Sandra ha raggiunto Raimondo

La Mondaini ha resistito soltanto 160 giorni senza il marito. Raccontava: "Ho avuto due vite: una quando sono nata, l’altra quando ho conosciuto lui”. Una coppia di ferro.

21/09/2010
Un'immagine di "Crociera Vianello" del 2008, l'ultima volta che hanno recitato in Tv insieme.
Un'immagine di "Crociera Vianello" del 2008, l'ultima volta che hanno recitato in Tv insieme.

La loro separazione è durata centosessanta giorni: tanto ne sono passati da quando lui se ne è andato dopo un matrimonio che durava dal 18 maggio 1962, giorno fissato per telefono da Raimondo, perché lei lo aveva piantato in asso, tornando dalla mamma. “La sera-raccontava lei- era tutto coccoloso e mi diceva che per le nozze era solo questione di giorni, ma al mattino dopo era regolarmente colpito da un’amnesia. Così l’ho lasciato senza nemmeno avvertirlo…”.

    Centosessanta giorni che Sandrina ha passato praticamente in uno stato di atarassia, traslocando da un ospedale all’altro per quella depressione che dopo la scomparsa del marito era diventata insopportabile. Quei due erano una cosa sola: e pensare che lei raccontava spesso, sempre ammiccando: “Il giorno delle nozze, quando mi sono trovata sola con lui ho pensato: ma io devo passare la vita con quello lì…?". Un pensiero che s’era rivelato stupendo perché, litigi finti o veri, quei due erano una coppia di ferro, magari un po’ anomala, ma inossidabile.

    Dopo la loro ultima performance televisiva, “Crociera Vianello”, nel 2008, lei aveva annunciato: “Questa è l’ultima volta. Come negli affetti preferisco andarmene prima che me lo chiedano gli altri, ma se mi offrissero una parte da vecchia, in carrozzina, senza trucco beh, allora forse ci penserei..”. Invece in Tv c’è stata, insieme a Raimondo per tutta l’estate, in prima serata. In una trasmissione che si chiamava “Da da da” e che ha attinto a piene mani nel repertorio della coppia, e per di più ha ottenuto ascolti record, battendo tutti come succedeva regolarmente quando quei due erano in onda con un loro show.

    “Ho avuto due vite", mi aveva raccontato. "Una quando sono nata, l’altra quando ho conosciuto Raimondo”. Sandrina aveva una concezione particolare di “famiglia”. I suoi genitori si erano separati quando aveva undici anni e lei aveva sofferto parecchio. “In casa mia si viveva sei mesi da ricchi e sei da poveri”. D’estate mio papà mandava me e la mamma al mare sull’Adriatico. Avevamo la macchina e anche una piccola barca e a Milano abitavamo in una casa di proprietà con portineria, garage, citofono e acqua calda centralizzata. Mio padre (Giacinto, detti Giaci, era un pittore, fotografo e ritrattista della Milano bene) spendeva d’estate tutto quello che aveva guadagnato, così spesso d’inverno ci hanno tagliato la luce, il gas e il telefono. Ho ripetuto due volte la quinta elementare e poi mi sono stufata e non sono andata più a scuola".

    Marcello Marchesi, amico del padre, un giorno le chiese se le andava di far parte di una rivista con Tino Scotti e Franca Rame che si intitolava “Ghe pensi mi”. “In quell’ambiente ho conosciuto Raimondo che era fidanzato con una ballerina , ma lui una sera al ristorante dopo teatro, davanti a una cotoletta mi disse: “Sai che mi sono innamorato di te”. Gli risposi: vai a farti benedire…”. E ci siamo ritrovati coppia fissa in attesa di matrimonio”.

    Cara Sandrina sei stata eroica resistendo centosessanta giorni senza quel tuo Raimondo tutto bontà e ironia. Una volta le ho chiesto che cosa gli mancava in quel suo lungo matrimonio. “Il divorzio", mi rispose ghignando. L’ha ottenuto andandosene per primo. Ma la separazione è durata poco: centosessanta giorni.

Gigi Vesigna
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