Salvatore e Antonia (Photo Masi).
Salvatore e Antonia (Photo Masi).

Non è consuetudine di questa testata parlare di suicidi. Ma il duplice suicidio di Salvatore e Antonia, domenica scorsa a Bari, una sorta di tragedia annunciata, non può essere lasciato sotto silenzio. Non solo perché è una storia straziante, ma perché è una storia che coinvolge tutti noi, ci riguarda, una storia in cui ci si può specchiare dentro fino al profondo dell’anima. Un duplice suicidio che ci  mostra in tutta la sua evidenza fino a che punto può arrivare l’esasperazione di questi giorni crudeli in cui tante famiglie si impoveriscono fino al punto di non ritorno.  Che ci svelnao il calvario di un'Italia normale e sofferente.

Lui, Salvatore, era un ex agente di commercio, 64 anni, da sette anni senza un lavoro. Lei , Antonia, 69 anni, la moglie fedele e ferita al cuore per i tanti patimenti. La coppia chiedeva aiuto perché l’unica soluzione offerta era quella di essere rinchiusi, a soli 64 e 69 anni, in una casa di riposo. Ma la cosa intollerabile sarebbe stata vivere divisi, non poter più condividere la propria intimità, i gesti quotidiani, gli affetti, le carezze, gli sguardi di una coppia anziana che si fa coraggio nelle difficoltà. «Non accettano di farci vivere nella stessa stanza», scrivevano. E criticavano la soluzione con amarezza: «Per noi due che abbiamo vissuto per 45 anni nella buona e nella cattiva sorte sempre insieme, significherebbe cadere dalla padella nella brace. A questo punto meglio la morte!”

Domenica scorsa l'epilogo. Salvatore De Salvo è stato trovato su una spiaggia a San Girolamo, alla periferia nord di Bari. Sua moglie è stata ritrovata morta in una camera dell’hotel, distante solo pochi metri dalla spiaggia dove è stato trovato il marito. I due avrebbero ingerito un grande quantitativo di barbiturici. La donna, che sarebbe deceduta avvelenata dai medicinali, era stesa nel letto. I barbiturici però non avrebbero avuto lo stesso effetto su Salvatore che, a quel punto, ha deciso di farla finita gettandosi in mare. Dopo il licenziamento non era più riuscito a rientrare nel mondo del lavoro, nonostante i diversi tentativi e gli innumerevoli appelli lanciati alle istituzioni. Un video che gira in rete e che ha il sapore di un testamanto mostra con lucidità la disperazione di questa coppia normale, che desiderava semplicemente tornare a una vita normale, e che non siamo riuisciti a proteggere dalla disperazione.

La loro richiesta di aiuto è stata urlata in tanti modi, fino ad arrivare ad interviste video e lettere ai politici. «Voglio un qualcosa che mi dia la possibilità di uscire dal posto infernale dove mi trovo, di tornare a fare le cose che facevo prima, avere un habitat dove stare, cucinare un pasto a mio marito, avere una vita», spiegava la donna davanti alle telecamere di una tv locale. Desiderio rimasto inascoltato e mai esaudito.  Non si tratta di gettare la croce sulle istituzioni, sui singoli destinatari dei loro appelli, molti dei quali hanno fatto più del loro dovere per aiutarli, ma questa tragedia deve farci riflettere egualmente sulla solitudine in cui sono rimaste prigioniere queste due povere vittime, sulla fragilità del nostro sistema di Welfare incapace di proteggere una coppia di anziani coniugi, sul perché una coppia normale sia precipitata in questo modo nell'abisso, schiacciata dalle difficoltà della vita.  

Francesco Anfossi
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Postato da LucianoT il 14/01/2012 23:45

"Signori benpensantispero non vi dispiacciase in cielo, in mezzo ai Santi, Dio tra le sue bracciasoffocherà il singhiozzodi quelle labbra smorte che all'odio e all'ignoranzapreferirono la morte" (F. De André - Preghiera in Gennaio).Lungi da me il fare apologia del suicidio. Desidero soltanto pensare alla grande Misericordia di Dio e ad essa affidare Antonia e Salvatore; l'amore di Dio é certamente più grande dei nostri schemi mentali e dei nostri ragionamenti. Ma se la Divina Misericordia ci soprenderà tutti al di là di ogni nostra aspettativa, la giustizia umana faccia il proprio corso: se ci sono state colpevolezza o negligenza da parte di chi doveva gestire questa situazione, si faccia luce su questo.

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