22/02/2013
Mario Sberna con la sua famiglia.
“Come Associazione famiglie numerose", spiega il suo fondatore e presidente Mario Sberna, bresciano, un passato come volontario nel Terzo Mondo, "abbiamo fatto 147 discese a Roma per cercare di elemosinare (questo era il senso) attenzione nei confronti della famiglia, dei figli, del futuro. Questa fatica di tanta gente, che insieme a noi prendeva permessi (è tutto volontariato), ferie, sosteneva spese a suo carico e si sobbarcava viaggi e sacrifici, non è servita a nulla. Tutto questo all’improvviso sembra potersi mitigare attraverso la possibilità che ci è stata offerta da Mario Monti (l’unico che si è rivolto all’Associazione famiglie numerose)".
Che vi ha detto Monti?
"Monti ci ha proprio detto: per la vostra capacità, competenza e amore per la famiglia, vorrei avervi con noi. Credo che la nostra sia l’unica associazione che entra in una lista. E’ stato un segno di attenzione alla famiglia, che è il cuore pulsante di una società, come sta scritto nell’agenda Monti”.
Che ne pensa del ruolo dei cattolici in politica? In Italia c’è un vasto dibattito.
“Il Concilio ha chiesto ai laici un impegno concreto per orientare le cose nel mondo. Lo stesso Paolo VI ha affermato che la politica è tra le forme più perfette di carità. La divisione oggettiva tra i cattolici in politica è dovuta al male che lavora. Parlo di divisione quando c’è da votare le leggi, perché io penso che i cattolici abbiano il diritto di scegliere il partito che preferiscono. Con questa legge elettorale inoltre il cattolico non ha voce. Non è possibile. E’ tutto puntato sui leader. Ma dal 26 febbraio i cattolici dovranno farsi sentire”.
Negli anni precedenti c’è stato un partito che dedicava più attenzione degli altri ai temi della famiglia?
"Il fattore Famiglia, quando c’era da farlo e c’era la proposta di legge apposita, non l’ha votato o proposto nessuno. Per gli unici provvediemnt presi negli ultimi dieci anni dobbiamo tornare al Governo Prodi, che aumentò in maniera consistente le detrazioni familiari per i figli a carico anche delle famiglie numerose (100 euro in busta paga a chi più di 4 figli, in pratica ci dette una tredicesima) e poi aumentò in maniera consistenete gli assegni familiari. Fece anche un fondo a favore delle famiglie di 300 milioni che Tremonti azzerò. Ricordo una lettera di Giovanardi che si lamentava con Berlusconi. Era il suo sottosegretario! Questi cattolici non devono scrivere lettere, ma dovrebbero dimettersi di fronte alle esigenze delle famiglie, che sono le pietre vive di questa società".
Quanto ha speso per la sua campagna elettorale?
“Circa 560 euro di spese di spedizione per inviare 14 mila volantini . La cui stampa un gruppo di amici, con una colletta, ha finanziato volontariamente. Mi hanno aiutato anche a spedirli”.
Francesco Anfossi