Caritas: si allarga l'Europa dei poveri

Secondo l'ultimo rapporto Caritas senza politiche di sviluppo la disoccupazione e l'indigenza aumenteranno ancora di più

16/02/2013

Disoccupazione e povertà in aumento. È questo che ci aspetta se alle misure per l'austerity non saranno accompagnate azioni per lo sviluppo. Lo afferma il rapporto Caritas sui Paesi che in Europa hanno risentito maggiormente della crisi: Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda e naturalmente Italia. Gli effetti delle politiche di contenimento dei bilanci pubblici sono sotto gli occhi di tutti: ad inizio 2011, il 23,5% della popolazione europea era a rischio povertà, 2 milioni in più rispetto ad inizio 2010.

In Italia c'è stato un incremento tra il 2009 e il 2011, passando dal 10,8% all'11,1%, e all'Istat prevedono un ulteriore aumento, con l'indice che potrebbe attestar si nel 2012 almeno all'11,3% Fattore scatenante della povertà è la disoccupazione. I senza lavoro in Italia sono arrivati all'11,2%, ma dall'istituto di statistica prevedono che a fine 2013 il dato potrebbe toccare quota 12%. I centri di ascolto Caritas nel 2011 hanno visto aumentare la loro utenza del 54%. Peggio è andata per gli altri Paesi Piigs. Ad esempio la Grecia ha visto salire di quasi 8 punti il tasso di disoccupazione in un anno  e mezzo (ora e' al 27%), nel 2012 sono stati persi oltre 320 mila posti di lavoro. Altro malato grave su questo fronte è la Spagna che ha superato la soglia del 26%, con più di un giovane su due senza lavoro. Il peggio è che proprio nel momento di picco della crisi, nella stragrande maggioranza dei Paesi europei sono diminuite le risorse per la protezione sociale delle fasce meno abbienti. In Italia, il Fondo per la non Autosufficienza  è stato ridotto a 275 milioni, e le risorse regionali per le famiglie sono sempre più al lumicino.

Anche la Caritas denuncia un graduale depauperamento dei fondi per i propri progetti. Se non si interverrà rafforzando le politiche sociali (In Italia ad esempio manca ancora uno  strumento di contrasto alla povertà come il reddito minimo), ampie fasce di popolazione rischiano di avere la peggio: in primo luogo i 40-50enni che rimangono senza lavoro, i giovani precari e i piccoli imprenditori a rischio fallimento.

Alessandro Guarasci
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Postato da GioANNI il 19/02/2013 15:17

In Italia la disoccupazione e le chiusure di esercizi commerciali "causa aumento delle tasse e altro..." ha provocato un'ulteriore impoverimento che è palese, basta guardare i discount che hanno triplicato gli incassi, i più colpiti sono ovviamente i pensionati al minimo ( sono stato testimone di quanto segue ) un signore al supermercato ha aperto un pacco di pasta e ne ha tolto una generosa porzione, poi ha rimesso il restante al suo posto, quel Signore per me non è un ladro, è un povero cristo che per fame è stato costretto a prelevare il minimo per potere mangiare ! Questo episodio mi ha fatto molto riflettere ed la mia conclusione è che c'è da vergognarsi d'essere italiani, tutto questo perchè i nostri strapagati politici non pensano minimamente a chi è al limite della sopravvivenza ! Nessuno che ha proposto di non tassare le pensioni sotto i 1'000,00 "il che concederebbe un poco di dignità ai nuovi poveri ! NESSUNO se ne importa se i soldi non girano, eppure appare chiaramente che l'economia d'un paese è basata sulla circolazione del denaro e non sul divario di chi può o non può! Ma loro non ci sentono e continuano a fare demagogia e ad incassare i nostri soldi con evidente avidità, in parole povere PENSANO SOLO A LORO STESSI - quindi in consederazione che con le prossime elezioni avremo un governo nell'impossibilità di governare...nulla cambierà !!!

Postato da Libero Leo il 19/02/2013 11:58

La Caritas conferma quanto gli economisti non asserviti alla politica vanno dicendo da circa un anno, cioè da quando il governo ha aumentato le imposte. In Italia l'aumento delle imposte è causa di impoverimento generale perchè circa il 50% di ciò che lo stato preleva viene sprecato, cioè viene bruciato. Inoltre fa diminuire gli investimenti esteri in Italia e favorisce l'esodo di capitali per investimenti in altri paesi. Prepariamoci ad un futuro ulterioriore impoverimento. D'altra parte, quando vengono preannunciate e fatte nuove imposte (ad es. la patrimoniale) sono ben felici gli invidiosi. Come la falsa madre davanti al re Salomone, preferisce che il bambino muoia, piuttosto che venga assegnato alla vera madre, così gli invidiosi preferiscono la povertà uguale per tutti, piuttosto che ci siano i ricchi ed i poveri. Si pone l'attenzione sulla distribuzione della ricchezza, ma non sulla distribuzione del lavoro. E' giusto, o non è giusto, che colui che lavora moltissimo e vive sobriamente accumulando ricchezza, sia poi tassato ed invidiato da chi lavora pochissiomo e spende tutto ciò che guadagna?

Postato da Pisitu il 18/02/2013 22:14

La Chiesa, i cristiani, tutte le persone di buona volontà offrono aiuto, assistenza di ogni genere a favore dei poveri in Italia e nel mondo. Non ostante questo, la distanza tra paesi ricchi e paesi poveri , e tra ricchi e poveri, la distanza é in continuo aumento: "I ricchi diventano più ricchi e i poveri diventano più poveri! Perche'? Dipende dal fatto che CARITA' SENZA GIUSTIZIA E' UNA TRUFFA. Finché non cambieremo le norme, il sistma che regola il raporto tra ricchi e poveri la situazione é destinataa peggiorare: Carità e Giustizia sono inscindibili.

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