Rom: Sarkozy sfida l'Europa

L'espulsione dei rom viola la legge europea. Pesanti critiche dal Vaticano. Mentre a Lourdes si apre il tradizionale pellegrinaggio degli zingari alla grotta di Massabielle.

20/08/2010
Pellegrinaggio Rom a Lourdes
Pellegrinaggio Rom a Lourdes

Il presidente francese Nicolas Sarkozy non poteva espellere i nomadi romeni dal territorio francese. E adesso Parigi rischia il processo e una condanna europea esattamente come accadde per l’Austria ai tempi del governo xenofobo di Heider. La direttiva comunitaria sulla libera circolazione dei cittadini Ue ( i rom lo sono) è molto chiara e consente l’espulsione di un europeo da un Paese membro dell’Unione solo se la persona è una “una minaccia seria per lo Stato”. La valutazione deve essere fatta “caso per caso”. Invece Sarkozy ne ha imbarcati 78 su un volo per Bucarest, avanguardia di circa 800 rom che il governo di destra francese ha deciso di rimandare a casa. Sarkozy non è nuovo a decisioni del genere. Quando era ministro dell’interno aveva chiesto all’Unione una deroga per approvare una legge che prevede per i rom in Francia un permesso di soggiorno di soli tre mesi. Ed era già stato criticato. Ora rischia una condanna di Bruxelles.

La Santa Sede, attraverso il suo “ministro dell’immigrazione” monsignor Agostino Marchetto ha censurato pesantemente l’operato di Parigi: “Non si possono prendere decisioni contro intere comunità, violando quanto stabilito dalla stessa legislazione europea”. Marchetto fa notare anche che la legge francese prevede che i comuni superiori a 5 mila abitanti devono costruire campi per i rom: “Con la decisione di ieri Sarkozy ci dice che le municipalità francesi sono indampienti”. Altrettanto severo il commento della Comunità di sant’Egidio. Paolo Ciani, responsabile dell’ufficio per i rom, osserva che in questo modo il presidente francese “in una difficile situazione politica ha trovato un capro espiatorio” e ripete anche lui che “gli sgomberi sono vietati da Bruxelles”. Don Virginio Colmegna, responsabile della Casa della carità di Milano, è “preoccupato” e rileva che la Francia con il rimpatrio “sposta altrove un problema che invece andrebbe affrontato a livello europeo”. Parigi si difende sostenendo che si tratta di “rimpatri volontari”. Ma nessuno ci crede, così come è altrettanto chiaro che la maggior parte dei nomadi tornerà in Francia, secondo la rivista francese “Etudes tsiganes”.

 Intanto a Lourdes è cominciato il pellegrinaggio degli zingari, in un clima teso, per via dei pregiudizi suscitati dalla decisione del governo. Ma il padre Daniel Elzière, assistente nazionale dei gitani, ha deplorato l’atteggiamento della gente dei Pirenei: “La Chiesa deve spazzare via pregiudizi e luoghi comuni. La fede degli zingari è pari a quella degli altri”.

Alberto Bobbio
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Postato da Libero Leo il 23/08/2010 09:24

Per Francesco Grassi. Il garantismo non vale solo per i politici. Ci sono moltissimi fatti che dimostrano che vale anche e soprattutto per i 'poveri cristi'. Basta parlare con chi lavora nelle forze dell'ordine per sapere quanti malavitosi, soprattutto immigrati, vengono sopresi a delinquere, vengono fermati, e dopo 2-3 giorni sono liberi e sbeffeggiano le forze dell'ordine, le quali, vista la situazione evitano, se possibile di arrestare certi malavitosi perchè in pratica è ua perdita di tempo. Provate ad andare in certi quartieri delle grandi città. Qui gli italiani ormai sono 'stranieri in patria'; sono una minoranza che non viene tutelata da nessuno. Molto spesso sono costretti a trasferirsi in altri quartieri. Purtroppo questi fatti non vengono pubblicizzati. Per conoscerli bisogna andare e toccare con mano.

Postato da LuiMa il 21/08/2010 19:22

Vorrei capire meglio la questione: Quali sono i motivi che spingono un governo a questa decisione? Ho sentito parlase di campi abusivi. Come vivono queste comunità? Come si sostengono? A loro è consentito vivere al di fuori delle regole? Forse non ho tutti gli elementi per esprimere un giudizio in merito e quindi mi astengo. Una cosa mi è però molto chiara. Tutti dobbiamo rispettare le regole e le leggi. Ognuno di noi ha diritto ad accedere ai servizi essenziali (scuola sanità ecc.) ma ognuno di noi ha il dovere di contribuire affinchè questi servizi funzionino (lavorare e pagare le tasse).

Postato da FrancescoGRASSI il 21/08/2010 18:41

Altro aggiornamento, mi pare di aver letto che il governo Italiano voglia mettere mano all'espulsione di cittadini comunitari (non penso su base volontaria). Non riesco a capire come mai il garantismo debba valere per la classe politica ma non per le popolazioni povere.

Postato da Libero Leo il 21/08/2010 12:08

Alberto Bobbio ha scritto un bell'articolo che, tuttavia, è incompleto e sbilanciato. A sua integrazione riporto anche ciò che ha pubblicato un altro quotidiano, in modo tale che anche il lettore di Famiglia Cristiana possa avere una visione quasi completa dei fatti: "Sono 93 i primi nomadi che sono stati rimpatriati oggi. Un aereo con a bordo una sessantina di rom in situazione irregolare destinati al rimpatrio è decollato intorno alle 13 dall’aeroporto di Lione diretto verso Bucarest. Il velivolo riporterà nel loro Paese d’origine i rom romeni che hanno accettato l’aiuto al ritorno umanitario offerto dal governo francese, ovvero 300 euro di incentivo economico più 100 per ogni figlio minorenne. "Ciascuna delle persone allontanate - ha precisato il ministero dell’Interno francese - è stata oggetto di un esame individuale sulle condizioni del suo soggiorno in Francia". Da qui alla fine del mese, Parigi intende rimpatriare verso Romania e Bulgaria circo 700 rom stanziati in Francia in situazione irregolare, tramite lo sgombero dei campi abusivi e il sistematico controllo dei loro occupanti. .... Il governo francese si difende dalle numerose critiche in patria e all’estero, sottolineando che si tratta di una procedura di ritorno volontario, in base alla quale ogni adulto ottiene 300 euro e i minori 100. La Francia assicura inoltre che tutti i casi sono stati esaminati singolarmente, rispondendo alla Romania che ieri ha messo in guardia Parigi da "espulsioni collettive" basate su "criteri etnici". Con ciò non voglio esprimere alcun giudizio sulla decisione del governo francese. Voglio semplicemente completare l'informazione fornita da Alberto Bobbio

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